La risposta è nelle stelle: recensione
La risposta è nelle stelle, il nuovo film di George Tillman Jr., sembra voler gridare a squarciagola che, nonostante i piani studiati attentamente per la costruzione di un futuro perfetto, non c’è nessun animo che possa resistere al marasma affascinante dell’amore.
La bellissima e promettente Britt Robertson veste ancora una volta i panni dell’intraprendente e coraggiosa fanciulla, stavolta intenzionata non a proiettarsi nel fantastico Mondo di Domani (Tomorrowland) bensì nell’intricato universo dell’amore. A fargli la corte un duro cowboy, interpretato da Scott Eastwood che, al pari del padre, mostra due maschere diverse di sé: con il cappello e senza!
La pellicola, tratta dal romanzo The Longest Ride di Nicholas Sparks, viaggia sulle corde del romanticismo, della drammaticità e della passione, che non si dilegua unicamente tra le lenzuola ma affonda le radici nei meandri della personalità.
Luke è un divo del rodeo nel North Carolina, il sogno erotico di molte, scatenato almeno quanto Rango, il toro che l’ha buttato giù così veementemente da tenerlo fermo per un bel po’. Eppure non si arrende: vuole essere il migliore del campionato, vincere e portare avanti il ranch di famiglia. Completamente opposta Sophia: trasferitasi dal New Jersey per rincorrere la sua passione per l’arte contemporanea e prossima a trasferirsi a New York, dove l’attende uno stage presso una prestigiosa galleria di Manhattan.
Due modi di vivere, immaginare, pensare completamente differenti che, come succede sempre, si attraggono come i poli opposti di una calamita avvinghiandosi in un rapporto di odi et amo che non ha certamente nulla di speciale. Ma dopotutto esiste una cosa al mondo più speciale dell’amore?
Il film, che annovera nel cast anche Melissa Benoist, Jack Huston, Alan Alda, si dipana tra il passato e il presente attraverso i racconti di un vecchietto (Ira) afflitto dalla scomparsa della moglie, che trova consolazione proprio nei dialoghi con Sophia.
Una mediazione che fa coincidere il volto di Ruth – la moglie di Ira – con quello della giovane interpreatta da Britt Robertson: entrambe amanti dell’arte contemporanea e in particolare del Black Mountain, che traspare in una carrellata di immagini mozzafiato. Due donne separate dal tempo, unite dalle stesse aspirazioni e da una storia d’amore a tratti burrascosa.
Le lettere che Ira fa leggere a Sophia divengono lo spunto principale per intrecciare due epoche totalmente differenti e due storie d’amore autenticamente senza tempo. Si srotola così, adagio, la matassa stessa della vita; questo groviglio di impulsi in cui convergono felicità, scoperta e sacrificio dell’uno per il bene dell’altra.
La risposta è nelle stelle è una pellicola soft, che fa gustare con movenze lente e dettagliate onori e oneri di una vita insieme!