Roger Waters: The Wall – recensione

Monumentale, emozionante e toccante, Roger Waters: The Wall è il grandioso film-evento che vi farà vivere l’esperienza del travolgente concerto interamente dedicato all’opera rock “The Wall”, pietra miliare del Pink Floyd, integrato a un road movie in cui lo stesso Waters si confronta con alcuni fantasmi del suo passato: la morte del nonno e del padre in guerra. Perché Rogers Waters: The Wall non è soltanto uno spettacolare concerto dall’eccelsa qualità e resa (diretto da Sean Evans e da Waters, è stato girato in 4K e mixato in Dolby Atmos – ma è stato considerato altamente tecnologico già dai primi tour), ma è, forse ancora di più, un film contro la guerra, contro ogni suo orrore ed ogni sua forma.

Waters ha scavato nel profondo della propria storia personale e della propria sensibilità per costruire una parabola immortale sulla guerra, il senso di perdita, l’amore e la vita.

Le riprese che inframmezzano il concerto seguono Waters in un intimo viaggio, dai tratti quasi onirici e a volte surreali, verso la Francia e l’Italia, per visitare i monumenti ai caduti: per primo quello del nonno George Henry, morto durante una carneficina della Prima guerra mondiale, e poi, per la prima volta nella sua vita, quello del padre, disperso durante la battaglia di Anzio del 1944, a Monte Cassino. A dargli conforto, una tromba con cui suona le prime battute di “Outside the Wall” e una copia di “Fear” di Chevallier, dal quale legge dei passi. Una lettera, inoltre, gli fa rigare il volto di lacrime: è la missiva che ha informato la madre della morte di Eric Fletcher Waters. Le riprese sono toccanti, i colori restituiscono un senso di solitudine e dolore: verde e grigio si ammassano nei cimiteri e si susseguono lungo il viaggio di Waters. È forte il contrasto con quelli che vediamo invece durante il concerto: una forte tonalità di rosso brillante e abbagliante, di luci come di elicotteri che scrutano la folla. Mentre ogni canzone di “The Wall” viene proposta, il muro viene innalzato progressivamente, facendo da supporto alle immagini che vengono proiettate: soldati, aerei, simboli del capitalismo, fino alle foto e ai nomi dei morti – non solo soldati, ma anche vittime del terrorismo e attivisti. Waters dedica il concerto a Jean Charles de Menezes, il cittadino brasiliano ucciso per errore dalla polizia nella metropolitana di Londra nel 2005. Il muro stesso diventa un cimitero, le immagini degli aerei lanciano crocifissi e altri simboli religiosi, oltre a quelli del capitalismo. Impossibile non farsi toccare da queste immagini.

Se l’album raccontava in origine la storia di una rockstar sopraffatta dalle sue paranoie, Roger Waters: The Wall ha delle basi e un intento ben più ampi. “Mother”, per esempio, rappresenta quindi un governo dominato dal Grande Fratello, e un’incredibile “Bring the Boys Back Home” mostra degli emozionanti video di bambini che riabbriacciano i loro padri tornati dalla guerra, mentre delle frasi ci ricordano che qualsiasi tipo di guerra è un furto. Nel frattempo, il muro ci restituisce delle illusioni, mentre si innalza sembra a volte riaprirsi finché, alla fine di “Comfortable Numb”, Waters lo colpisce e pare disintegrarsi, sotto i colori dell’arcobaleno. Ma siamo ancora lontani dal crollo del muro, che avviene solo nel finale di Roger Waters: The Wall, abbattuto da una raffica di spari. Senza svelare altro del concerto, Roger Waters: The Wall rappresenta un’esperienza-terremoto da vivere, lasciandosi trasportare, portatrice di significato universale e quindi adatto anche ai meno avvezzi alla musica dei Pink Floyd.

Dopo i titoli di coda, restate per “The Simple Facts”, un video in cui Roger Waters e Nick Mason (batterista dei Pink Floyd) rispondono ad alcune domande dei fan: un momento divertente, che permette allo spirito di alleggerirsi un poco dopo le immagini forti del concerto e di quelle toccanti del viaggio di Waters incastonato, che gli ha permesso di dare un po’ di pace ai fantasmi del suo passato. Roger Waters: The Wall vi aspetta al cinema in anteprima mondiale solo il 29 e 30 settembre e il 1° ottobre, distribuito da Nexo Digital.

Regia - 3.7
Sceneggiatura - 3.7
Fotografia - 3.7
Recitazione - 3.5
Sonoro - 4.7
Emozione - 4.7

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