Scream Queens 2: recensione della prima puntata
Ieri sera è ricominciata negli States la serie horror comica di Ryan Murphy, Scream Queens. Nuova ambientazione e nuovi personaggi, ma anche vecchie conoscenze. Sono tornate le Chanel ed è tornato un serial killer assetato di sangue e di vendetta. Scream Queens 2 avrà lo stesso successo della prima stagione? Riuscirà a mantenere viva l’attenzione e, più di tutto la curiosità?
Scream Queens 2 parte, come era stato con la prima stagione, da un terribile evento accaduto nel passato; questa volta tocca agli anni Ottanta. Evento che, ormai lo sappiamo, scatenerà l’ira di un terribile e vendicativo serial killer. Lo show quest’anno è ambientato in una clinica. La rettrice Munsch (Jamie Lee Curtis) è diventata una scrittrice femminista di successo e ha comprato un’ospedale con la promessa di trasformarlo in una struttura che cura l’incurabile. Raduna attorno a sé medici apparentemente esperti, ma poco convincenti: il dottor Holt (John Stamos) e il dottor Cascade (Taylor Lautner). Decide di coinvolgere anche qualche vecchia conoscenza come Zayday Williams (Keke Palmer) e le Chanel (Emma Roberts, Abigail Breslin e Billie Lourd). Quest’ultime sono state assolte dagli omicidi della prima stagione dopo che Hester (Lea Michele) confessa, ingenuamente, la sua colpevolezza.
Scream Queens 2: un nuovo serial killer
Le premesse della seconda stagione di Scream Queens ricordano, volontariamente, la prima. Un evento di trent’anni fa, che coinvolge una donna incinta, porterà quel bambino non ancora nato a voler cercare vendetta. Se lo scorso anno il serial killer era lo spaventoso Red Devil, in Scream Queens 2 saremo perseguitati dal Mostro della palude. Considerando che l’assassino dovrebbe avere trent’anni, la sua identità rimane – almeno nella prima puntata – ancora un mistero, sebbene ogni personaggio nasconda palesemente un segreto terribile.
La prima puntata ci concede di sapere molto poco, ma ci pone delle domande che, probabilmente, ci accompagneranno ancora per un po’. Pensiamo alla mano stranamente aggressiva del dottor Holt, alla temperatura corporea eccessivamente bassa del dottor Cascade, nonché alle misteriose spese ospedaliere che la sua famiglia ha dovuto affrontare e a cui lui ha fatto casualmente riferimento. E non dimentichiamoci dell’inquietante infermiera Ingrid Hoffel (interpretata da Kristie Alley).
Scream Queens 2: continua la parodia horror
Anche Scream Queens 2, come la prima stagione, ha lo scopo di prendere in giro e rendere parodia i cliché ricorrenti del genere horror. I personaggi sono eccessivi, ridicoli e teatrali. Ogni caratterizzazione viene portata all’estremo. La sceneggiatura sembra essere concentrata verso la banalizzazione della paura, verso una parodia quasi geniale di ogni film dell’orrore in cui i protagonisti vengano minacciati da un assassino.
Scream Queens è creato e prodotto da Ryan Murphy, la mente dietro American Horror Story. Mentre da un lato l’orrore è serio e senza scrupoli, dall’altro è comico, diluito da dialoghi e situazioni ridicole. La forza delle produzioni di Murphy sembra essere sempre e comunque un casting azzeccato, conosciuto ed esperto. Pensiamo alla meravigliosa Jamie Lee Curtis, la cui presenza è senza dubbio il punto forte della serie, ma pensiamo anche alla new entry John Stamos o al ritorno di Emma Roberts, sempre perfettamente in ruolo, tanto che viene il dubbio che non stia davvero recitando. Sono solo un esempio della spettacolare sfilata di caricature che ci troviamo e che ci troveremo davanti.
Insomma, Scream Queens 2 sa un po’ di déjà-vu per tanti motivi, ma la particolarità del racconto, la rifinitura perfetta dei personaggi e l’atmosfera ridicola alternata all’inquietudine dell’orrore, la rendono – anche quest’anno – una serie da vedere.