Il ragazzo della porta accanto: recensione

I thriller psicologici non tramontano mai e, anche quest’estate, le sale cinematografiche cercano di rinfrescare i loro avventori con titoli “da brivido”; quindi, se la visione di Babadook non fosse bastata a placare la vostra sete di dinamiche poco sane, la Universal Pictures propone Il ragazzo della porta accanto, l’ultimo film di Rob Cohen con protagonista la prorompente Jennifer Lopez, alle prese con una relazione che non avrebbe mai dovuto cominciare…

Claire Peterson (Lopez) è un’affascinante professoressa universitaria appassionata di classici della letteratura e mamma di Kevin (Ian Nelson) un adolescente vulnerabile, preso di mira dai bulli della scuola; in un momento di stand-by dalla sua relazione col marito Garrett (John Corbett), reo di averla tradita con un’ altra donna durante i suoi numerosi viaggi di affari a San Francisco, Claire cede alle lusinghe del nipote del suo anziano vicino di casa, Noah (Ryan Guzman), aitante diciannovenne rimasto orfano dopo un tragico incidente stradale. Dopo una rovente notte di passione, la donna si rende subito conto dell’errore commesso e cerca di troncare sul nascere la relazione, spiegando le ovvie ragioni al ragazzo che, dal canto suo, appare invece molto più coinvolto del previsto e per nulla intenzionato a perdere la donna della quale si è innamorato…

Il ragazzo della porta accanto: quando la passione diventa incubo

Il ragazzo della porta accanto (titolaccio per il quale, per una volta, non possiamo incolpare la traduzione italiana, rimasta fedele all’originale, The boy next door), mostra il principale dei suoi punti deboli in una sceneggiatura superficiale e scontata, in assoluto contrasto con l’intento di delineare le dinamiche psicologiche che intercorrono tra i protagonisti, i quali si rendono artefici di azioni senza senso, al totale maldestro servizio di una trama che cerca (e trova) il jumpscare ma che, tuttavia, resta carente dal punto di vista narrativo. L’abusata definizione di thriller psicologico non dovrebbe indicare un qualunque film in cui uno psicopatico crea scompiglio ma, piuttosto, un enigmatico viaggio attraverso gli abissi della mente e ciò che possono creare, aspetto che in questo film, purtroppo, resta solamente sfiorato, appiattendo la psicologia dell’antagonista con la banale etichetta di ragazzo instabile con famiglia disastrata alle spalle. La sagra della banalità e del cliché del genere culmina poi con una scena ai limiti del gore più dozzinale, chiudendo il cerchio della follia di Noah con un bilancio che definire poco realistico è davvero un complimento.

il ragazzo della porta accanto Jennifer Lopez

Jennifer Lopez in una scena del film

Resta il pregio di una regia che, complice l’utilizzo di un buon sonoro e la capacità di sostenere il ritmo della pellicola, intrattiene a sufficienza lo spettatore, regalando un’ora e mezza di sollievo dalla calura estiva, all’insegna dello svago e della tensione emotiva, pur senza troppe pretese. Tra i protagonisti de Il ragazzo della porta accanto, al cinema dal 23 luglio, anche Kristin Chenoweth, Lexi Atkins e Hill Harper.

Giudizio Cinematographe

Regia - 2.5
Sceneggiatura - 2
Fotografia - 2.7
Recitazione - 2.7
Sonoro - 3
Emozione - 2.5

2.6

Voto Finale