Topolino: alter ego di Walt Disney

Il mondo dell’animazione ruota intorno al genio di un uomo: Walt Disney, che ha creato un universo prima inesistente, in cui convivono regia, animazione, racconti, ma soprattutto sogni!

Il più grande cineasta nel XX secolo nasce a Chicago il 5 dicembre del 1901 e muore a Burbank il 15 dicembre del 1966. Dalla sua fervida immaginazione nascono capolavori intramontabili, capaci di segnare l’esistenza dei bambini di ieri e di oggi. Certamente uno dei personaggi simbolo della Walt Disney è Topolino, considerato anche l’alter ego del fumettista.

Secondo la leggenda il primo prototipo di Topolino vide la luce su un treno che viaggiava da New York a Los Angeles e si ispirava a un altro personaggio partorito dalla logica di Walt Disney e del suo collaboratore nonché amico Ub Iwerks: Oswald il coniglio.
Al noto topo animato vennero aggiunte le orecchie e gli fu inizialmente dato il nome di Mortimer Mouse (che poi sarebbe il bisnonno di Minnie). A seguito delle elaborazioni grafiche di Ub nacque il famoso Mickey Mouse, conosciuto in Italia come Topolino.

Il debutto avviene nel 1928, in un cortometraggio muto in bianco e nero, intitolato L’aereo impazzito.
Sullo schermo appare un Topolino ancora alquanto rudimentale, privo chiaramente dei dettagli di cui sarà abbellito in seguito. Come ogni cartoon esordiente è molto simile ad un fumetto, ma non manca il divertimento.
Il nostro personaggio, volendo imitare l’aviatore Charles Lindbergh, costruisce un aeroplano e si avventura in cielo con la tenera Minnie. Una serie di peripezie circensi coinvolgono persino una povera mucca (è la prima apparizione di Clarabella). Topolino cerca invano di baciare Minnie che però lo rifiuta e infine si paracaduta dall’aereo, mentre lui si schianta su un albero. Ritrovatisi sulla terra ferma, la rabbia di lei persiste e il piccolo topo animato viene quindi rifiutato dalla topolina tutta pepe!

Curiosità:
L’aereo impazzito fu distribuito dalla Celebrity Production come un cartone animato sonoro il 17 marzo del 1929, esattamente dopo l’uscita di altri tre cortometraggi. A causa dei pochi dialoghi, non fu doppiato in italiano e nel 2000 venne inserito nel VHS I capolavori di Minni, privo dei titoli di testa e di coda.

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