Alla ricerca della Valle Incantata: recensione
Facendo un tuffo nel passato, qualcuno ricorderà sicuramente Alla ricerca della Valle Incantata, film d’animazione del 1988, diretto da Don Bluth e prodotto da Steven Spielberg e George Lucas. La storia, ambientata in un periodo tra il Cretaceo e il Giurassico, vede come protagonisti 5 cuccioli di dinosauro: Piedino, Tricky, Petrie, Ducky e Spike. In seguito ad un orrendo cataclisma che modifica l’assetto della crosta terrestre, i nostri giovani eroi, che verranno separati dai propri cari, dovranno affrontare un lungo ed estenuante viaggio per raggiungere la “Valle Incantata“, una terra radiosa e fertile dove i dinosauri possono vivere in pace e serenità. Alimentati da una forte speranza di riabbracciare la propria famiglia, i protagonisti, nell’intraprendere questa avventura, dovranno affrontare diversi pericoli fra cui il temibile “Denti Aguzzi“, un feroce Tirannosaurus Rex che ha, come solo obbiettivo, quello di divorare Piedino e suoi amici.
Alla ricerca della Valle Incantata si presenta come il primo film della Universal Pictures sui dinosauri. La trama presenta numerosi parallelismi con Bambi, film d’animazione del 1942 prodotto dalla Walt Dysney. Da entrambe le pellicole, inoltre, emerge un contrasto simbolico davvero notevole, determinato da quelli che sono gli antagonisti. In Bambi abbiamo la figura dell’uomo visto come predatore per eccellenza che, grazie alla potenza delle armi da fuoco, riesce a cacciare gli altri animali. Bluth invece utilizza la figura del Tirannosauro la cui violenza inaudita, unita alla sua fame implacabile, gli permette di raggiungere l’apice della classifica dei predatori più feroci. Il mostro preistorico, quindi, rappresenta un metaforico antenato dell’uomo, che nell’età contemporanea è riuscito ad imporsi come “predatore” numero 1, esattamente come lo era il T-Rex nel periodo del Giurassico. Altro elemento caratterizzante all’interno della trama è il parallelismo biblico del “Viaggio verso la Terra Promessa” che paragona la figura del giovane Piedino ad un Abramo dei dinosauri, divenendo, in un certo senso, il fondatore della comunità preistorica che abita la “Valle Incantata“.
Nel film Alla ricerca della Valle Incantata, sono presenti tematiche assai comuni a giorni d’oggi quali la la lotta per la sopravvivenza e la differenziazione delle razze che, in alcune scene, sfocia in una vera e propria discriminazione razziale. Per rappresentare tutto questo, Bluth fa uso delle figure preistoriche dei dinosauri per creare un maggiore impatto nel mondo dei giovani, dato che, sul finire degli anni 80, era un argomento piuttosto diffuso.