Perché Il Re Leone in 3D sa emozionarci più della versione tradizionale?
Ventidue anni fa usciva nelle sale cinematografiche Il Re Leone, entrato di diritto a far parte dei classici Disney più amati dal pubblico. Adesso il 32° lungometraggio della celebre casa d’animazione torna ad allietare gli spettatori grazie alla magica programmazione Jungle Xmas di Sky 3D, che lo manda in onda domani sera alle 21.15 nella versione restaurata in 3D.
Il Re Leone, liberamente ispirato alla tragedia shakespeariana Amleto, ha conquistato da subito pubblico e critica, che ne ha elogiato la storia e la colonna sonora, firmata dal compositore Hans Zimmer e vincitrice di due premi Oscar.
Protagonista è Simba, cucciolo di leone figlio del re Mufasa (doppiato in italiano da Vittorio Gassman) e principe ereditario della Savana. Vittima della cattiveria dello zio Scar, il piccolo si addentrerà nel misterioso “cimitero degli elefanti”, contravvenendo così alle raccomandazioni del padre. Qui verrà assalito da un gruppo di fameliche iene, ma per fortuna a salvarlo interverrà
Mufasa, nell’occasione ucciso a tradimento dal fratello Scar, che in questo modo prenderà il suo posto al comando del regno, diventando un temibile tiranno. Simba verrà esiliato e comincerà un’avventurosa vita al fianco dei simpatici Pumbaa e Timon, rispettivamente un facocero e un suricate e, una volta cresciuto, tornerà nella sua terra per riprendersi ciò che gli spetta di diritto.
Con la scena della morte di Mufasa il film in questione si aggiunge alla lista di capolavori Disney più appropriati agli adulti che ai bambini, come dichiarò all’epoca il Washington Post. Un altro film è noto per aver spezzato il cuore di grandi e piccini mostrando una scena drammatica come quella della perdita di un genitore ed è Bambi, in cui viene mostrata l’uccisione della madre del piccolo cerbiatto per mano di un cacciatore.
Ma perché Il Re Leone è un successo senza precedenti?
Il film d’animazione raccolse entusiasmo non solo per la storia in sé e per la trascinante colonna sonora caratterizzata da indimenticabili hit come Hakuna Matata e la suggestiva Circle of life composta da Elton John e Tim Rice e cantata nella versione italiana da Ivana Spagna, ma anche per le spettacolari immagini: gli animatori dei personaggi studiarono animali reali per ricalcarne al meglio sembianze e movimenti mentre i paesaggi rappresentati furono modellati in rifermento al parco nazionale del Kenya.
I registi Roger Allers e Rob Minkoff utilizzarono poi l’animazione al computer per migliorare la tridimensionalità delle sequenze più impegnative come quella inerente la fuga degli gnu. Il risultato, in un periodo in cui non si disponeva delle sofisticate tecnologie di oggi, fu straordinario e sin dalla spettacolare scena d’apertura – che riprende le Terre del Branco e tutti gli animali della Savana che accorrono alla Rupe dei Re per celebrare la nascita del futuro re Simba – fu chiaro che ci si trovava di fronte a un capolavoro.
Il Re Leone in 3D: il clamoroso ruggito dell’innovazione rende la Savana ancora più vicina
Se nel 1994 lasciò basito il pubblico avvalendosi di una grafica piuttosto basilare, pensate a quanto ha potuto entusiasmare gli spettatori la più spettacolare versione in 3D presentata nel 2011 nei cinema per un periodo limitato e poi in seguito distribuita in Blu-ray.
Al grido della Jungle Mania il 25 dicembre Sky 3D regala al suo pubblico questa versione rimasterizzata che risalta maggiormente la bellezza dell’originale.
Parliamo di un film d’animazione che nel 1994 non era stato di certo concepito per il 3D e che ha richiesto un grande impegno da parte degli Studios Disney per ottenere un risultato ineccepibile.
Il 3D ha due qualità fondamentali: la profondità e il fatto che oggetti, animali o persone possano “schizzare” fuori dallo schermo e dare la sensazione di sentirli addosso, di sentirsene sopraffatti. Ne Il Re Leone tutto questo è rappresentato al meglio: la celebre scena in cui Rafiki sulla Rupe dei Re innalza il neonato Simba per presentarlo ai suoi futuri sudditi appare in questo modo ancora più suggestiva.
Inoltre, sono state aggiunte nuove scene come quella in cui Timon getta degli insetti verso lo schermo per fare leva su una delle caratteristiche più amate del 3D. I colori del film appaiono ancora più vivaci nelle sequenze ambientate durante il giorno e la luminosità delle scene più scure, come quella nel “cimitero degli elefanti”, è stata migliorata grazie ai nuovi interventi.
Un classico amatissimo ancora più “reale”, rinnovato esaltando il fascino del lavoro del passato, quello svolto con grafite e pixel, quello che ha fatto vivere la magia dell’animazione a grandi e piccoli.