Non è un paese per giovani: intervista video esclusiva a Giovanni Veronesi, Giuliano Sangiorgi e il cast del film
Non è un paese per giovani, nelle sale dal 23 marzo disitribuito da 01 Distribution è il nuovo film per la regia di Giovanni Veronesi incentrato sulle implicazioni di una crisi economica che sta letteralmente cacciando via i nostri giovani dalle proprie case, obbligati a cercare un’esistenza dignitosa altrove, lontano dai propri affetti e dalla propria terra.
Noi di Cinematographe-FilmIsNow abbiamo incontrato il regista, il resto del cast ed il compositore delle musiche Giuliano Sangiorgi, leader dei Negramaro, in occasione della presentazione stampa del film. Sentite cosa ci hanno raccontato durante la conferenza stampa e nella nostra intervista video esclusiva.
Giovanni Veronesi su Non è un paese per giovani: “uno dei film più sinceri che abbia mai fatto”
Giovanni Veronesi, perché scegliere di fare un film sulla crisi economica italiana?
Non è un paese per giovani è uno dei film più sinceri che abbia mai fatto. Ho detto tutto quello che pensavo, e mi sono reso conto di non aver fatto solo ridere ma di aver realizzato un film romantico sui ragazzi di oggi, che sono sì romantici ma anche gotici, oscuri, con un lato segreto. Durante la trasmissione radiofonica che conduco su Radio 2 (che ha lo stesso titolo del film, n.d.r.), quando sento questi ragazzi che sono stati costretti a partire mi fanno tanta tenerezza perché vorrebbero tornare ma non possono. Questo Paese li ha espulsi come delle ernie, gli ha spezzato i sogni. Loro non cercano un lavoro solo per il bisogno di uno stipendio ma anche per la necessità di ritrovare una dignità e un orgoglio personali. In Non è un paese per giovani ho voluto mettere in scena le loro storie.
Giovanni Veronesi: “Un ragazzo un giorno mi ha detto “un ignorante italiano in confronto ad uno australiano è Umberto Eco”
Il film sembra inizi parlando di una cosa per poi virare anche su altri argomenti, come la ricerca di riscatto personale. I tre attori protagonisti hanno sentito questo cambiamento di ruolo?
Filippo Scicchitano: Sì, lo abbiamo percepito. Tutti e tre cambiamo, soprattutto il mio personaggio che è più restio ai cambiamenti. È il bello di fare questo mestiere, l’evoluzione dei personaggi.
Sara Serraiocco: Nora rispetto agli altri è quella che fa sì che i cuoi compagni d’avventura abbiano un percorso ed un’evoluzione all’interno della storia. La sua malattia l’ha portata ad una percezione diversa rendendole difficile un personale e consapevole percorso interiore, ma possiede un istinto che la porta a vedere in Luciano e Sandro rispettivamente un amico e un possibile amore.
Giovanni Anzaldo: Anche il mio personaggio aveva fin dall’inizio un seme di cambiamento. Spesso anche nella vita quando si viaggia si scoprono nuovi aspetti di sé.
Nino Frassica, parlaci delle tua esperienza nel film
Quando mi ha chiamato questa Pago (la casa di produzione, n.d.r.) ho pensato subito, meno male i soldi ci sono! Invece il nome in realtà era Paco… Adesso vorrei fare uno spin-off sul mio personaggio, mi sono divertito molto e ringrazio Giovanni per avermi chiamato. Facendo questo film ho avuto conferma che la generazione di nuovi attori è migliore rispetto a quella dei mie tempi.
Giovanni Veronesi, cos’ hai detto a tuo fratello per fargli scrivere l’ultima pagina del romanzo che Sandro legge alla fine del film?
Nulla, solo di scrivere qualcosa sulle persone che spariscono. E lui aveva paura venisse un altro stile rispetto al resto ma per me non doveva avere necessariamente legami con lo stile del film. Lui ha provato, dopo una ventina di giorni mi è arrivata una mail senza oggetto né intestazione, solo direttamente la pagina scritta. Un bellissimo pezzo sulle persone che svaniscono e sui personaggi letterari che sono spariti nel corso degli anni. Poi, mettendoci sopra la canzone di Giuliano (Sangiorgi, n.d.r.), ho fatto bingo, erano entrambi molto ispirati e hanno dato profondità al film.
Agli sceneggiatori, quanto è stato facile o difficile lavorare e mettersi d’accordo con Giovanni Veronesi? Avete collaborato anche con gli attori nella stesura della sceneggiatura?
Ilaria Macchia:Lui ci ha scelto perché siamo giovani come gli attori, non abbiamo lavorato con loro ma parlato solo con Giovanni dei possibili interpreti. Siamo anche noi agli inizi delle nostre carriere, non sappiamo se dovremo espatriare anche noi, quindi portiamo l’esperienza di sceneggiatori precari, abituati a fare anche altri lavori per sostentarci.
Giovanni Veronesi: Qualche volta mi sono anche dovuto difendere, hanno attaccato le mie idee facendomi capire quando volevo fare una cazzata. Mi hanno criticato e attaccato, per la prima volta nella vita ho lavorato combattendo per affermare le mie idee ed è stato interessante (ride, n.d.r.).
Agli attori, se la vostra carriera non dovesse andare per il verso giusto, dove andreste a vivere?
Giovanni Anzaldo: ho delle aspettative su questo film (ride, n.d.r.) ma se non dovesse andare bene il mio mestiere di attore mi piacerebbe aprire un bar qui a Roma, magari nel quartiere San Lorenzo.
Sara Serraiocco: il mestiere dell’attore è precario per definizione, quindi parto già pensando ad altre possibilità…
Filippo Scicchitano: io ho la terza media, non ho altri talenti per inventarmi altri lavori, quindi spero tanto in quello che sto facendo.
Giuliano Sangiorgi, com’è stato lavorare alla colonna sonora del film?
Con i Negramaro abbiamo fatto già alcuni lavori, una l’ho realizzata da solo per un film che si chiamava Blucobalto, dal quale mi sono poi ispirato per un pezzo; questa però è la prima colonna sonora interamente scritta da me. L’approccio di Veronesi, quando vuole che realizzi una colonna sonora per un suo film è sempre lo stesso: lui mi pone una sfida, io dico di no e lui dice di sì. Per Meraviglioso (brano della colonna sonora di Manuale d’amore 3, n.d.r.) ha detto in onda, durante il suo programma radiofonico, che avevo detto di sì anche se in realtà gli avevo detto che non ne avevo il tempo perché partiva il tour con i Negramaro.
Il ricatto come me funziona sempre. Ho scritto la musica di Non è un paese per giovani sulla sceneggiatura, non potendo farlo dopo la realizzazione del film per questione di tempo, e poi ho dato i brani a Giovanni. Non mi sentivo adatto alla musica caraibica, ma lui disse che gli interessava solo sapere come io sentivo il film e questa armonia è stata perfetta. Ho chiamato a suonare altri giovani musicisti, oltre ai Negramaro.
Non è un paese per giovani: guarda l’intervista video ESCLUSIVA a Filippo Scicchitano, Sara Serraiocco, Sergio Rubini, Giovanni Veronesi e Giuliano Sangiorgi, leader dei Negramaro