Tra volti e costumi: l’evoluzione di Superman
Batman V Superman sta rendendo quasi snervante l’attesa per i fan di entrambi i supereroi. Ma il trascorrere del tempo, come ha influito sulla scelta degli attori e soprattutto sui costumi? Ieri abbiamo affrontato Batman, oggi tocca a Clark Kent/Superman.
In principio, a portare sul grande schermo la figura di Superman, fu George Reeves nel 1951, in Superman and the Mole-Men diretto da Lee Sholen e successivamente in Stamp Day for Superman (1954), di Thomas Carr. Reeves interpretò il supereroe anche nella fortunata serie televisiva Adventures of Superman, tra il 1952 e il 1958.
Il primo Superman cinematografico, al di là degli effetti speciali usati in quell’epoca che ci fanno un po’ sorridere, viene presentato come un supereroe essenziale nella vita di tutti; un ragazzone robusto che salva i più deboli dai briganti e dai delinquenti, riconoscibile per il mantello, il marchio ad S e i mutandoni con cintura.
Mentre il suo alter ego Clark Kent è un semplice giornalista, Superman è un uomo gentile e temibile allo stesso tempo, che utilizza la sua super-forza contro i criminali del tempo.
L’apice del successo di Superman al cinema arrivò, però, tra la fine degli anni ’70 e la fine degli ’80, con l’indimenticabile interpretazione di Christopher Reeve. Egli presenziò sul grande schermo per ben quattro film: Superman (1978), di Richard Donner, con Gene Hackman e Marlon Brando, Superman II (1980) e Superman III (1983), entrambi di Richard Lester, e infine, Superman IV (1987) di Sidney J. Furie.
Con Superman IV, il franchise subì un arresto per l’insuccesso della pellicola e perché l’impronta recitativa di Reeve fu così imponente che cercare subito un sostituto non sarebbe stata cosa buona e giusta.
Nonostante i primi film su Superman vennero girati in bianco e nero, il costume di Reeve possedeva colori molto accentuati e speculari tra loro, rendendolo del tutto visibile immediatamente, andando ben al di là del marchio che lo identificava; tuttavia non venne modificato nell’insieme, mantenendo lo stesso costume (colori a parte) delle origini ed adattandolo all’epoca degli anni ’80.
Reeve riuscì a dare a Clark Kent/Superman un tocco di eleganza e d’introspezione psicologica leggero e del tutto apprezzabile, oltre che a dare al protagonista un fisico atletico e movenze mai brute.
Nel 2006 arrivò Superman Returns, di Bryan Singer, e con Brandon Routh nei panni del protagonista.
Anello di congiunzione tra Superman e Superman II, la pellicola venne ben apprezzata dalla critica e Superman riuscì, quindi, a diventare moderno e ad essere apprezzato anche dalle generazioni degli anni ’90 e 2000.
Il supereroe venne reso più belloccio di quanto già non fosse, i mutandoni vennero adeguati alla vita bassa ed i colori del costume diventarono più tenui, come ad indicare “Superman c’è, non c’è bisogno di colori forti per individuarlo, perché lui è sempre lì a difendere il mondo ed i suoi cittadini”.
Gli argomenti trattati convergono verso tematiche più universali, lasciando da parte i semplici criminali.
Con L’Uomo d’acciaio del 2013 (reboot della serie), di Zack Snyder, Superman ritorna più vendicativo e protettivo che mai verso la sua amata Terra.
Il ruolo del supereoe viene interpretato dall’inglese Henry Cavill (che era già in lista per Superman Returns), diventando più dettagliati e sottolineando la prestanza fisica del protagonista; i suoi poteri diventano decisamente più estesi che in passato.
Il marchio perde i suoi connotati gialli, spariscono mutandone e cinturone, il mantello si fa un po’ più lungo e il costume assume i toni del nero-bluastro, forse a significare, visivamente, i sentimenti cupi provati dal protagonista, diventando la sua corazza; la sua psicologia è molto più sviluppata ed approfondita.
I toni saranno all’incirca gli stessi che si vedranno nell’atteso Batman V Superman, ma senza dimenticare che le premesse per una pellicola del genere si erano già poste agli inizi degli anni 2000, che avrebbe visto Josh Hartnett nei panni del supereroe/giornalista; un progetto che naufragò, come quelli di Superman Reborn, Superman Lives (che avrebbe visto Nicolas Cage protagonista e Tim Burton alla regia) e Superman: Flyby (che avrebbe visto Brett Ratner alla regia, ancora Hartnett come protagonista, mentre Reeve, assunto come consulente, vedeva adeguato al ruolo Tom Welling, allora interprete del supereroe nella fortunata serie Smallville).