25 scene della saga Alien che forse non ricordavi
Alien di Ridley Scott fa parte di una quadrilogia (esclusi gli spinoff di Alien vs Predator e gli apocrifi dilettantistici Alien sulla terra) che è di fatto entrata nella storia e nel cuore dei fan diventando un vero e proprio modus vivendi. Dal primo claustrofobico episodio di Ridley Scott al battagliero e catastrofico secondo episodio di James Cameron passando per i cunicoli dell’Alien 3 di David Fincher arrivando alla mescolanza e alla chimera del quarto episodio diretta da Jean Pierre Jeaunet. Ma i fan davvero sfegatati della serie ricordano davvero tutti i momenti più terrificanti ed emozionanti della serie sci-fi più famosa di sempre?
Siete pronti a vivere un viaggio composto da ben 25 tappe dove il terrore e l’avventura copulano selvaggiamente dando vita alle vostre più inconsce paure? Siete pronti a tornare sul Nostromo, sul pianeta LV 426 e a fuggire all’interno della colonia penale di FURY 161?
SCENA 1 – LA CENA DEI CAMIONISTI
L’intenzione di Ridley Scott e dello sceneggiatore Dan O’Bannon era di dipingere l’equipaggio del Nostromo come, in sostanza, “camionisti nello spazio,” e c’è un chiaro rimando a questo concetto soprattutto sull’abbigliamento dei personaggi. La loro chiassosa prima conversazione intorno al tavolo da pranzo è giustappunto una stonatura per l’elegante sequenza di apertura che precede direttamente questa riunione altamente conviviale.
SCENA 2 – L’ULTIMO PASTO DI KANE
Cosa dire di questo storico momento? Forse uno dei più esaltanti e spaventosi nella storia del cinema. L’effetto è mostruoso, il mostro sfonda il torace di Kane e con un abile primo piano mostra tutta la sua ferocia. Davvero terrificante, considerando che siamo nel 1979.
SCENA 3 – LA MORTE ARRIVA DALL’ALTO
Alien cresce, si evolve e comincia la sua lunga scia di sangue, il primo a perire per mano dello Xenomorfo è Brett, spedito alla ricerca del gatto Jones. Straordinario l’effetto di luce presente nella scena e meravigliosa la creatura mossa del genio di Carlo Rambaldi.
SCENA 4 – OCCHI DI GATTO
A memoria non si ricorda un close-up più degno di questo. Alien afferra Brett e Jones guarda attonito la scena, i suoi occhi felini avvolti nell’oscurità danno la dimensione di cosa sia la paura.
SCENA 5 – “DALLAS È DIETRO DI TE”
La scena in cui Dallas viene strappato nel pozzo di ventilazione è efficace per diverse ragioni: 1) al buio, in un ambiente claustrofobico, 2) le sempre più frenetiche istruzioni di navigazione di Veronica Cartwright, 3) il suono beep–beep inquietante emesso dal tracker e 4) il folle salto di spavento che conclude il tutto. Ridley Scott suona come un pianoforte in questa scena, il ritmo è in salita.
SCENA 6 – CARNE DA MACELLO
“Equipaggio sacrificabile“. Con queste parole agghiaccianti vengono spiegate le ragioni della deviazione inaspettata del Nostromo. E tutto diventa chiaro – raccogliere il campione di alieni e riportarlo sulla Terra, le vite umane sono sacrificabili. Ian Holm porta una qualità agghiacciante negli occhi di Ash, che qui è scoperto come un androide dal sangue bianco totalmente al servizio della compagnia di navigazione.
SCENA 7 – LAMBERT: LA DIMENTICATA
Nello schema del primo film la performance di Sigourney Weaver ottiene la maggior parte delle attenzioni – e giustamente – ma Veronica Cartwright merita un riconoscimento per aver saputo trasformare in una performance sapientemente freaked-out come Lambert, capo navigatore del Nostromo. Come chiunque abbia visto la fine choc de “L’invasione degli ultracorpi” , nessuno interpreta in maniera viscerale il terrore frenetico come lei. “Mi hanno convinta e quando ho sentito i timori del pubblico ho pensato , allora tutto è andato bene”.
SCENA 8 – LA FINE DI LAMBERT E PARKER
SCENA 9 – “YOU ARE MY LUCKY STAR”
Era apparentemente un’idea di Sigourney Weaver cantare con voce tremante “You Are My Lucky Star” per calmare se stessa durante il suo scontro finale con l’Alien, ed era una brillante idea; la sua interpretazione gaspy della melodia aggiunge una nota profondamente umana ad una scena orribile. Alcuni dei momenti migliori del franchising ammontano ad uno studio di contrasti, e la romantica ode “Broadway Melody” presta un tocco ironico al primo incontro di Ripley faccia a faccia con un Xenomorfo adulto.
SCENA 10 – PIÙ PALLE DI UN UOMO
Jenette Goldstein è ricordata come Vasquez nel secondo film di Alien e la scena in palestra ci regala una delle migliori linee guida del film: “Hey Vasquez, sei mai stato scambiato per un uomo?” chiede Hudson (Bill Paxton). “No,” risponde. “E tu?” è chiaro che l’attrice ha subito una completa trasformazione per questo ruolo, e lei vive completamente la parte di un soldato donna che dimostra di essere più tosta di quanto lo siano la maggior parte dei suoi colleghi maschi.
SCENA 11 – “VOGLIO RAFFICHE BREVI E MIRATE”
Il momento in cui “Aliens” irrompe in modalità action-movie è la sequenza in cui i marines incalliti vengono attaccati da tutti i lati da un esercito virtuale di Xenomorfi. Harkening torna sulla scena della scomparsa di Dallas nel primo film, Cameron utilizza abilmente il suono del tracker di movimento per amplificare la tensione, e il modo in cui i marines rispondono mentre sono assediati dalla orda viscida è avvincente. Notevole anche la scena che riprende Ripley spettatrice impotente del massacro. “Fuori dalla palle Gorman”.
SCENA 12 – “ORA SI CHE SIAMO NELLA MERDA”
Il personaggio di Bill Paxton per molti versi è una decostruzione del mito di Stallone – Il testosterone maschile alimentato dall’essere sbruffone che in fondo in fondo, probabilmente nasconde una paura molto più accentuata degli altri.
SCENA 13 – SEX IN THE SPACE?
Ripley è dato pochi momenti per mostrare il suo lato erotico nella serie, quindi è bello vedere Cameron intrattenere qualche tensione sessuale giocosa tra lei e Hicks (Michael Biehn) in mezzo al caos alimentato dagli Xenomorfi. Il loro semi–corteggiamento è soddisfacente a) perché non siamo sottoposti a una scena altamente irrealistica dove magari hanno consumato la loro relazione su un pavimento di metallo freddo; b) perché permette a Ripley di mostrare un lato più dolce, senza tradire la forza intrinseca e la posizione dominante del suo carattere e c) perché Hicks la rispetta chiaramente da pari a pari. Guardate la scena in cui Hicks le mostra come utilizzare una nuova arma da fuoco: si tratta di una scena perfetta che opera su una serie di livelli diversi tutti in una sola volta.
SCENA 14 – “NEWT È VIVA, NEWT È VIVA”
SCENA 15 – LA REGINA DELLE REGINE
La madre di tutti i mostri del cinema è la Regina Alien di Stan Winston, una spinosa, creazione statuaria che mette il suo T–Rex di “Jurassic Park” nella più totale vergogna. Il lento movimento retroilluminato che rivela la creatura è un grande momento del film, e Cameron ci dà grande assaggio di cosa vuol dire fare cinema. Lavoro che ha portato Winstona vincere un meritato Oscar.
SCENA 16 – IL TEMPO CHE SCORRE
Tutta la prima sequenza di inseguimento con la Regina Alien è incredibile, ma nessun momento può battere l’aspetto climatico dell’ultimo minuto del dropship della Sulaco di un rigonfiamento trionfale del punteggio totale di James Horner.
SCENA 17 – BISHOP CRASH
Poco dopo essersi rifugiati all’interno della Sulaco, Ripley ringrazia Bishop del suo salvataggio, poco dopo l’androide subisce una triste sorpresa…
SCENA 18 – IL CORAGGIO DI RIPLEY
La frase che più di tutte rappresenta il franchise di Alien. ” Sta lontano da lei, maledetta”
SCENA 19 – PIANTO DI MADRE
SCENA 20 – UNA NUOVA RIPLEY
La testa calva della Weaver è visivamente indicativa di un ricambio è una suggestiva immagine. Se ci pensate, questo era in realtà piuttosto una scelta audace della Weaver e il franchising nel suo complesso, che è, ovviamente, una parte di ciò che rende la serie così speciale: in particolare per un franchising di studio, è piuttosto sorprendente come ogni film sia diverso dal precedente.
SCENA 21 – IL BACIO CON IL MOSTRO
Se ci fosse un punto di vendita importante nel trailer di “Alien 3“, sicuramente sarebbe rappresentato dalla vista di Ripley accantonata contro un muro in primo piano dalle fauci grondanti di uno Xenomorfo. Si tratta di un suggestivo, orribile, momento stranamente sensuale tra la bellezza e la bestia che è andata a diventare uno dei punti di riferimento visivi più iconici di tutta la serie.
SCENA 22 – IL VOLO D’ANGELO
Nel momento in cui si conclude effettivamente “l’originale Ripley” nel franchising “Alien 3 ” è il culmine inquietante, che vede la nostra eroina sacrificarsi per l’umanità cadendo elegantemente all’indietro in una fossa gigante di fuoco. Il film può essere all’altezza dei suoi predecessori, ma direi che è il film più emozionante e inquietante nel franchising.