Raffaello – Il Principe delle Arti – in 3D: la nostra visita alle Logge di Raffaello e l’anteprima vaticana
In occasione dell’imminente uscita di Raffaello – Il Principe delle Arti – in 3D Sky e i Musei Vaticani hanno organizzato un’esclusiva visita alle Logge di Raffaello nel Palazzo Apostolico, seguita dalla visione in anteprima dei primi minuti del film e dalla conferenza stampa, in cui hanno preso la parola, tra gli altri, Cosetta Lagani (Responsabile di Sky 3D), Barbara Jatta (direttrice dei Musei Vaticani), Mons. Dario Edoardo Viganò e Flavio Parenti che nel film interpreta Raffaello Sanzio.
Le Logge di Raffaello, che non fanno parte del percorso turistico dei Musei Vaticani, furono progettate dal Bramante. Fu Raffaello a proseguire l’opera e soprattutto i suoi allievi Giovanni da Udine, Giulio Romano, Polidoro da Caravaggio e Perin del Vaga che, facendo fede ai materiali lasciati dal maestro, decorarono con stucchi e affreschi le 13 campate nelle quali è custodita la Bibbia di Raffaello, ovvero la rappresentazione degli episodi biblici salienti. Sui pilastri, purtroppo rovinati dalle intemperie – si scorgono decorazioni grottesche di singolare bellezza. Un tempo la Loggia, databile tra la fine del 1517/ 1518 e il 1519, doveva apparire ancora più bella e luminosa di adesso.
Lo smalto dei colori è infatti scrostato, molti stucchi anneriti e le immagini appaiono incomplete in alcuni punti. Ma se andate in fondo noterete che una parte dell’affresco è stata preservata dal tempo. È una timida striscia d’arte, ma basta a lasciar correre l’immaginazione!
Non ci soffermeremo a parlare delle opere di Raffaello Sanzio, di cui abbiamo già avuto modo di trattare qui, piuttosto vi parleremo del film!
Durante l’anteprima presso i Musei Vaticani ci è stato concesso di vedere i primi minuti di Raffaello – Il Principe delle Arti – in 3D, pochi per comprendere a bellezza dell’opera cinematografica realizzata da Sky in collaborazione con i Musei Vaticani e Magnitudo Film, al cinema il 3-4-5 aprile con Nexo Digital, ma essenziali per carpire tutta la grandezza di Raffaello Sanzio: un artista il cui talento ha sfidato il tempo e le cui opere ancora oggi riecheggiano nella nostra cultura come massima rappresentazione dell’arte, quella vera! L’arte da guardare, apprendere e capire per saperne di più sulla nostra storia, ma anche su noi stessi.
Andrea Scrosati (Executive Vice President Programming di Sky) ha parlato del valore sociale della bellezza, mettendo altresì in rilievo l’importanza del patrimonio culturale come opportunità commerciale.
Barbara Jatta, direttrice dei Musei Vaticani, ha parlato della proficua collaborazione con Sky, risalente al 2013, e della perfetta sintesi tra arte, innovazione e cinema che si condensa nei progetti portati a termine. Ha inoltre parlato delle opere di Raffaello custodite all’interno dei Musei Vaticani, basti pensare alla Stanza della Segnatura con La disputa del Sacramento e La scuola d’Atene, nonché della Cappella Sistina, che solo in Raffaello – il Principe delle Arti – in 3D potremo vedere com’era un tempo, con gli affreschi del Perugino e di Michelangelo.
Come appariva 500 anni fa la Cappella Sistina? Lo vedremo in Raffaello – Il Principe delle Arti – in 3D
Gli Arazzi, oggi custoditi nel Salone di Raffaello nei Musei Vaticani, furono commissionati all’artista urbinate da Papa Leone X alla fine del 1514 ed esposti nella Cappella Sistina la notte del 26 dicembre del 1519, alla presenza del Papa, dei cardinali e degli intellettuali di curia
Niente meno che un “miracolo”, così Vasari definisce l’esposizione degli arazzi
A quel tempo il Giudizio Universale non era ancora stato dipinto, al suo posto vi erano opere del Perugino e di Michelangelo, purtroppo andate distrutte.
Grazie ad approfonditi studi e a modernissime tecnologie il film su Raffaello riporta in vita l’atmosfera della Cappella Sistina: uno spettacolo unico, che solo il cinema può concederci!
Parlando del film Mons. Dario Edoardo Viganò ha dichiarato:
“Il film d’arte è un genere che Sky ha assunto con grande determinatezza e qualità. In esso si concretizza il rapporto tra arte, bellezza e comunicazione. Come diceva Camus ‘La bellezza, senza dubbio, non fa le rivoluzioni. Ma viene un giorno in cui le rivoluzioni hanno bisogno della bellezza’. […] il cinema d’arte puoi essere una privilegiata via per aprire gli scrigni della storia ma anche una via per aprire le periferie umane, per far conoscere la bellezza a uomini e donne che la meritano ma non possono permettertela“
Immancabile il ricordo di Luca Viotto, regista del capolavoro che vedremo al cinema il 3, 4 e 5 aprile, l’intervento dei critici d’arte Vincenzo Farinella (che vedrete anche nel film), e Antonio Paolucci che afferma, parlando dell’epitaffio di Raffaello: “Io credo che un elogio più bello alla grandezza di Raffaello non poteva essere fatto”.
Infine Flavio Parenti, interrogato sul ruolo centrale che interpreta in Raffaello – Il Principe delle Arti – in 3D ha dichiarato:
“L’attore si deve porre il problema della persona e quello che è venuto fuori era quanto quell’uomo fosse sagace e intelligente. Quanto è stato furbo ad arrivare in alto nonostante fosse rimasto orfano a 15 anni, con una capacità di assorbire la bellezza degli altri camaleontica.
Se vediamo le sue opere prima e dopo aver visto la Gioconda si vede come lui ha immediatamente copiato… Era uno che capiva le tendenze, uno dei primi che ha fatto diventare la sua bottega uan produzione, un vero concept artist”.