La Parrucchiera: intervista al regista Stefano Incerti e al cast
Durante l’incontro stampa tenutosi a Roma abbiamo avuto modo di saperne di più su La Parrucchiera (trailer), il film diretto da Stefano Incerti che vede nel cast, tra gli altri, Pina Turco, Massimiliano Gallo, Cristina Donadio, Tony Tammaro e Lucianna De Falco. Di seguito le loro dichiarazioni sul film, dai personaggi alla rappresentazione delle donne napoletane.
Tony, in La Parrucchiera tu sei il cattivo di turno. Una grande responsabilità!
Io faccio il comico quindi questo di certo non era nei miei registri. Quando mi arrivò il copione all’inizio non ci credevo poi mi è stato detto che nel corso della carriera occorre cimentarsi in un ruolo da cattivi. Tornato a casa ho iniziato a guardare tutti i film di Jack Nicholson e credo di essere riuscito nell’interpretazione!
Invece, Massimiliano, in genere tu interpreti ruoli da cattivo, questa volta ti troviamo sul grande schermo con un ruolo più che positivo.
È stato interessante approcciarsi a un personaggio diverso come questo. La figura del tatuatore che interpreto è ben diversa da quella conosciuta sul grande schermo, ha un passato artistico e un animo sensibile attento a delle dinamiche forti.
Stefano, tra le due protagoniste, c’è un pizzico di rimando a sceneggiature di film cult. Come si raccontano le donne attraverso questi linguaggi?
Ci sono rimandi a film come “Le donne del sesto piano” o “Caramel”, ma se vi sono è solo sono un cinefilo appassionato di cinema. Il tentativo della Parrucchiera era quello di raccontare un universo con una speranza. Abbiamo girato con un grande ritmo facendo lunghe prove che ha creato una sinergia tra gli attori e il clima credo sia rimasto nel film. Dopo sette film tragici questo ha rappresentato un cambiamento, difatti all’inizio mi intimoriva mentre ora mi riconosco appieno all’interno. Spero che non sia apprezzato solo da una piccola fetta di pubblico ma sia aperto a uno più vasto.
In alcune scene del film, in particolar modo quella con il notiziario di Napoli, la storia sembra essere mirata a “criticare” la Napoli di oggi. Vi è realmente una critica sociale per la questione napoletana?
Io sono critico non tanto per la televisione di per sé quanto per gli effetti che essa produce, ad esempio quello con i talent che creano pseudo attori o cantanti. Ho voluto affiancare questa immagine ma in realtà nel film non vi è nessun taglio sociologico ma mi fa comunque piacere farlo respirare un po’.
La Parrucchiera ha un montaggio serrato e molte inquadrature in primo piano,voi ne eravate al corrente fin dall’inizio?
Pina Turco: No. Quando ci si affida a un regista e autore, ci si regala con generosità al regista stesso e a tutto il progetto.Cristina Donadio: Un attore a prescindere dall’inquadratura deve sempre sentirsi in primo piano perchè cosi ha modo di regalare emozioni.Massimiliano Gallo: Io avevo lavorato in un film di Stefano recitando in un piccolo cameo, quindi lo conoscevo. Quello che ha creato Stefano con una accurata pianificazione non ha fatto altro che beneficiare l’intera troupe mettendola a proprio agio creando appunto il clima di cui si è già parlato.