The Departed: la colonna sonora anni ’70 del film di Martin Scorsese
Se avete avuto modo di vedere The Departed – Il bene e il male (recensione) di Martin Scorsese, non vi sarà di certo sfuggita la mirabile colonna sonora composta da Howard Shore, che firmando la soundtrack di The Departed sigla la sua quinta collaborazione col regista statunitense dopo The Aviator, Gangs of New York, Made in Milan e Fuori orario.
Quella di The Departed è una colonna sonora iperattiva, in cui i suoni stordiscono lo spettatore, strattonandolo per le strade di Boston e lasciando che si sporchi della stessa colpa – o virtù – dei protagonisti.
È un film che distrugge dentro e lo fa recando distruzione all’interno delle istituzioni, annullando la linea di demarcazione tra bene e male e creando un connubio delizioso tra le azioni, lo stato d’animo dei protagonisti e la musica. Musica che piomba letteralmente addosso, che non vuole semplicemente accompagnare ma farsi notare. È come se le note facessero ciò che i personaggi interpretati da Leonardo DiCaprio e Matt Damon non riescono a fare.
Billy e Sullivan sono, con le diversità del caso, due infiltrati, due uomini costretti a rispettare e impartire ordini; costretti ad agire nell’ombra. Hanno personalità ambigue fin dal principio e sono, fin da subito, costretti a indossare delle maschere.
La colonna sonora in The Departed è una sorta di redenzione perenne. Essa è come un prete che attende al confessionale: si accende per permettere ai personaggi di esplicare le proprie colpe. Non vuole salvarli né punirli, vuole solo gridare un po’ di verità per staccare la spina alle menzogne.
Nel film di Martin Scorsese si rintracciano pezzi rock e pop degli anni ’70 e sprazzi di musica lirica, abilmente interrotti e intercalati nei momenti cruciali della pellicola.
Uno dei brani ricorrenti è I’m Shipping Up To Boston, della band celtica Dropkick Murphys, che col suo ritmo incalzante e pittoresco sottolinea alcuni momenti fondamentali di The Departed come la scena in cui DiCaprio si ritrova in carcere (siamo nella prima parte del film) o la sequenza finale inerente la corsa in auto, in cui Frank Costello (Jack Nicholson) ordina al suo pupillo di togliergli le spie di dosso. L’adrenalina è a mille e il cuore di Billy (DiCaprio) batte all’impazzata.
La crisi d’identità che sconquassa il personaggio interpretato da Leonardo DiCaprio (il poliziotto infiltrato nella malavita) è meravigliosamente sintetizzata nel brano Comfortably Numb dei Pink Floyd, in una rara versione eseguita da Van Morrison e The Band durante il concerto di Roger Waters, atto a festeggiare la caduta del muro di Berlino.
Un brano che parte letteralmente in quarta, divenendo sensuale man mano che ci avviciniamo alla scena clou, quella in cui Leonardo DiCaprio e Vera Farmiga fanno l’amore.
Comfortably Numb, in cui chitarra elettrica, basso e sintetizzatori si accavallano con oscillazioni spettacolari, parla di alienazione e per tale ragione risulta perfettamente aderente allo stato d’animo di Billy: rigurgitato dalla società del ‘bene’ e da quella del ‘male’; in contraddizione col suo passato ma costretto a subirlo. Il bambino che è il lui torna a galla e viene respinto sempre, ripetutamente.
Comfortably Numb brilla nella colonna sonora di The Departed per la sua capacità di saper elogiare ed emanare il senso di confusione e disagio
Ma adesso è d’obbligo tornare al principio; è d’obbligo quindi ascoltare Gimme Shelter dei Rolling Stones (1969), uno dei brani di musica rock pop più belli di sempre, composta da Mick Jagger e Keith Richards.
Gimme Shelter, posta in apertura nel film The Departed – il bene e il male, intramezza le parole del boss Costello alle immagini inerenti lotte e disordini. Il fatto che poi tutto si ricongiunga al volto di Jack Nicholson (che interpreta Costello) altro non è che la sovrapposizione e la sintesi della guerra, una lotta differente da quelle precedenti
Come disse lo stesso Mick Jagger in un’intervista del 1995 alla rivista Rolling Stone:
[…] era un periodo molto, molto violento. La guerra del Vietnam. Violenza dappertutto, scontri, incendi, saccheggi e disordini. […] Gimme Shelter è quel tipo di canzone da “fine del mondo”, davvero.
Ma nella colonna sonora di The Departed troviamo anche Lucia di Lammermoor, Atto II: Sextert. Chi mi frena in tal momento – Daniela Loiarro.
Si tratta di un’opera in tre atti di Gaetano Donizetti su libretto di Salvadore Cammarano, tratto da The Bride of Lammermoor (La sposa di Lammermoor) di Walter Scott che infarcisce di tensione meditativa alcuni frangenti facendosi spudoratamente notare. Basti pensare al momento, nella seconda parte della pellicola, in cui Matt Damon digita il numero di Leonardo DiCaprio, ma dall’altra parte non risponde nessuno. Quei secondi in cui il telefono squilla ed entrambi non sanno cosa aspettarsi è talmente ricco di adrenalina che anche la musica trattiene il fiato, si interrompe allo squillare del telefono proprio per farci carpire meglio ogni sillaba. Se fosse rimasta in sottofondo non ci avremmo fatto caso e invece è lì, a gridare “ci sono!”.
Si aggiungono alla colonna sonora anche brani come Well, well, well di John Lennon, Sweet Dreams di Roy Buchanan, Sail On Soldier dei The Beach Boys, Let It Loose dei Rolling Stones, Sweet Dreams di Patsi Cline, One Way Out di Allman Brothers, Baby Blue di Badfinger, Nobody But Me di The Human Beinz, Tweedle Dee di LaVern Baker, Departed Tango di Howard Shore & Marc Ribot, Beacon Hill di Howard Shore & Sharon Isbin.