Penny Dreadful: recensione
Era palese che Penny Dreadful, la serie tv della Showtime, in poco tempo si tramutasse in un successo di critica e pubblico. Lo show dalle tinte horror ha debuttato in America lo scorso anno e l’episodio pilota è stato il più visto del canale, superando il consolidato successo di Homeland e Masters of Sex; il prossimo 3 Maggio tornerà in tv con gli episodi inediti della seconda stagione. Intuire come la serie ideata da John Logan sia il vero must della moderna serialità americana è bastato poco: atmosfere in bilico tra drama storico e film horror sono le caratteristiche peculiari di Penny Dreadful, se poi alla cornice ci aggiungiamo un cast di volti notissimi del panorama cinematografico moderno, la rete americana che ha trasmesso la serie ha voluto vincere facile.
Eva Green torna in tv dopo la deludente esperienza avuta in Camelot (serie di qualche anno fa della Starz). La famosa attrice francese che in Penny Dreadful domina come una regina, divide lo schermo con un bellissimo Josh Hartnett, che dopo un periodo di latitanza sbarca per la prima volta in una produzione televisiva; senza dimenticare il ritorno di Timothy Dalton visto recentemente in Doctor Who e Chuck, Harry Treadaway attore semi-esordiente ma dal carisma magnetico, Billie Piper famosa per il ruolo ricoperto (anche lei) in Doctor Who e nella fantastica serie inglese Secret Diary of a call girl, ed infine a Reeve Carney che dal mondo di Broadway arriva come un fulmine nell’universo seriale americano. Con un cast del genere, è normalissimo che Penny Dreadful sia stata una tra le serie tv più chiacchierate della televisione fin dal suo concepimento. Dare vita ad un prodotto del genere è stato un salto nel vuoto, ma la release è stata quasi impeccabile, di grande impatto visivo ed emozionale.
Il titolo bizzarro scelto per questa invitante serie tv prende il nome dai Penny Dreadful, omonime pubblicazioni del XIX secolo, che intrecciavano, in una collana di libri, le origini di personaggi della letteratura horror come Victor Frankenstein, Dorian Gray e il Conte Dracula, alle prese con la loro alienazione mostruosa nella Londra vittoriana. Su questo incipit si sviluppa l’arco narrativo dello show televisivo che in una Londra vittoriana, appunto, racconta come il sovrannaturale è parte integrante di una società in tumulto. Lo sa bene Sir Malcom Murray, ossessionato dalla misteriosa scomparsa della figlia che, aiutato dalla veggente Vanessa Ives, affronta qualsiasi abominio sia stato sguinzagliato dalle forze oscure; il nuovo arrivato, invece, l’incredulo Ethan Chandler, ereditario caduto in disgrazia, a stento si capacita del mondo che ha scoperto, un substrato inquietante che avvolge Londra come una nebbia fascinosa ma molto pericolosa. Avventure al limite dell’assurdo attendono dunque i protagonisti che, con un far deciso, affrontano vampiri, demoni e possessioni oscure.
Penny Dreadful è una serie, quindi, da vedere e rivedere, per poter cogliere nuove sfumature, rimanere folgorati da una recitazione cinematografica e da un’atmosfera che fa scendere un brivido lungo la schiena. Siamo ancora lontani dal definirla un cult, dato che fino ad ora sono stati trasmessi solo 8 episodi, ma ci sono tutte le potenzialità e vogliamo dare alla serie tv tutta la nostra fiducia. La tematica horror ed il fascino dell’occulto sono dunque nuovamente i protagonisti di un prodotto televisivo ad ampio raggio; dopo le streghe di Salem, che continuano a mietere consensi, i racconti horrorifici ma seducenti di Penny Dreadful sono il frutto di una maturazione, quella della cultura seriale, che vuole continuare a sperimentare e produrre prodotti atipici dedicati a chi vuole andare ben oltre il semplice entertainment.
Con la seconda stagione la sperimentazione non si ferma certo qui. I nostri “guardiani della notte“, dopo aver sconfitto un sadico vampiro, dovranno difendersi dalle inside di una congrega di streghe devota ad uno spirito infernale. Dalle prime immagini trapelate in rete sembra proprio che la seconda stagione di Penny Dreadful sarà ancora più angosciante della prima.