Festa della donna: 8 film da vedere l’8 marzo

Come rendere onore alla Festa della donna? Noi vi consigliamo 8 film, che vi faranno apprezzare la tenacia del gentil sesso.

“Sebben che siamo donne, paura non abbiamo…” Il canto di lotta delle mondine rievoca una delle condizioni di lavoro più dure della donna. Fino a qualche decennio fa la monda e il raccolto del riso venivano svolti dalle mondine, che giungevano dalle zone più povere del Piemonte e da altre regioni d’Italia. Passavano otto ore al giorno con le gambe nude nel fango sotto il sole o la pioggia. Oggi tutto è cambiato, le macchine hanno sostituito quel lavoro umano, esclusivamente femminile. Ma quella condizione narrata in Riso amaro di Giuseppe De Santis ha ancora la forza trascendente della ribellione all’oppressione e alla schiavitù in cui le donne erano tenute nel mondo contadino e nel mondo in genere.

Le donne continuano ad avere minori opportunità di assunzione e di carriera nel mondo del lavoro e non devono mai smettere di lottare contro gli stereotipi maschili, gli steccati medioevali della discriminazione sessuale resistono tenacemente. La Giornata internazionale della Donna è più che mai necessaria anche se spesso è confusa con una festa fatta di serate trash, spogliarellisti e fiori finti.

Queste 8 proposte cinematografiche servono a ricordare solo alcuni emblemi femminili della storia del cinema: eroine, seduttrici e coraggiose protagoniste

Gilda

Festa della donna

Rita Hayworth/ Gilda

Classico melo-noir di Charles Vidor del 1946, con Glenn Ford, George Macready e la splendida Rita Hayworth che esibendo la chioma fulva ed il corpo sinuoso in sensuali numeri di danza carica di momenti cult una pellicola altrimenti ambigua, che incrocia gioco d’azzardo, agenti segreti e un progetto di fascismo mondiale ordito in Argentina. L’aspetto del noir è dominante ma sulle note di “Amado mio” e di “Put the blame on mame”, con il lungo guanto nero sfilato, Rita fa della dark lady fragile, seducente e spregiudicata una figura tanto provocatoria da andare oltre il film ed ammaliare e stordire i sensi di milioni di uomini, quasi nessuno dei quali avrebbe saputo raccontare la trama del film ma la dipingeva su bombe dalla potenza devastante.

Riso amaro

Festa della donna

Film di Giuseppe De Santis sulla triste realtà del lavoro delle “mondine” nelle risaie della pianura padana. Donne del sud trapiantate al nord, sfruttate e costrette al duro lavoro senza alcun tipo di diritto. Con Vittorio Gassman, Raf Vallone e l’esordiente Silvana Mangano, vestita da mondina con i pantaloncini succinti che l’hanno resa celebre, con un corpo così seducente e movimenti sensuali ha portato in secondo piano il tema della lotta di classe. Forse perché le mondine non ballavano il boogie-woogie ma il valzer, e i loro canti di lotta servivano per coprire le grida di dolore di una compagna che abortiva pur di non perdere il posto da mille lire al giorno. Memorabile la sequenza del ballo della Mangano con Gassman in questo melo sociale connotato di noir e di erotismo ma ciò che resta indimenticabile è la voglia di emanciparsi di quelle Donne.

Questa è la mia vita

Festa della donna

Anna Karina/ Nana

Film del 1962 di Jean-Luc Godard, può essere interpretato come il congedo del regista al periodo della nouvelle vague. Le vicende della protagonista Nana, interpretata da Anna Karina, sono veicolo dell’operazione dell’autore di liberare la narrazione dal rigore della tradizione e dai suoi stereotipi. Nana non riesce a trovare la propria identità in un mondo fatto di mercificazione e, vendendo il suo corpo per soldi, crede di poterne far parte, attraverso il guadagno. metafora della vita economica in generale. Girato in uno splendido bianco e nero, con immagini che si susseguono come scattate da una fotocamera dal direttore della fotografia, Raoul Cotard. La recitazione improvvisata e la storia frammentata danno allo spettatore l’impressione di guardare un documentario sulla vita di una donna. Lo stile fotocamera presenta un catalogo di riprese non convenzionali. Nana in una famosa sequenza guarda in un cinema la scena di La passione di Giovanna D’arco, di Dreyer, in cui il monaco (Antonin Artaud) comunica a Giovanna (Renee Falconetti), che è giunta la sua ora e sul volto di Nana, inquadrato in primo piano, scendono lacrime di consapevolezza, l’accostamento teorico è con la donna sempre giudicata dagli uomini.

Donne sull’orlo di una crisi di nervi

Festa della donna

Donne sull orlo di una crisi di nervi

Film corale quasi tutto al femminile di Pedro Almodovar del 1988, ancora oggi molto attuale. La divertentissima storia è fatta di intrecci e avvenimenti quasi surreali, colma di sentimenti alla maniera del celebre regista iberico. Con Carmen Maura, Antonio Banderas, Rossy De palma che interpretano personaggi strampalati con i quali Almodovar indaga l’universo delle crisi nervose femminili. Una commedia appassionante ma non sarebbe da ricordare senza la grande performance di Carmen Maura/Pepa. Il suo personaggio porta al confronto con quelli interpretati da Jeanne Moreau o da Anna Magnani in La voce umana di Roberto Rossellini, ad esempio. Una donna che non ce la fa più a lottare ma vuole resistere tra strane coincidenze e solitudini, a volte farsesche e a volte tragicamente assurde.

Kill Bill

Festa della donna

Uma Thurman/ Beatrix Kiddo

Di Quentin Tarantino (Vol. 1 2003/ Vol. 2 2004) inizialmente considerato un film unico è poi stato diviso in due capitoli. Uma Thurman interpreta una delle più belle e valorose eroine del cinema: Beatrix Kiddo. La sposa di Bill nella sua tuta gialla e nera ricorda figure epiche che si battono con i cattivi nella più classica delle lotte, quella tra bene e male. Una donna vendicatrice e assassina che combatte solo nel nome dell’amore. Tra scene di battaglie memorabili, le mille citazioni cinematografiche “tarantiniane” e una suggestiva colonna sonora impossibile non subirne il fascino e non farne un emblema femminile.

The Help

Festa della donna

Octavia Spencer in una scena di The Help

Film del 2011 diretto da Tate Taylor e interpretato da un magnifico cast: Emma Stone, Octavia Spencer, Viola Davis, Bryce Danas Howard, Jessica Chastain. Il tema del razzismo è raccontato in un dolce melodramma tutto al femminile. Basato sul romanzo omonimo di Kathryn Stockett narra l’oppressione di domestiche di colore da un punto di vista “bianco”. Storie di donne coraggiose e sensibili, vittime del razzismo americano anni ’60, che fanno riflettere, commuovere e al contempo divertire in maniera delicata.

La bicicletta verde

Festa della donna

La bicicletta verde

Film d’esordio della regista Haifaa al Mansour del 2012. La presenza di una donna dietro la mdp già infrange le regole della tradizione dell’Arabia Saudita, ma la storia lo fa ancora di più. La piccola Wadjda vuole imporre la propria libertà in un mondo ostile ad una bambina di 10 anni. L’unico desiderio di Wadjda è quello di possedere la bicicletta verde che vede in un negozio della sua città, Riyadh, capitale saudita. La bicicletta è simbolo della ribellione femminile in un mondo che dal punto di vista occidentale appare così opprimente e pieno di restrizioni, soprattutto per le donne. Viene affrontato il tema dell’indipendenza e del progresso in una realtà in cui le donne costrette ad accettare la poligamia del proprio marito non possono neanche andare in bicicletta.

Tracks

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Mia Waikowska

Film di John Curran del 2013 che racconta l’incredibile viaggio attraverso il deserto australiano della scrittrice Robyn Davidson compiuto nel 1977. Mia Wasikowska interpreta la temeraria donna che ha sfidato la natura, gli uomini e se stessa per inseguire il sogno di percorrere a piedi un tragitto di 2700 km accompagnata dai quattro cammelli addomesticati teneramente e il suo fidato cane.

Otto film, otto piste misteriose di immagini in movimento dilatate sulla grande ribalta del Giorno di lotta delle Donne.