Avengers – Age of Ultron: una colonna sonora combattuta
Potente, epica, gravosa, allarmante, densa, veloce, sprezzante – ecco alcuni aggettivi che potrebbero venirci in mente ascoltando la colonna sonora di Avengers: Age of Ultron. Eppure, ci sono alcuni aspetti che rendono meno compatto il quadro generale. L’universo Marvel, lo sappiamo, è vasto e molteplice, e purtroppo, nel corso degli anni, si sono avvicendati anche diversi compositori, ognuno dei quali ha dato una propria impronta e dei propri temi ai protagonisti delle pellicole, causando quindi un po’ di confusione musicale nelle nostre teste. Per Avengers: Age of Ultron, fortunatamente, vediamo tornare Brian Tyler, che aveva già realizzato le partiture di Iron Man 3 e Thor: The Dark World, poi affiancato da Danny Elfman (di certo non il primo arrivato in questo genere cinematografico). Il lavoro realizzato da ciascun compositore rimane riconoscibile: travolgente, sgomitante e fragoroso il primo, più classico e con un’orchestrazione rigorosa e al bisogno delicata il secondo, a cui si aggiunge però una terza presenza: quella di Alan Silvestri, compositore del primo Captain America, nonché del primo capitolo di The Avengers, dal quale Elfman riprende proprio il main theme dei Vendicatori e lo ripropone in molti punti della sua partitura di Avengers: Age of Ultron, anche con delle variazioni. Ecco qui i due temi a confronto:
Se da un lato, infatti, abbiamo il ritorno di temi conosciuti (perché anche Tyler ripresenta i propri temi legati a Iron Man e Thor), che danno finalmente continuità ai vari capitoli, dall’altro, nell’insieme, notiamo qualche fragilità: il materiale proposto nella colonna sonora di Avengers: Age of Ultron è parecchio (29 tracce in media da 3 minuti non si vedono troppo spesso nelle soundtrack) e rischia di apparire a volte un po’ ripetitivo, soprattutto quando Elfman ci propina in tutte le salse il tema dei Vendicatori, con il risultato che, a lungo andare, è l’unica forma di musica che ci rimane in testa. Ma non dobbiamo trarre conclusioni troppo affrettate: la varietà c’è, i momenti di pura azione, così preponderanti nel film (che infatti, a volte, corre davvero velocemente da un personaggio all’altro, dovendosi soffermare a turno un po’ su tutti) sono ben caratterizzati da forza e decisione; c’è inquietudine e ansia, soprattutto nei momenti legati a Ultron; ci sono, infine, anche degli attimi più lirici e distesi, collegati a Bruce Banner (Hulk) e Natasha Romanoff (Vedova Nera), oltre che a Clint Barton (Occhio di Falco) e la sua famiglia. In questo senso, è interessante la traccia “Hulkbuster” (Tyler), che fa da sfondo alle devastazioni di Hulk e al tentativo di Iron Man di fermarlo, con un ritmo accentato e delle percussioni fragorose nella prima metà del brano, poi seguita da lunghe note di sconforto, mentre vediamo Banner devastato dalle sue colpe e gli altri Avengers presi dallo sconforto per essere stati manipolati da Wanda (Scarlet Witch), prima di arrivare a casa di Occhio di Falco:
Alcune delle tracce più interessanti della colonna sonora di Avengers: Age of Ultron sono: “Birth of Ultron” (Tyler), che da brillanti ostinati passa a stridenti attimi di tensione; “Ultron-Twins” (Elfman), inquietante ma pervasa da un delicato dolore; “Sacrifice” (Tyler), con la sua potenza elegiaca; “Farmhouse” (Elfman), con un leggero romanticismo dato dalla chitarra acustica; “Seoul Searching” (Tyler), in cui le percussioni danno una tinta etnica al panorama asiatico dell’ambientazione; “Inevitability-One good eye” (Elfman), seguita da “The Battle” (Tyler), che descrivono sapientemente l’azione in ogni sua evoluzione; “Keys to the past” (Tyler), che un po’ si differenzia dalle altre per le sue note sospese come in un vortice; infine, in chiusura, c’è la brillantezza e la potenza di “New Avengers” (Elfman), in cui prevalgono le variazioni sul tema dei Vendicatori. Come non citare, poi, il motivetto inquietante canticchiato da Ultron, che altro non è che “I’ve got no strings” da Pinocchio (che potete sentire in questo trailer).
I momenti buoni sono molti, ma un po’ si perdono: per questo motivo ho definito, nel titolo di questa recensione, la colonna sonora di Avengers: Age of Ultron come ‘combattuta’, perché il peggio deve ancora arrivare. Nel disco, infatti, le tracce sono state inserite in un ordine non cronologico: se già fatichiamo ad apprezzare ogni singolo aspetto dell’intera colonna sonora, questo miscuglio aggrava la situazione, impedendo un sicuro riconoscimento tra la musica e le relative scene. E da qui nasce il problema più evidente: a causa di tantissimi tagli, nel film riconosciamo difficilmente le tracce, che a volte scompaiono del tutto o si limitano a piccoli frammenti. Inoltre, il verbo ‘scomparire’ ben si adatta – ahimè – a un ulteriore pugno nello stomaco: la colonna sonora, nel film, è sempre sommersa da miriadi di effetti sonori, sono pochi i momenti in cui si staglia da sola, mentre per la maggior parte del tempo rimane confusa in sottofondo. Ad alcuni potrà anche non dar fastidio, ma l’effetto fa perdere davvero molto al risultato finale. È un gran peccato, perché un film come questo offre tantissime opportunità a un compositore, mentre gli strumenti (a parte qualche percussione etnica) sono sostanzialmente tradizionali, suonati in maniera convenzionale, il linguaggio musicale è principalmente quello colto occidentale, ci sono poche aperture a qualcosa di diverso. In questo senso, “Vision” (Tyler) è una piccola perla: pur non allontanandosi, purtroppo, dal consueto, si incammina verso sonorità più eteree, con degli sprazzi di arpa volutamente ambigui, che accompagnano la scena della nascita di Visione, mentre guarda il proprio riflesso nelle vetrate (sicuramente uno dei momenti musicali più riusciti):
Ecco perché quella di Avengers: Age of Ultron è una colonna sonora combattuta: è intensa ed emozionante, ma ha delle potenzialità che forse non sono state sviluppate del tutto, i suoi punti forti sono stati poco enfatizzati e un po’ soffocati nel film. Ma sono in lavorazione i prossimi capitoli, Avengers: Infiny War: speriamo che i nostri Avengers siano in grado di vendicare anche il ruolo della colonna sonora!