Patch Adams: la vera storia dell’uomo che ha inventato la risoterapia
Patch Adams è uscito nel 1998 e ha subito conquistato i cuori di tutti. Con questo film, il regista Tom Shadyac porta sugli schermi una storia vera, quella del medico che inventò la risoterapia.
Hunter “Patch” Adams nasce nel 1945 a Washington. La perdita del padre quando aveva solo sedici anni lo segna moltissimo. Nulla riuscirà a colmare quel vuoto che lo porterà fino al tentato suicidio. Sarà proprio il tentativo di togliersi la vita a fargli riacquistare la lucidità. Hunter Adams si rende conto che la sua salute mentale è compromessa e decide di ricoverarsi spontaneamente in un ospedale psichiatrico.
Hunter “Patch” Adams è il medico americano che inventò la risoterapia
Quando ne esce si iscrive a medicina. Il suo percorso universitario fu accidentato: il suo metodo era rivoluzionario ma l’ambiente accademico non era disposto ad accoglierlo. La rigidità dell’ambiente universitario e degli ospedali reputano i suoi metodi poco decorosi e poco professionali. Nonostante le minacce di espulsione Hunter “Patch” Adams riesce a laurearsi.
Dopo la laurea inizia a lavorare all’ospedale della Georgetown University. Ma quello che Patch Adams voleva era mettere in pratica le sue teorie. Queste si basano su quelle che oggi vengono chiamate clownterapia e risoterapia. Secondo il medico americano la risata è essenziale per la guarigione fisica e mentale del paziente.
Forte delle sue convinzioni Patch Adams trasforma la sua casa in una clinica aperta a tutti. Con uno sparuto gruppo di volontari riesce, in 10 anni, a prestare cure gratuite a circa 15.000 malati. Nel 1977 finalmente riesce ad acquistare un terreno nel North Carolina, dove progetta di costruire una clinica vera e propria.
Patch Adams, il film ispirato alla storia vera di Hunter “Patch” Adams, si regge sulle spalle di un meraviglioso Robin Williams
L’ambizioso progetto e si è concretizzato nel Gesundheit! Institute. Ancora oggi, Hunter “Patch” Adams dispensa cure gratuite a chi ne ha bisogno. La sua filosofia non è solo quella di curare la malattia ma quella di migliorare la qualità della vita dei pazienti. Tutto questo avviene attraverso la creazione di un ambiente familiare e accogliente per i pazienti. Ovviamente questo tipo di cura accompagna la medicina tradizionale.
Il film si regge tutto sulle spalle e sull’energia del suo protagonista. Robin Williams, sprigiona in questo film tutta la sua professionalità. Il personaggio che ne risulta è un mix ben dosato di comicità e di dramma, di tragedia e di speranza. In particolare vengono ripercorsi gli anni accademici e i primi anni della carriera del medico. Viene mostrato l’entusiasmo coinvolgente del giovane Hunter Adams che sembra davvero voler cambiare il mondo. Alla sua missione si uniscono anche Mitch Roman (Philip Seymour Hoffman) e Carin Fisher (Monica Potter). Proprio lei però, mentre cerca di mettere in pratica gli insegnamenti di Adams, viene uccisa da un paziente mentalmente disturbato. Nonostante il dramma riesca quasi ad abbattere il protagonista, alla fine riesce a comprendere l’importanza della sua missione e a portarla avanti.
Il film ripercorre il difficile percorso accademico di Hunter Adams e i primi anni della sua carriera
Nel film la particolare capacità empatica del futuro medico appare prima. Quello che infatti lo porta ad andarsene dall’ospedale psichiatrico dove si era volontariamente ricoverato è proprio il rapporto con gli altri pazienti. Robin Williams/Patch Adams scopre di poter essere utile agli altri, di poter migliorare la qualità della vita degli altri pazienti dell’ospedale. Bastano pochi semplici gesti, come aggiustare un bicchiere che perde. Oppure il semplice parlare e passare del tempo insieme.
Il periodo dell’università è il momento il cui il protagonista si pone contro tutto e tutti. Si infila nei reparti dell’ospedale universitario senza nessuna autorizzazione. Viene messo in evidenza il suo rapporto con il personale non medico dell’ospedale. Le infermiere comprendono prima dei medici il potenziale del giovane e lo coprono quando va a visitare i malati.
Patch Adams è un film emozionante, divertente e tragico allo stesso tempo. Purtroppo il successo di pubblico non compensò la scomunica da parte della critica. Secondo molti critici infatti il film era davvero troppo strappalacrime.
L’11 agosto 2014, quando la notizia della morte di Robin Williams si diffonde, lo stesso Hunter “Patch” Adams reagisce sul suo profilo Facebook.
“Sono enormemente grato per la sua meravigliosa interpretazione dei primi anni della mia carriera. Ci ha permesso di espandere il lavoro del Gesundheit Institute. Siamo vicini alla sua famiglia e ai suoi amici”.
Hunter Doherty “Patch” Adams continua ancora oggi il suo lavoro. Non ha mai smesso di credere nelle sue teorie che ormai vengono praticate in tutti i più grandi ospedali del mondo. Ogni anno organizza gruppi di volontari per lavorare in vari ospedali in tutto il mondo. Una volta inforcato il naso da clown l’obiettivo è solo uno: far riscoprire la forza di una risata a chi non ha più le energie per farlo da solo.