Festival del cinema africano d’Asia e America Latina: i vincitori
La serata di sabato 9 maggio all’Auditorium San Fedele di Milano il 25° Festival del cinema africano d’Asia e America Latina ha proclamato i suoi vincitori:
Nella categoria MIGLIOR CORTOMETRAGGIO spicca 4 Avril 1968, Myriam Gharbi, Francia, Guadalupa, 2014. Sabine, 7 anni, vive con la zia in Guadalupa, la mamma lavora da anni in Francia. Sulla strada per la scuola la bimba si addentra nella foresta dove incontra Akim, un giovane straniero che vive in una capanna. E’ il 1968, sono gli anni delle proteste delle comunità nere negli Stati Uniti e Sabine si ritrova senza saperlo nel rifugio di due Black Panthers… “Perché riesce a parlare della lotta per i diritti civili, in un periodo storico molto complicato, attraverso la storia di una bambina e quindi con uno sguardo poeticamente rivolto verso il futuro. Racconto a un tempo poetico e sociale, riesce a essere anche di grande attualità, visto il riaccendersi delle tensioni razziali negli Stati Uniti in questi mesi, e ci ricorda che l’esperienza di Martin Luther King è sempre viva e necessaria”.
Consegna il premio: Giancarlo Abbiento (sup. Sales Northern Italy-Moneygram)
Ritira il premio: la produttrice del film Celine Farmachi
Nella categoria MIGLIOR LUNGOMETRAGGIO trionfa The Storm Makers: Ceux qui amènent la tempête, di Guillaume Suon, Cambogia, Francia – 2014. Secondo le Nazioni Unite, più di 200.000 giovani cambogiane sono vendute come schiave nei Paesi ricchi del sud-est asiatico, come domestiche, operaie o prostitute. Hanno paghe ridicole e subiscono sfruttamenti, violenze e soprusi di ogni genere. Sono le stesse famiglie che per uscire da drammatiche condizioni di povertà le vendono ai procacciatori di schiave, che nei villaggi cambogiani sono chiamati “coloro che portano la tempesta”. Quando ritornano a casa, traumatizzate, povere come quando sono partite e spesso con un figlio al seguito, alla disperazione si unisce un profondo senso di rabbia e vergogna, oltre che di perdita della dignità di persone. Il film racconta la storia di una di loro, e di due portatori di tempesta. Ma sfiora anche altre storie, quelle di chi non ha fatto ritorno. Presentato all’IDFA, il film è prodotto dal grande Rithy Panh.
“Per la sensibilità e la semplicità con cui racconta tutta l’umanità di un di fronte ad un dramma universale”.
Consegnano il premio: l’assessore alla Cultura del Comune di Milano Filippo Del Corno e Malika Ayane.
Il Festival del cinema Africano d’Asia e America latina vi da appuntamento all’anno prossimo.
Fonte: Festival del cinema Africano d’Asia e America latina