Intervista a Luca Argentero: ‘recitare non era il mio piano a’
E pensare che per Luca Argentero, torinese acqua e sapone dal sorriso smagliante e lo sguardo sincero, il cinema non era neanche un piano a. Chi si sarebbe mai aspettato di ritrovare sul grande e piccolo schermo quello stesso ragazzotto affabile immortalato dalle telecamere ansimanti di un reality show? Chi si sarebbe aspettato, poi, che dietro il sospiro dipinto di mille capelli neri e lo spettro profondo dei suoi occhi, si sarebbe occultato un attore di tutto punto?
Sono passati circa dieci anni e Luca Argentero continua a rotolarsi nell’asfalto ancora fresco di un mondo che oramai gli appartiene a tutti gli effetti. Si districa senza troppi sforzi dalle fiction alla commedia, fino a toccare interpretazioni più impegnate, tinteggiate di note amare o frastornare dal clamore di una risata.
La nostra conversazione con lui prende il via da una citazione incastonata amabilmente all’interno della pellicola Noi e la Giulia (del regista Edoardo Leo, apprezzata anche in occasione dei David di Donatello): Siamo la generazione del piano b… recita la sua voce ricamata da infiniti attimi di autenticità, gli stessi che si riflettono sulla sua esistenza la quale, a detta dell’attore, si amplifica sotto mille strati di piani b.
Continuo a pensarci e a metterli in pratica. – ci racconta – In realtà recitare non era neanche un ‘piano a’, è successo, come spesso succede, grazie ad una serie di destini fortunati che si sono incrociati… Da neo-laureato pensavo che avrei continuato l’attività di famiglia (mio padre è costruttore), oppure sognavo di fare qualcosa che mi portasse spesso in giro in posti diversi e in fondo è quello che sono riuscito a fare.
Grazie al cinema ci si addentra anche in mondi che possono sembrare molto lontani dal proprio, come le unioni omosessuali di cui si è parlato nelle settimane passate. Sia in Saturno contro di Ferzan Özpetek (2007) che in Diverso da chi? di Umberto Carteni, che ti ha fatto aggiudicare la prima candidatura al David di Donatello come miglior attore protagonista, vesti i panni dell’omosessuale. A tal proposito, cosa ne pensi di questa ‘rivoluzione’ e in che modo il cinema può contribuire a cambiare le cose?
Penso che un giorno guarderemo a questo tipo di questioni come oggi guardiamo al voto per le donne, alla schiavitù o a qualsiasi altro diritto che oggi diamo per scontato. E forse penseremo a quanto siamo stati sciocchi a discutere di cose tanto normali. Il cinema racconta, descrive, contribuisce come ogni altra forma d’arte a raccontare il mondo che ci circonda, quindi non credo contribuisca a cambiare, quanto piuttosto a raccontare a tutti quello che succede già…
Sei una persona molto sensibile e ti prodighi per gli altri sia nella vita privata (parliamo ad esempio delle iniziative ONLUS) che in ambito lavorativo. È il caso di Mala Vita del regista Angelo Licata, col quale hai vinto il Nastro D’Argento come miglior attore e nel quale affronti un tema molto pungente. Dico bene?
Girare un film ambientato in carcere contribuisce a far venire voglia di non finirci, per il resto la gestione del sistema carcerario è una questione grave come tante ce ne sono nel nostro paese in questo momento. Il film voleva essere una consacrazione della creatività che può nascere e crescere anche dietro le sbarre di una cella, è stata un’iniziativa volta a mostrare che le persone che finiscono in galera, seppur colpevoli, possono offrire ancora molto agli altri. E in questa direzione bisognerebbe andare…
Insieme a tua moglie, l’attrice e doppiatrice Myriam Catania, hai dato vita alla Inside Productions. Di cosa si tratta e quali sono i vostri progetti?
Inside è una piccolissima realtà produttiva con la quale diamo sfogo alle nostre pulsioni creative più personali… A breve presenteremo un nuovo film documentario (di cui posso anticipare poco) e alcuni piccoli progetti web, il primo sarà Ti vesto con meno di 20, un divertente tutorial che insegnerà come ottimizzare le risorse e vestirsi lo stesso con stile.
Sempre tua moglie ti ha trascinato nel mondo della moda con Mia D’arco, una linea di abiti da donna ispirati al mondo dell’arte e del cinema, però Myriam ha anche rivelato che non te la cavi molto bene con i vestiti. Confermi?
Sono davvero poco capace a fare abbinamenti… per fortuna ho chi mi consiglia….
Sappiamo però per certo che te la cavi bene in cucina. Sul grande schermo resta scolpita la tua interpretazioni in Lezioni di cioccolato, con Violante Placido. Nella vita reale invece? Svelaci i tuoi piatti forti!
Mi piace moltissimo cucinare… tutto tranne i dolci (cioccolato escluso ovviamente…), adoro cucinare le verdure e me la cavo molto bene con il pesce….
Cinematographe ha una sezione dedicata alle colonne sonore, a quale film appartiene la tua musica preferita?
Non faccio mai classifiche perché i miei gusti cambiano sempre… Immortali e fantastiche quasi tutte le colonne sonore dei film di Tarantino. Ho appena comprato la colonna sonora de “I guardiani della Galassia”, divertentissima.
Quali sono i tuoi progetti futuri?
L’8 Ottobre esce Poli Opposti, regia di Max Croci, con Sarah Felberbaum, commedia super romantica, mentre fra poco inizierò a girare il nuovo film, ma ve lo racconterò la prossima volta….