Riverdale: recensione del pilot del nuovo teen drama tratto dai fumetti di Archie
Si ispira senza mezzi termini a Twin Peaks, ma ha tutte le carte in regola per diventare il nuovo teen drama di culto seguendo le orme di serie come Pretty Little Liars – con il quale la somiglianza è davvero palese – o The Vampire Diaries. È Riverdale, lo show di The CW che si ispira, con toni molto più dark, ai fumetti della Archie Comics, collana nata negli anni Quaranta dedicata, per lo più, ad un pubblico adolescente.
Riverdale racconta la storia di Archie Andrews (K.J. Apa), un teenager belloccio dai capelli rossi, aspirante musicista e giocatore di football. Archie vive a Riverdale, tipica cittadina statunitense immersa nella natura e negli intrighi. Durante l’estate è avvenuta una vera e propria tragedia: lo studente modello Jason Blossom è morto e nulla sarà mai più come prima. L’evento scatena in ogni abitante della città una reazione diversa: Archie, per esempio, si convince di voler inseguire la propria passione e il proprio talento per la musica, nonostante la fine della sua relazione proibita con la bella e giovane insegnante di musica, la signora Grundy (Sarah Habel).
Attorno a lui ruotano personaggi bizzarri e caratteristici – come la cantante Josie McCoy (Ashleigh Murray), leader della band Pussycats – e amici più o meno fidati. La ragazza della porta accanto, Betty Cooper (Lili Reinhart), ha una cotta per lui, ma non è ancora pronta a rivelargli i suoi veri sentimenti. La ragazza sarà messa a dura prova dalla prepotente madre Alice (Mädchen Amick) e dall’arrivo della sorprendentemente gentile Veronica Lodge (Camila Mendes), arrivata in città da New York con la madre Hermione (Marisol Nichols). Tra Veronica e Archie, però, c’è una scintilla innegabile: l’amicizia sarà davvero il valore più importante?
Nel frattempo, Cheryl Blossom (Madelaine Petsch) – sorella gemella del defunto Jason – esercita tutte le sue doti di ape regina tentando di mettere zizzania nel neonato triangolo amoroso.
La storia è raccontata dal migliore amico di Archie, lo scrittore in erba Jughead Jones (Cole Sprouse) che sta cercando di raccogliere in un romanzo gli strani eventi dell’estate di Riverdale.
Riverdale (di cui qui potete vedere il trailer ufficiale) è stata adattata per il piccolo schermo da Roberto Aguirre-Sacasa (capo dell’Ufficio creativo della Archie Comics) ed è prodotto da Greg Berlanti. Berlanti è conosciuto per il suo lavoro in serie come Dawson’s Creek, Everwood e per il suo contributo alla DC Comics con lo sviluppo dell’Arrowverse (l’Universo nel quale si sviluppano le serie Arrow, Supergirl, The Flash e Legends of Tomorrow).
Guardando Riverdale si ha l’inevitabile impressione di trovarsi davanti al prossimo grande teen drama di culto.
Il punto di partenza è una trama intrigante che trascende le storie ingenuamente adolescenziali dei fumetti d’origine buttandosi in un’atmosfera squisitamente dark e, perché no, con quella giusta dose di sensualità che sembra accompagnare ogni serie adolescenziale che si rispetti. Il confronto – come già accennato – con una serie altrettanto importante per la cultura pop degli ultimi anni, Pretty Little Liars, è inevitabile. Entrambe mischiano una trama oscura e ben scritta con la leggerezza, i capricci e le problematiche teen che più teen non si può.
I giovani protagonisti sono belli e dannati, innegabilmente adatti al proprio ruolo. Le interpretazioni, tra le quali per ora non spicca nessuna in particolare, proseguono su una linea precisa, senza lode e con qualche – leggera – infamia: ci troviamo davanti ad una recitazione mediocre, tipica delle serialità americane per teenager. Piacevoli e credibili, ma nulla di entusiasmante.
Ad accompagnare le vite avvolte nel buio dei cittadini di Riverdale ci pensa un’accattivante colonna sonora deliziosamente pop, dai toni che spaziano dall’indie acustico all’elettronica più sincopata.
Sembrano essere proprio questi gli ingredienti giusti: alla base una trama intrigante, dei protagonisti di bell’aspetto e somiglianti alle loro controparti animate e, ciliegina scarlatta sulla torta, le note accattivanti di una soundtrack azzeccata. Ad una prima visione Riverdale è il teen drama che tutti stavano aspettando ma, forse, il pilot non basta per stabilire una sentenza. Ci troviamo davanti ad un nuovo fenomeno seriale?