Schindler’s List: una musica essenziale e profonda. Ecco la colonna sonora di John Williams
Ispirato al romanzo scritto da Thomas Keneally e sceneggiato da Steven Zaillian, Schindler’s List è un dramma incentrato sulla vera storia di Oskar Schindler, il proprietario di una fabbrica di oggetti smaltati che durante la Seconda Guerra Mondiale ha salvato circa 1100 ebrei dallo sterminio dei nazisti. Inizialmente l’intento dell’imprenditore tedesco era quello di assumere più prigionieri per accrescere il personale dell’azienda e aumentare i profitti del proprio stabilimento, ma in seguito Schindler ha cercato di sottrarre quante più persone possibili alla Shoah.
Girato da Steven Spielberg in bianco e nero, il film ha fatto incetta di Oscar durante la cerimonia di premiazione del 1993 (ben sette, tra cui miglior film, regia e fotografia), dimostrando che anche uno degli atti di follia collettiva più orribili della Storia può essere elegantemente riprodotto sul grande schermo.
Il film diretto dal regista de Lo Squalo, Indiana Jones e il più recente Il GGG – il grande gigante gentile, uscito nelle sale italiane lo scorso 30 dicembre, rappresenta l’apice della maestria di Spielberg, il quale ha sostenuto che Schindler’s List è stato uno dei progetti più emotivamente coinvolgenti ai quali si è dedicato.
Schindler’s List: una musica essenziale e profonda
Uno dei fattori che ha sicuramente contribuito al successo di Schindler’s List è quello della colonna sonora composta da John Williams, considerata da molti l’opera migliore della sua lunga carriera, costellata da ben cinque Oscar, tra cui figura anche quello vinto per la soundtrack del film di Spielberg. Grazie allo stretto sodalizio nato col regista americano nel 1974 per Sugarland Express, il lavoro di Williams per Schindler’s List rispecchia con accuratezza la notevole capacità di Spielberg di saper conferire una dimensione umana all’inumano.
Al contrario della maggior parte delle colonne sonore di Williams, in quella composta per il quindicesimo lungometraggio del regista di Jurassic Park è l’essenzialità a farla da padrone.
In sintonia con le immagini di Spielberg, il compositore si avvicina lentamente agli orrori mostrati sul grande schermo con umiltà e con una bellezza dirompente che si manifesta a ogni raccordo armonico. Si tratta di una soundtrack unica nel suo genere in quanto sfida le norme tipiche delle composizioni drammatiche, optando per brillanti riferimenti di genere folkloristico e affiancando il tutto a una direzione d’orchestra semplice, ma altamente efficace.
La musica d’apertura di Schindler’s List – Theme for Schindler’s List – è il cuore e l’anima dell’intera opera musicale.
Nonostante l’effettiva semplicità, la traccia racchiude in sé l’ambizione di Williams di creare una memorabile composizione sinfonica, intento testimoniato dalla presenza in alcuni segmenti delle note provenienti dal violino di Itzhak Perlman. Gli assoli intensi del musicista israeliano scivolano con delicatezza attraverso l’orchestra, rievocando il dolore e il tormento vissuto dagli ebrei durante le persecuzioni.
La strabiliante performance senza tempo di Perlman regala alla colonna sonora di Williams un’autenticità e un realismo che compensano la predilezione del compositore per il sentimentalismo e la magniloquenza.
Jewish Town (Krakow Ghetto, Winter ’41) è un lamento drammatico che fa da sfondo alla “processione” dei lavoratori della fabbrica di Schindler.
Si tratta del tema degli operai, il quale sostituisce l’eleganza della sinfonia principale con una melodia più meccanica. In Immolation (With Our Lives, We Give Life) la presenza del coro rafforza la tragicità delle vicende narrate, mentre con Rememberances il compositore preferisce commemorare l’Olocausto seguendo una prospettiva contemporanea. Il risultato è un tema secondario molto più “robusto” rispetto a quello principale, sebbene quest’ultimo ritorni più spesso nelle tracce, come ad esempio in Schindler’s Workforce, attraverso cui Williams restituisce all’ascoltatore una sensazione di serenità con qualche accenno d’umorismo.
Oyf’n Pripetshok / Nacht Aktion è invece una canzone popolare Yiddish, il cui titolo significa “sul cuore”. Questa traccia aggiunge un’altra dimensione alla colonna sonora, dimostrando durante il film che Oskar Schindler non sta semplicemente aggiungendo dei nomi su una lista, ma sta salvando un’intera cultura. Anche I Could Have Done More contiene una variazione del tema principale, leggermente più ricca di sottigliezze.
In Auschwitz-Birkenau torna il violino di Perlman, stavolta però in un assolo dissonante dal flusso ipnotico che riflette la disperazione e l’agonia dei campi di concentramento. Si tratta probabilmente della melodia più significativa dell’intera soundtrack, in grado di rappresentare perfettamente l’orrore della “Soluzione Finale” concepita dalla Germania nazista. In Stolen Memories il coro fa da sfondo alla melodia e in Making the List è il flauto a sostenere l’impalcatura di un’altra variante della traccia principale, mentre Give me Your Names funge da contrappunto all’orchestra. La colonna sonora termina con un altro canto Yiddish, Yeroushalaim Chel Zahav, ovvero “Gerusalemme d’oro”, una canzone corale che parla di dignità e speranza.