Vicious – stagione 2: recensione
La stavamo aspettando, è arrivata e si è conclusa in un battibaleno. La seconda stagione di Vicious, imperdibile sit-com di casa ITV, ha portato con sé l’incredibile ritorno di un eccezionale cast e una grande ventata di novità.
Ma partiamo dal principio.
Anche questa seconda stagione di Vicious, è composta da sei episodi di circa 20 minuti. E’ la storia di Stuart Bixby, l’inossidabile Derek Jacobi, e Freddie Thornhill, l’amatissimo Ian McKellen, compagni di vita che da oltre cinquant’anni vivono assieme in un appartamento a Coven Garden a Londra dove intrattengono vita sociale con gli amici di vecchia data, la vivace Violet, Frances de LaTour, l’arzilla Penelope, Marcia Warren, il burbero Mason, Philip Voss e il giovane vicino di casa Ash, interpretato da Iwan Rheon.
Torna l’ironia dirompente, il sarcasmo pungente e un accentuato black humor tutto inglese, fondamenta della serie, certamente immancabile.
Fred e Stuart sono gli stessi di sempre: si amano e si odiano, litigano e si riappacificano ma, finalmente, dopo cinquant’anni di vita insieme, sembrano pronti al grande passo.
La staticità lascia quindi spazio ad un dinamismo che porta gli attori fuori dall’appartamento dei due protagonisti. L’impianto quasi teatrale della prima stagione si rompe aprendosi all’esterno: vediamo il quartiere, la palestra, una scuola di ballo, l’appartamento di Ash. Ma non solo, vediamo volti nuovi e un flashback che certamente delizierà i fan della serie.
Gli elementi che avevano portato al successo le prime puntate di una sit-com di nicchia, in un mondo televisivo ormai popolato da drama e serie antologiche, vengono sì confermati, ma si evolvono aumentando la qualità di un prodotto televisivo che meriterebbe una visibilità ed una lunghezza ancora maggiore.
Non che sia un grande svantaggio, ma le sei puntate così ricche di emozioni e ilarità, sembrano non essere mai abbastanza, lasciando lo spettatore privo, in poco tempo, della sua dipendenza.
Sì perché Vicious diventa immediatamente una dipendenza. E’ difficile non affezionarsi all’istante dei protagonisti: li abbiamo conosciuti lo scorso anno, e rivedendoli sul piccolo schermo, sembra non sia passato nemmeno un minuto dallo speciale natalizio che concludeva la prima stagione.
Le novità sopracitate approfondiscono anche la psicologia del personaggi. Se tutti hanno una personalità riconoscibile, infatti, in queste nuove puntate li vediamo ancora più caratterizzati: la vita di coppia di Freddie e Stuart non è solo litigi e frecciatine, è anche gelosia ed incomprensione, ma anche rispetto e amore; la dirompente passione di Violet verso l’universo maschile, ed in particolare verso Ash, cela la tristezza verso un matrimonio infelice; o la timidezza del ragazzo, nasconde un’incredibile senso di amicizia verso i due protagonisti (esilarante è, in una delle puntate, l’interpretazione alla Ramsay Bolton di Rheon) e affetto verso Violet. Le relazioni sono più vere, più aperte, forse anche più surreali del solito, ma senza oltrepassare quel limite che volgerebbe verso l’irreale e forzato.
Il finale dolce-amaro ci lascia con la consapevolezza di aver seguito, in una manciata di puntate, una commedia unica nel suo genere, che non ha bisogno di troppi elementi per emergere: basta infatti un cast variegato ma completo, la cui bravura è direttamente proporzionale ad una scrittura curata che ben sa dosare i ritmi.