American Pastoral: intervista a Ewan McGregor e Jennifer Connelly
Con American Pastoral, il film tratto dall’omonimo romanzo di Philip Roth (Vincitore del Premio Pulitzer), l’attore Ewan McGregor fa il suo ingresso nel mondo della regia, accanto a una bellissima Jennifer Connelly (A Beautiful Mind, Blood Diamond – diamanti di sangue) e a Dakota Fanning (MI chiamo Sam, The Twilight Saga, La Guerra dei mondi), rispettivamente moglie e figlia nella cornice della messinscena filmica.
In occasione della presentazione del film, che arriva in sala (in 200 copie) a partire dal 20 ottobre grazie alla Eagle Pictures, l’attore e novello regista Ewan McGregor ha incontrato la stampa insieme all’attrice Jennifer Connelly.
American Pastoral narra la storia di Seymour Levov detto “lo Svedese”, un uomo che dalla vita ha avuto tutto: bellezza, carriera, soldi, una moglie ex Miss New Jersey e una bambina a lungo desiderata, ma il cui mondo pian piano va in pezzi quando la figlia ormai adolescente compie un attacco terroristico che provoca una vittima. Come è possibile che una tragedia di queste proporzioni sia accaduta proprio allo Svedese, la persona che per tutta la sua vita ha incarnato il Sogno Americano? Dove ha sbagliato?
Per portare sullo schermo la personalità della figlia, Merry, sono state necessarie tre attrici di tre età diverse.
“Non sapevamo chi scegliere, molte bambine hanno fatto il provino” – ha dichiarato McGregor – “La nostra unica certezza era che alla fine dovevano tutte assomigliare a Dakota Fanning. […] La piccola attrice che ha interpretato Merry è stata sorprendente. Se pensate alla scena della macchina, è stata bravissima”.
Parlando della sua esperienza come regista, Ewan ha detto:
“È stata un’esperienza che mi ha radicalmente cambiato la vita. Queste conversazioni creative, le chiacchierate con lo sceneggiatore… ci sono stati incontri e nuovi rapporti con figure che già conoscevo, ma da attore. Invece così ho scoperto tutti gli aspetti che di solito sono nascosti all’attore; ho scoperto che il regista fa un lavoro più che altro gestionale e alla fine della giornata se ne ritorna a casa portandosi tutto il peso delle preoccupazioni che non può dire agli altri. Come essere umano questa esperienza mi ha portato a sentirmi più adulto, più maturo. Direi che non potevo aspettarmi niente di meglio per il mio debutto!”
Nel film tutte le problematiche della ragazza riconducono all’educazione impartita dai genitori. Ma in che misura Jennifer Connelly ed Ewan McGregor hanno preso spunto dalla loro vita reale?
Ewan McGregor: “Certamente si prende spunto dalle esperienze vissute. Certo non se si porta sullo schermo un serial killer, ma essendo padre di quattro figlie certamente mi sono basato anche sulla mia vita”.
Jennifer Connelly: “Dawn non mi assomiglia affatto né come personaggio né come madre, ma mi piace molto passare tempo nei panni di un personaggio che non mi assomiglia. La compatisco e mi commuove la situazione nella quale si trova”
Moulin Rouge, Trainspotting, Big Fish… sono tanti i film in cui ha recitato Ewan McGregor in circa 25 anni. Rapportarsi con i registi l’ha aiutato in quesat impresa?
“Ho avuto l’occasione di lavorare con registi bravi e alcuni meno bravi. In ogni caso l’attore si trova in una posizione privilegiata perché gli è permesso vedere tutto. Danny Boyle mi ha influenzato perché ho fatto molti film con lui ed è fondamentale collaborare […] io credo nella magia che si crea sul set. Si tratta di creare quella magia…”