La cena di Natale: recensione del film di Marco Ponti
Tornano la Puglia e le sue famiglie, tornano i tradimenti, le bugie, i sentimenti, tornano Riccardo Scamarcio, Laura Chiatti, Michele Placido e Maria Pia Calzone nelle vesti dei quattro disfunzionali personaggi già conosciuti al pubblico nel precedente Io che amo solo te, pronti a passare insieme le feste nel nuovo film diretto ancora una volta da e tratto dal romanzo di Luca Bianchini, La cena di Natale.
Passato il momento di crisi alla vigilia delle nozze, per Damiano (Riccardo Scamarcio) e Chiara (Laura Chiatti) le cose sembrano prendere nuovamente una pessima piega. Incinta di otto mesi lei e in pieno umore da scappatella lui, la coppia attraversa le difficoltà matrimoniali e genitoriali in pieno clima natalizio, dove gli animi di tutta Polignano sembrano essere in febbricitante fermento. Anche Don Mimì (Michele Placido) e Ninella (Maria Pia Calzone) sembrano covar qualcosa, forse un viaggio insieme, lontano dai problemi e nel cuore di Parigi.
La cena di Natale: quando la tavola è esageratamente imbandita
Turbamenti emotivi, sotterfugi maliziosi, cenoni rivelatori e pancioni in evidenza: ricco e sostanzioso è il menù dell’ultima commedia di Marco Ponti La cena di Natale, festeggiamenti in stile barese per un caos di intrecci sopra le righe che oltrepassano la soglia del contenutisticamente sostenibile. Seguendo il precetto del lupo che perde il pelo, ma non il vizio, il protagonista Damiano interpretato da Riccardo Scamarcio sembra tornare a quel punto di partenza in cui ci eravamo anteriormente incontrati, vivendo di sfuggita una storiella di nulla importanza con la giovane e decisamente acerba Giulia Elettra Gorietti e svelando il lato recidivo dell’intero film.
È infatti un già visto enfatizzato dall’aggiunta di tanti, troppi ingredienti sulla tavola imbandita e tramutata in esagerata festa a sconvolgere negativamente lo spettatore, investito da una portata assurda e retorica di avvenimenti, comportamenti e banalità da sentirsi saturo prima ancora che la pellicola giunga alla sua fine. In questo teatrino sempre più incomprensibilmente caricato di ripicche e tormenti, insegnamento vuole che siano sempre le persone a complicarsi in solitaria la vita lasciandosi sconfiggere dalle tentazioni di un momento o reprimendo con veemenza le pulsioni più spassionate, non prendendo in considerazione però l’importanza indiscussa di costruire un film non stereotipato e privo di fesserie.
Un invito che forse è meglio rifiutare…
Con un buon cast dove è sempre Laura Chiatti a mostrarsi l’anello debole del gruppo, gli attori de La cena di Natale non riescono a risollevare le sorti di una commedia che punta ad una risata mai pronta a scattare, impedita dall’esasperazione di un film che probabilmente aspirava al raggiungimento di un simpatico risvolto carnevalesco, ma risulta invece destinato a rimanere alquanto indigesto.
Annoiati dal ritorno sui propri passi di Damiano e dalla sottomissione sentimentale di Chiara, il minimo interesse che suscita la pellicola è dovuto – bisogna aggiungere anche questa volta nuovamente – all’apparentemente impossibile storia d’amore tra il Don Mimì di Michele Placido e la Ninella di Maria Pia Calzone, adulti maturi uniti dal sogno di vivere uno accanto all’altra i futuri giorni della loro vita.
Dalla sceneggiatura del regista Ponti, dello scrittore Luca Bianchini e di Piero Bodrato, sono presenti al clima giubilante di Polignano anche Antonella Attili, Eugenio Franceschini, Antonio Gerardi, Uccio De Santis, Eva Riccobono, Dario Aita e Veronica Pivetti, personaggi, insieme a quelli dei protagonisti, ben caratterizzati, ma inseriti purtroppo in un confusionario, tragicomico contesto. Forse quest’anno con l’avvicinarsi del Natale, è meglio rifiutare qualsiasi invito!
La cena di Natale è al cinema dal 24 novembre, distribuito da 01 Distribution. Scopri qui il trailer e guarda l’intervista al cast.