Doctor Who – 10 anni di NewWho tra passato e futuro
Il 23 Novembre 2013 la serie tv più longeva al mondo festeggiava i suoi primi 50 anni di vita con un episodio speciale in onda in simulcast in tutto il globo: Il Giorno del Dottore. A distanza di poco più di un anno, Doctor Who, approda ad un altro importante traguardo: dieci anni dalla nuova messa in onda.
La serie Classica, infatti, composta da 26 stagioni andate in onda dal 1963, si concludeva con il Settimo Dottore, Sylvester McCoy, nel 1989. Dopo un timido riavvio della serie, con il flop di un lungometraggio di produzione britannica ed americana nel 1996, che vedeva come protagonista l’affascinante Ottavo Dottore/Paul McGann, Doctor Who era tornata nel dimenticatoio in attesa di rivivere sul piccolo schermo.
Finalmente, nel settembre del 2003, la stessa BBC Worldwide cominciò a mettere in cantiere l’idea di produrre una nuova serie dopo anni di inattività e tentativi falliti. Sotto la supervisione del produttore e sceneggiatore Russel T. Davies assieme a Julie Gardner, il primo episodio della nuova serie, chiamata dai fan New Who (o NuWho), Rose vide la luce il 26 marzo 2005.
Ma che cos’è Doctor Who? Come si può spiegare a chi non la conosce, in poche parole, una serie che va avanti ormai da più di 51 anni?
Neil Gaiman, famoso scrittore e sceneggiatore di alcune storie del Dottore, alla WonderCon del 2011 dice:
“No, guarda, c’è una scatola blu. È più grande all’interno che all’esterno. Può andare ovunque nel tempo e nello spazio e a volte va persino dove vorrebbero che andasse. E quando arriva, c’è dentro un tizio che si chiama il Dottore e ci sarà qualcosa che non va e lui farà del suo meglio per sistemarla e forse ci riuscirà perché è un grande. Ora siediti, sta’ zitto e guardati Blink.”
In questi dieci anni di New Who si sono susseguiti cinque Dottori (4 più uno) in otto stagioni. La prima, arrivata proprio nel 2005, vedeva in Christopher Eccleston il volto del Nono Dottore da poco sfuggito come unico superstite dall’ultima Grande Guerra del Tempo che aveva visto fronteggiarsi i Time Lord, Signori del Tempo del pianeta Gallifrey, contro i loro più acerrimi nemici: i Dalek.
In Rose faceva la conoscenza della ragazza che sarebbe poi diventata sua companion, assistente/compagna di viaggi nello spazio e nel tempo, Rose Tyler interpretata da Billie Piper.
Con storie affascinanti ed una trama orizzontale travolgente, la prima stagione è così versatile da esser rivolta ad un pubblico molto vasto come fans d’annata e giovani alla ricerca di un prodotto televisivo divertente ed educativo: dai viaggi del tempo verso la fine del pianeta Terra, all’incontro con Charles Dickens, incontrando nuove razze aliene e ritrovando vecchi nemici. Il season finale è potente e causa la rigenerazione del Dottore nella sua decima incarnazione interpretata da David Tennant. L’attore scozzese prenderà parte a tre stagioni denominando, insieme alla prima, l’Era Davies.
Con il Decimo Dottore, forse il più celebre della nuova generazione, Doctor Who diventa in tutti i senti una serie universale. Grazie alla bravura degli sceneggiatori, fra cui Steven Moffat, futuro showrunner, e Mark Gatiss che confezionano episodi di rara bellezza, dalla trama verticale fine a se stessa e/o correlati ad un filone orizzontale che racchiude la storia generale dell’intera stagione, DW riesce a concatenarsi alla serie Classica: torna il Maestro, The Master (Derek Jacobi/John Simm), conosciamo qualcosa del passato del Dottore, ritroviamo Sarah Jane, la storica companion del Terzo e Quarto Dottore, e i nemici storici (Dalek, Cybermen, Sontaran) solo per citarne alcuni.
Non solo, episodi come Finestre nel Tempo, Blink, Midnight, La fine del Tempo e molti altri sono rimasti tra gli episodi preferiti dai fan e sono i più visti di sempre.
Tra le companion del Decimo Dottore troviamo la stessa Rose Tyler, difensore della Terra, nella seconda stagione, Martha Jones, Salvatrice della Terra, interpretata da Freema Agyeman nella terza e Donna Noble, la spigliata Catherine Tate, la persona più importante dell’universo, nella quarta stagione. Assieme a loro, altri personaggi più o meno ricorrenti: Mickey Smith, Noel Clarke, primo fidanzato di Rose, il Capitano Jack Harkness, John Barrowman, assieme alla sua squadra del Torchwood, organizzazione segreta che monitora la presenza aliena sulla terra, i parenti di Rose e Donna.
Le prime quattro stagioni, orchestrate da Russel T. Davies, si concludono con un doppio finale che vede protagonisti tutti i companion che hanno viaggiato con il Dottore: bellissima è la scena in cui tutti i personaggi pilotano il Tardis verso casa. Decisamente straziante invece è l’addio di Tennant a conclusione del suo percorso da Dottore: indimenticabile è la frase “I don’t want to go” poco prima di cedere il comando al nuovo Dottore, l’Undicesimo, il giovane Matt Smith.
Con la nuova incarnazione, la produzione di Doctor Who vede anche arrivare il nuovo, ed attuale, showrunner: Steven Moffat.
L’Era Moffat, ancora in corso, ha visto un mutamento di stile dello show radicale: se con Davies le singole stagioni proponevano una trama orizzontale lineare che si riuniva e concludeva solo nel finale della quarta stagione con la reunion di tutti i personaggi, Moffat contamina le stagioni di indizi ed elementi che non sempre vengono spiegati nel season finale corrispondente. Esemplificando la questione, basti pensare alla famosa crepa nel muro della stanza di Amy Pond, Karen Gillan, nella quinta stagione e alla sua incredibile apparizione durante l’ultimo episodio con protagonista Matt Smith, Il Tempo del Dottore. Un modo di fare amato ed odiato dai whovian, eppure decisamente geniale e coinvolgente.
Matt Smith, nelle sue tre stagioni, è riuscito molto bene, nonostante la sua giovane età, ad interpretare un Dottore antico e psicologicamente complesso. La leggerezza del suo carattere nella quinta stagione muta in consapevolezza, tristezza, rabbia nelle stagioni a venire. Come Eccleston e Tennant, anche Smith personalizza il suo Dottore con passione e creatività.
Tra i suoi companion citiamo prima di tutto la coppia Amy Pond e Rory Williams, interpretato da Arthur Darvill, e River Song, Alex Kingston, personaggio chiave della sesta stagione ma introdotta già nella quarta stagione dal doppio episodio Le Ombre Assassine/Frammenti di Memoria, scritti proprio da Moffat. Infine la companion attuale, Clara Oswald, interpretata da Jenna Coleman, che, come Rose Tyler, è stata testimone della rigenerazione del Dottore, nel suo caso, nel passaggio da Undicesimo a Dodicesimo, Peter Capaldi.
Dieci anni di cambiamenti, memorie del passato, ed evoluzione verso il futuro: durante queste prime otto stagioni abbiamo visto anche il ritorno, grazie alla celebrazione del cinquantenario, dell’Ottavo Dottore nel mini episodio The Night of The Doctor e l’introduzione di una incarnazione che si colloca tra l’Ottavo ed il Nono: il War Doctor interpretato da John Hurt nello speciale The Day of The Doctor (Il Giorno del Dottore).
Il Tardis, la mitica cabina blu che viaggia nello spazio e nel tempo, ha subito vari cambiamenti in base alla personalità del suo proprietario: dai rivestimenti grezzi e cavernosi del Tardis del Nono/Decimo fino all’avanguardia tecnologica dell’Undicesimo passando per il Tardis che ricorda quelli del passato grazie alle famose cose tonde in due versioni differenti: quello del War Doctor e quello del Dodicesimo, decisamente più aderente alla personalità complessa e misteriosa del suo essere.
Peculiarità del New Who è anche la realizzazione di moltissimi episodi speciali, in concomitanza con le feste Natalizie (e Pasquali) e mini episodi mandati in onda come prequel o durante il Children in Need, manifestazione di beneficenza a favore dei bambini più bisognosi in Inghilterra. Vanno annoverati infine gli spinoff strettamente correlati: Torchwood, composta da quattro stagioni, con protagonista John Barrowman ed Eve Miles e The Sarah Jane Adventures con protagonista la scomparsa Elisabeth Sladen.
Doctor Who è una serie ormai cult amata da molti. E’ una serie fantascientifica e storica al tempo stesso: con le sue trame al limite del reale, molto creative e fantasiose, è riuscito ad attirare l’attenzione anche dei più piccoli che hanno cominciato ad appassionarsi alla scienza (L’esperimento Lazarus, uno tra molti), alla storia (Le Fiamme di Pompei), alla letteratura (Un Caso per Agatha Christie), all’arte (Vincent e il Dottore). Non solo, l’ironia, il divertimento, il mistero, quel pizzico di paura e la tipica atmosfera avventuriera e spaziale ha consacrato Doctor Who aprendolo a tutto il Mondo anche contando su temi più importanti quali l’importanza della donna, il valore dell’Amicizia, l’odio razziale, ma anche tematiche volte al benessere dell’uomo e del pianeta Terra (es: la puntata n° 10 dell’ottava stagione: In The Forest of the Night).
Insomma, una serie universale ed adatta a tutti, piacevole, divertente e riflessiva.
Correte a recuperarla, o a rivederla…Allons’y!
Potete trovare l’elenco di tutte le puntate trasmesse, i Dottori ed i companion cliccando sul link del sito Doctor Who Italia.