La prima volta (di mia figlia): recensione
Il titolo del film racchiude in sé già una storia, un timore di ogni genitore. La prima volta (di mia figlia) è la nuova commedia diretta e interpretata da Riccardo Rossi con un cast completato da Anna Foglietta e Stefano Fresi (entrambi da poco reduci del grande successo di Noi e la Giulia) distribuito da Universal Pictures. Il regista non solo riesce a districarsi in maniera pulita ed elegante attraverso un argomento spinoso e delicato qual è la sessualità ma convincono le scelte artistiche e strutturali che rendono il film gradevole e mai eccessivamente volgare. Rossi è abile non solo con la macchina da presa ma anche nel ruolo di padre ossessivo e ossessivamente preoccupato della sua “eterna” bambina che ormai ha superato di gran lunga l’età infantile. Buona l’intepretazione di tutto il cast, che completa in maniera sinuosa il quadro di questa simpatica gag familiare e non.
La trama, anche se molto semplice, non scade mai nell’ovvietà e nel consueto ma riesce sempre a divertire: Alberto (Rossi) è un medico della mutua (richiamo al mitico personaggio Sordiano?) che, oltre ad essere pignolo e scontroso sul posto di lavoro, è anche particolarmente burbero con la sua infermiera Irene (Foglietta) che viene ritenuta dallo stesso medico eccessivamente socializzatrice, insomma, tutto il contrario di Alberto. Anche nella vita privata il medico puntiglioso si trasforma in un padre eccessivamente pignolo e ficcanaso nei confronti della figlia Bianca (Gargari). Durante la lettura del diario della ragazza Alberto scopre un segreto sconvolgente: la sua adorata “bambina” sta per entrare in contatto col mondo della sessualità. Disperato, organizza una cena con la stessa Bianca e due ospiti che dovranno cercare di dissuadere la ragazza dalla nuova esperienza: Giovanni (Fresi) marito sbadato e inopportuno di Marina (Sacchi), una timida boyscout. Durante la cena, alla quale si unirà inavvertitamente anche Irene, la compagnia si rifugerà nel passato ricordando le prime volte di ognuno. Riuscirà il gruppo a dissuadere Bianca dalla prima volta?
Uscito abbastanza in silenzio, La prima volta (di mia figlia) prosegue in maniera virtuosa questo ciclo di gradevoli commedie italiane che non scadono nella noia e nel cliché del genere. Non parliamo certo di capolavori ma di pellicole che portano una ventata di freschezza e un pizzico di sana comicità senza ricorrere eccessivamente all’uso di scurrilità gratuite e ridondanti. Ottimo l’assemblaggio della colonna sonora che mixa classicità e gioventù, un tema che nel film risulta essere particolarmente centrale. Non male.