Ouija – L’origine del male: recensione dell’horror di Mike Flanagan
Ai giorni d’oggi quasi tutti sanno quanto è difficile creare qualcosa di nuovo nel mondo del cinema horror ma questo non vuol dire che sia impossibile. Lo dimostrano film come The Conjuring – il Caso Enfield di James Wan o It Follows di David Robert Mitchell.
Per quanto riguarda Ouija – L’origine del male di Mike Flanagan, il nuovo horror del 2016 che funge da prequel alla pellicola uscita nel 2014, notiamo un lieve miglioramento.
Ci troviamo a Los Angeles nel 1965. Una madre vedova e le sue due figlie introducono un nuovo trucco alle loro consuete frodi spiritiche per ravvivare l’attività di famiglia, finendo per attirare senza volerlo una serie infinita di spiriti maligni nella propria casa.
Quando la figlia più giovane viene posseduta dalle implacabili entità, questa piccola famiglia dovrà fare i conti con paure inimmaginabili per poterla salvare e rispedire i suoi possessori nell’aldilà.
Ouija – L’origine del male: effetti speciali uniti a jump scares danno vita a un film dove la paura è sempre dietro l’angolo
Il film vanta degli effetti speciali niente male, nonostante faccia parte della classica serie low-budget che sta andando tanto in voga di recente. Notiamo anche un aumento spropositato di jump scares che, il più delle volte, si rivelano abbastanza efficaci.
Tralasciando queste piccole note positive e andando a scavare più a fondo, Ouija – L’origine del male rivela una vasta gamma di problemi. Quello più evidente è sicuramente la trama troppo banale e troppo scontata, qualcosa che non dovrebbe stupire vista la performance del capostipite della saga.
A questo bisogna aggiungere anche una carenza della componente horror, per quanto riguarda la rappresentazione del personaggio posseduto. Una bambina con gli occhi tirati all’indietro e con la bocca spalancata fa davvero così paura?
Un personaggio così, che ricorda per certi versi l’Imhotep interpretato da Arnold Vosloo in La Mummia, potrebbe far pensare più a una pellicola sul livello di Scary Movie.
Per quanto riguarda l’interpretazione, vi sono momenti in cui gli attori danno vita a una buona performance e altri dove si arriva quasi toccare il ridicolo come quello in cui la bambina posseduta sparisce e la sorella invita la madre e il parroco a restare uniti in modo da avere più probabilità di successo (una battuta in perfetto stile cliché hollywoodiano).
Ouija – L’origine del male: un film pieno di difetti che ricorda per certi versi una pellicola del calibro di Scary Movie
Per concludere, l’horror di Mike Flanagan presenta molti difetti, derivati probabilmente in parte anche dalla carente prestazione del suo predecessore che, senza alcuna presunzione, cerca di dar vita a una storia originale che però non ottiene l’effetto sperato.
Anche questo film cerca di riattivare l’interesse per il cinema dell’orrore che ai giorni d’oggi non riesce più a impressionare come una volta. L’intento sarà stato sicuramente quello di creare un prequel dalla storia del tutto nuova ma, tralasciando gli effetti speciali e i jump scares, in Ouija – L’origine del male non vi è assolutamente niente.
Ouija – L’origine del male è prodotto dai partner di Platinum Dunes, Michael Bay, Brad Fuller e Andrew Form (Non aprite quella porta. il franchise di La notte del giudizio – Anarchia, Tartarughe Ninja), da Jason Blum di Blumhouse Productions (i franchise di La notte del giudizio – Anarchia e Insidious). insieme a Brian Goldner di Hasbro (i franchise di Transformers e G.I. Joe) e a Stephen Davis (Ouija).
Mike Flanagan dirige il film da una sceneggiatura scritta insieme a Jeff Howard. con cui ha collaborato a Oculus – Il riflesso del male e a Somnia. Universal Pictures distribuirà il film in tutto il mondo. Il film sarà nelle sale cinematografiche dal 27 ottobre 2016.