Grimm e Penny Dreadful: la letteratura horror nelle serie tv
Ricordate le favole dell’infanzia che ci raccontavano prima di andare a dormire? E se tutte quelle creature dell’immaginario collettivo come l’Uomo Nero, vampiri, la fatina del dente, fossero reali? E’ questo che sta alla base di serie tv come Grimm e Penny Dreadful. I telefilm stanno cambiando: o si va a passo coi tempi, oppure si va a ritroso. In questo caso, un genere evergreen è rappresentato dal sovrannaturale e dall’horror. Impossibile non citare Buffy in questo contesto, che prima fra tutti si era ritrovata a combattere contro demoni, vampiri e forze del Male. Da allora, tutti l’hanno imitata, chi più e chi meno, creando personaggi complessi alle prese con i lati più nascosti dell’essere umano, risvegliando paure e istinti primordiali per metterli di fronte all’inatteso. La letteratura dell’orrore ha sempre affascinato perché in fondo siamo tutti sognatori e curiosi di poter esplorare e credere nell’impossibile.
Grimm
La serie tv della NBC, giunta alla sua quarta stagione, è un piccolo gioiello per la rete, che negli ultimi anni ha preferito dedicare il venerdì sera all’horror. Tra i produttori esecutivi della serie troviamo David Greenwalt, che già aveva lavorato in Buffy. E c’è infatti un po’ di quell’istinto da cacciatore in Nick Burkhardt, detective della omicidi di Portland, che ha la particolare abilità di vedere il lato oscuro, ovvero le “bestie selvagge”, che si nascondono nelle persone che lo circondano. E’ sua zia Marie a rivelargli il suo destino: lui è infatti l’ultimo discendente di una famiglia di cacciatori chiamati col nome “Grimm”, che combattono una famiglia di creature soprannaturali noti come Wesen, per difendere il genere umano. Le creature delle fiabe dei fratelli Grimm diventano quindi i mostri da combattere nell’era moderna. La serie tv è un mix perfetto tra horror, procedural crime e umorismo che non guasta mai. L’influenza di Buffy è evidente: anche Nick infatti non ha quell’allenamento che la nostra cacciatrice aveva ereditato dalle sue predecessori, ed è costretto ad imparare da solo e a fidarsi di poche persone. I Wesen sono creature interessanti e hanno storie intrecciate tra loro che riguardano da vicino le favole dei fratelli Grimm. Neanche a farlo apposta, per rendere tutto più reale, le storie sono ambientate nella boscosa Portland che ricorda vagamente la Foresta Nera della Germania dove i Grimm sono vissuti.
Penny Dreadful
Con Penny Dreadful ci spostiamo invece nella Londra Vittoriana di fine ‘800, e il titolo della serie tv si basa sui cosiddetti “racconti dell’orrore al prezzo di un penny” che venivano distribuiti all’epoca. I mostri qui abbondano ed escono fuori dai romanzi dell’epoca: abbiamo a che fare con Dracula, principale nemico della prima stagione, seppure venga mostrato poco allo spettatore, Dorian Gray, il dottor Victor Frankenstein e nella seconda stagione troviamo anche l’intrigante figura di Madame Kali, che molti sostengono sia basata sulla reale persona della contessa Erzbeth Bathory, celebre contessa sanguinaria che faceva il bagno col sangue delle sue vittime. Il Dracula di Bram Stoker è stato rivisitato molte volte sul piccolo e grande schermo, e anche in Penny Dreadful non fa eccezione. Mina Hacker è presente, ma non abbiamo l’amato Jonathan a salvarla, bensì l’amica Vanessa Ives (in sostituzione della Lucy del romanzo?), interpretata magistralmente da Eva Green. Lei è un personaggio complesso e interessante, tormentata dai suoi demoni interiori e posseduta dal Diavolo stesso, un omaggio forse al romanzo gotico del XVIII secolo. Dorian Gray è presentato fedele al romanzo che cede alle tentazioni e cerca un modo per restare giovane e mantenere la sua bellezza in eterno; Frankenstein diventa uno dei personaggi più importanti all’interno del telefilm laddove la Creatura chiede al suo Creatore di dargli una donna da amare (e qui il riferimento biblico alla Genesi è palese).
Grimm e Penny Dreadful sono solo gli esempi più recenti di come le serie tv possono essere influenzate dai classici della letteratura dell’orrore per dar vita – è il caso di dirlo alla Victor Frankenstein – a qualcosa di veramente mostruoso e sorprendente che non si vedeva dai tempi dei vampiri di Buffy.