Addio a Laura Antonelli, icona del cinema degli anni 70
Oggi porgiamo l’estremo saluto a Laura Antonelli, una delle icone del cinema degli anni 70, che si è spenta all’età di 74 anni. L’attrice è morta nella sua casa a Ladispoli, dove viveva da sola. Ancora non sono chiare né la data né la causa del decesso ma sembra che l’ultima a vederla sia stata la badante. Il successo della Antonelli è arrivato nel lontano 1973 con il ruolo della sensuale cameriera di Malizia di Salvatore Sanpieri.
Rimarrà impressa l’immagine della vestaglietta seducente e provocante che le era stata imposta. Per quanto riguarda la vita dell’attrice, nata a Pola nel 1941, inizialmente insegnante di educazione fisica, è stata segnata da un vicenda giudiziaria nel ’91, quando nella sua villa di Cerveteri furono trovate diverse dosi di cocaina. Un vero e proprio travaglio che si è concluso nove anni più tardi con l’assoluzione della Antonelli, alla quale venne riconosciuto nel 2006 un risarcimento da parte dello Stato.
Depressa per le conseguenze di un intervento di chirurgia estetica che le aveva rovinato il viso, alle prese con la solitudine dopo la fine di alcune relazioni, Laura Antonelli aveva cercato rifugio nella droga. L’attrice di Pola ha girato il suo primo film nel 1969, Le malizie di Venere, diretto da Massimo Dallamano e bloccato dalla censura.
L’anno dopo ha ottenuto il primo successo, a fianco di Lando Buzzanca, nel Merlo maschio di Pasquale Festa Campanile. Dopo il trionfo di Malizia la bellezza dell’attrice ha attratto prima Giuseppe Patroni Griffi, che la volle per La divina creatura (1975), e poi Luchino Visconti che le affidò il ruolo della moglie di Giancarlo Giannini ne L’innocente (1976). Un’ attrice sicuramente eccezionale e che ha dato molto nella sua carriera, contornata da strabilianti successi che l’hanno trasformata in un personaggio di fama nazionale.
Fonte: Ansa