Slam – Tutto per una ragazza: intervista esclusiva al regista Andrea Molaioli e al cast del film
In uscita nelle sale italiane il 23 marzo e presto sulla piattaforma mondiale Netflix, Slam – Tutto per una ragazza è l’ultimo film del regista Andrea Molaioli adattato sul romanzo del famoso scrittore inglese Nick Hornby, storia di giovani inesperti riguardo la vita, le relazioni, incerti sul proprio futuro e affidati alle cure di genitori a loro volta troppo impreparati.
Con attori in erba e professionisti quali Jasmine Trinca e Luca Marinelli, il film di Molaioli si fa carico delle insicurezze di personaggi costretti dalle loro conseguenze a maturare troppo in fretta eppure capaci di mantenere anche con le responsabilità dell’imminente futuro una velata frizzantezza; l’abilità di prendere qualsiasi avvenimento come una sfida da poter superare, restandosi – anche se a volte difficilmente – accanto.
Noi di Cinematographe – FilmIsNow abbiamo avuto il piacere di incontrare in esclusiva il regista di Slam – Tutto per una ragazza Andrea Molaioli e con lui i protagonisti del film: l’attrice Jasmine Trinca ed i giovani Ludovico Tersigni, Barbara Ramella e Gianluca Brocatelli.
“Sono stati fatti provini per mesi e mesi ed è stata una fortuna per il film trovare questi giovani di talento che hanno saputo incanalare le loro doti e trasportarle all’interno del film.” afferma Jasmine Trinca “Ovviamente il merito della loro ottima riuscita va riconosciuto anche ad Andrea (Molaioli), il quale ha saputo dare un’anima sincera al film.
In un mondo come quello della recitazione, dove mettere maschere è la norma – soprattutto quando si è all’inizi ed è ancora molto difficile lasciarsi andare – il risultato di un lavoro come Slam – Tutto per una ragazza arriva con la consapevolezza e la conoscenza dei meccanismi del cinema ed Andrea ha saputo rendere il film un evento naturale.
Sono state fatte molte prove, soprattutto per i giovani, ma hanno reso possibile che l’opera non risultasse come una delle ormai tante trovate preconfezionate.”
Jasmine, pur non essendo il tuo esordio alla commedia, in Slam – Tutto per una ragazza viene fuori un lato del tuo lavoro in cui riveli un’aurea più brillante e spensierata. Come ti sei approcciata a questo ruolo e come lo hai vissuto?
Al di là del ruolo in sé devo dire che già di mio sono una persona meno seriosa e meno controllata di quello che può sembrare. Credo di non sbagliare nel definirmi una persona molto buffa e forse in Slam – Tutto per una ragazza sono riuscita a portare questo mio registro emozionale differente dal solito,un’ironia che raramente avevo affrontato in tal modo all’interno di un film.
Questo non è per l’appunto il mio esordio alla commedia,ma Andrea è riuscito con grande abilità a tirar fuori questo mio lato, a sottolineare questa mia leggerezza. Ovviamente però trovo sia sempre importante riuscire a toccare nello stesso modo note più allegre o note più profonde a seconda dei casi.
Jasmine Trinca: “Andrea Molaioli ha permesso che in Slam – Tutto per una ragazza sottolineassi la mia leggerezza.”
Andrea Molaioli, nel tuo ultimo film hai dovuto destreggiarti tra attori più o meno giovani, più o meno esperti: quale è stato l’approccio che hai assunto per dirigere sia protagonisti giovani che adulti? Hai usato diversi registri a seconda delle diverse fasce di età?
“Più che dirigere in modo differente attori giovani ed attori adulti bisogna dire che bisogna adottare ogni volta per ogni attore un tipo differente di approccio, che risulti essere il miglior modo per trovare contatto con quell’interprete. Perciò uso lo stesso modo di dirigere sia con i giovani che con gli adulti, accostandomi poi ad ogni attore nel modo più adatto possibile e soprattutto trovando il modo di lavorare bene insieme.
Per Slam – Tutto per una ragazza abbiamo provato molto per far si che i ragazzi sentissero loro il proprio ruolo ed è stato così anche con gli adulti.
Però un grande merito va riconosciuto a questi giovani: con mia felice sorpresa ho potuto constatare un’applicazione al lavoro davvero entusiastica, il tenere al fare del proprio meglio e il risultato credo di noti. Per quanto riguarda Jasmine Trinca invece devo dire che noi avevamo un passato di amicizia e c’era la voglia di voler collaborare insieme.
È una donna molto spiritosa, intelligente, e sentivo proprio la voglia di metterla in un ruolo leggero come lei effettivamente è. In più mi piaceva l’idea di metterla al fianco di giovani esordienti – a ricordare anche i suoi inizi – e amalgamare insieme talento ed emotività.”
Il tuo film è tratto dal romanzo dello scrittore inglese Nick Hornby ed insieme a Francesco Bruni e Ludovica Rampoldi ne hai curato la sceneggiatura. Come nasce la voglia di adattare questo brillante romanzo?
“Nasce dal mio personale amore per lo scrittore. Non so come fosse stato possibile, ma questo romanzo era del tutto sfuggito dal mio raggio di conoscenze quindi quando un giorno per caso l’ho trovato sullo scaffale di una libreria ho decisamente sentito il bisogno e il dovere di comprarlo!
Mi interessava raccontare di un’adolescenza diffusa che a volte sembra potersi tranquillamente scambiare con la vita adulta, mantenendo come sottotesto la prospettiva del futuro. In fin dei conti la gravidanza è una grande metafora dell’immaginarsi adulti. Adulti che, in un periodo storico come il nostro, sembrano non offrire molto ai propri giovani.”
Andrea Molaioli: “Con Slam – Tutto per una ragazza volevo parlare di un’adolescenza diffusa che si riflette anche negli adulti.”
Una domanda per i giovani attori: il protagonista di Slam – Tutto per una ragazza ha la possibilità di sbirciare in avanti nel proprio futuro, se anche voi aveste la facoltà di spostarvi nel tempo e magari con un raggio di anni anche maggiore, come vorreste vedere la vostra vita?
Ludovico: Non so cosa farò domani figuriamoci immaginare come sarà la mia vita nei prossimi anni! In generale è una cosa alla quale non ho mai pensato, così a grandi linee mi piacerebbe suonare uno strumento musicale ed infatti ho da poco comprato un basso. Per quanto riguarda il mondo del cinema ho fatto alcuni provini e mi sono guardato in torno per dei lavori, ma come prima cosa attendo l’uscita del film.
È stata un’esperienza emozionante, davanti alla telecamera ti senti come denudato, ma con il passare del tempo riesci ad abituarti della tua condizione di nudità e smetti di pensarci.
Barbara: Non riesco assolutamente a vedere come sarò e cosa potrà accadere nei prossimi anni! Per il momento sto studiando farmacologia e mi piacerebbe molto portare avanti questo mio percorso di studi.
Gianluca: Non mi sono mai posto il problema. So solo che vorrò vivere tranquillamente la vita circondato dalle persone che mi vogliono bene.
Ludovico e Barbara, nel film doveva esserci una certa sintonia fra voi, come avete lavorato insieme e come è stato farsi dirigere da Andrea Molaioli?
Barbara: C’è voluto del tempo per capirsi e lavorare bene insieme, abbiamo due caratteri e due modi di approcciarsi alle cose differenti, io tendo a chiudermi in me stessa mentre lui ha bisogno di condividere in continuazione per avere rassicurazioni. Ma superate le prime difficoltà siamo riusciti a raggiungere il nostro equilibrio, il momento di ansia è durato poco e siamo riusciti a divertirci e prenderci in giro.
Era il giusto compagno che dovevo avere in questo cammino. Essere stata diretta da Andrea mi ha reso incredibilmente tranquilla già dai provini. Sa rendere il lavoro speciale, ero molto felice di lavorare insieme a questa squadra.