The Last Man on Earth 1×01: recensione
Cosa faresti se tu fossi l’ultimo uomo sulla Terra? Per prima cosa inizi a cercare altre forme viventi come la tua, girovagando con il tuo pullman per tutti gli Stati Uniti, e dopo aver capito che non c’è nessun altro nei paraggi, torni nella tua casa e continui a fare la tua vita, come hai fatto nell’ultimo anno. Questo è l’incipit di The Last Man on Earth, nuova serie comedy della FOX, che nella serata di domenica ha registrato il rating più alto tra i programmi trasmessi. Protagonista della storia è Phil Miller (Will Forte). Nel 2020, una pandemia ha ucciso tutti gli abitanti del mondo, e lui è rimasto l’ultimo uomo sulla Terra. La giornata di Phil è come quella di una persona comune e si compone di giochi, quali bowling, schiantare auto contro auto, e riunirsi al bar con “gli amici”. I riferimenti a Cast Away sono dietro l’angolo, e non a casa Phil vede un pezzo del film con Tom Hanks a casa sua.
Cosa sappiamo dell’ultimo uomo sulla Terra? Phil Miller è un uomo apparentemente contento, per nulla religioso. Infatti, quando la sera si rintana nel buio della sua solitudine, prega Dio di poter incontrare un’altra persona. In particolare, una donna. Unica pecca del doppio pilot può trovarsi nel fatto che sappiamo poco della vita precedente di Phil, se non una scena allegra in cui lui ricorda il suo ultimo compleanno, circondato dall’affetto di amici e parenti. Ironicamente, quando lui si incontra con “i suoi amici” al bar giocando a biliardo, si ritrova a parlare con palle da baseball, da calcio, da tennis e da pallavolo a cui Phil ha dato dei nomi, forse ricordando i suoi vecchi compagni, ora deceduti a causa dell’epidemia.
Dopo 5 mesi di assoluta solitudine, in cui ha promesso a se stesso e a Dio di riuscire a cavarsela da solo, Phil si arrende e decide di uccidersi, schiantandosi con la sua auto contro un masso. Proprio quando ha preso il coraggio per compiere il gesto disperato, Phil vede una nuvola di fumo nero: c’è qualcun altro oltre lui. Ed è una donna. Per l’emozione e l’eccitazione sviene, e viene risvegliato da un’attraente donna. Tuttavia, i suoi sogni fantastici vanno in frantumo quando la donna in questione è tutt’altro che attraente: armata di pistola, con una parlantina e intraprendente, si presenta a Phil col nome di Carol Pilbasian (Kristin Schaal), la quale ha deciso di contattarlo dopo aver visto le sue scritte “Alive in Tucson” in giro per il paese.
L’incontro, e successivamente la convivenza, tra i due non è piacevole, com’era prevedibile. Carol ha intenzione di ripopolare l’umanità e di darsi da fare per ricostruire la civiltà, al contrario di Phil, a cui ormai non importa più nulla e preferisce spassarsela come ha fatto nell’anno appena passato. Ma la donna non si arrende e con grande prepotenza entrerà nella sua vita convincendolo che nessun uomo è solo, tanto da forzare Phil a sposarla per iniziare il ripopolamento.
Nonostante la storia possa sembrare lenta, Will Forte dimostra di potersela cavare anche per 15 minuti di pilot in solitaria. La spalla comica aggiunta dalla Schaal serve a rinforzare e creare la dinamica tra i due personaggi (e unici, per ora) protagonisti di The Last Man On Earth.
Al pubblico americano la sit-com è piaciuta; ora non ci resta che aspettare i restanti episodi per vedere come se la caveranno i nostri sopravvissuti.