A tavola con Quentin: 5 ‘pulp-food’ dei film di Tarantino!

L’atteso western The Hateful Eight, segnato da una lavorazione particolarmente controversa, debutterà il prossimo 25 dicembre nei cinema americani attrezzati per le proiezioni a 70mm. Le sale da 35mm, invece, dovranno attendere l’8 gennaio 2016.
Nel mentre, le voci di una proiezione in anteprima al prossimo Festival di Venezia si susseguono fervidamente. Le aspettative e la curiosità sono alle stelle, come accade puntualmente per il cinema di Quentin Tarantino, al quale va riconosciuto il merito indiscusso di aver coniato un immaginario filmico originale e di enorme impatto. Che piaccia o meno, infatti, è innegabile che l’istantaneo riscontro di pubblico trasformi immediatamente ogni pellicola firmata da Quentin in un cult.

Buona parte del merito va, oltre che alla geniale scrittura dei dialoghi e alle ironiche e reiterate incursioni nello splatter, alla meticolosa attenzione per ogni dettaglio nella caratterizzazione di ambienti e personaggi. Tali sfiziose minuzie riguardano anche e soprattutto la sfera gastronomica. Non è un mistero che Tarantino sia un assiduo frequentatore di fast food e diners – basti pensare alle sequenze iniziali di Le iene e Pulp Fiction. La sua passione ha trovato sfogo nella creazione di una serie di ‘fake brands‘ (vale a dire marche inventate di sana pianta) inseriti ad hoc nei lungometraggi e divenuti vere e proprie icone. Abbiamo selezionato per voi 5 ‘marchi’ ricorrenti di cibi e bevande che tutti i fan del regista di Django Unchained hanno certamente sognato di assaggiare…

5) Teriyaki Donut – catena di fast food giapponese

Partiamo con un brand tarantiniano forse di nicchia ma assolutamente riconoscibile dal logo, in cui un simil maneki neko, il classico gatto della fortuna nipponico, fa per inzuppare un’appetitosa ciambella in una tazza fumante.
Dove lo abbiamo già visto? Prima di tutto, in Pulp Fiction! Il boss Marsellus Wallace (Ving Rhames), infatti, viene investito da Butch (Bruce Willis) subito dopo essere uscito da un Teriyaki Donut.
Ma non è tutto: anche la bella hostess Jackie Brown (Pam Grier), protagonista del film omonimo, si serve regolarmente nel Teriyaki all’interno del centro commerciale Del Amo.

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4) G.O. Juice – bevanda energetica

Cosa c’è di meglio di una bibita fresca per combattere il caldo? In Grindhouse – A prova di morte, Kim (Tracie Thoms) entra al Circle A per un caffè e ordina una vodka e red bull senza zucchero per Abernathy (Rosario Dawson). Nel negozio, però, non hanno la Red Bull, così Abernathy ordina una lattina di G.O. senza zucchero. Nel punto vendita sono esposti anche cartelli pubblicitari dedicati al finto energy drink. Questo espediente torna in Kill Bill vol. 1: un cartellone che pubblicizza il succo G.O. è infatti ben visibile nella scena dell’atterraggio dell’aereo su cui viaggia Beatrix (Uma Thurman).

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3) Cereali Kaboom/Fruit Brute – marche di cereali molto note negli anni Settanta

Il brand riproposto più spesso da Tarantino nelle inquadrature dei suoi film rappresenta un’eccezione nella nostra classifica, perché esiste davvero.
I Cereali Kaboom, realmente prodotti dalla General Mills, sono protagonisti dell’indimenticabile sequenza iniziale di Kill Bill vol. 1.
Vernita Green (Vivica A. Fox), prima vittima delle vendetta di Black Mamba, prende da una dispensa proprio una scatola di Cereali Kaboom, dalla quale spara a tradimento un colpo di pistola a Beatrix. Sbagliare mira le costerà la vita e, nel dettaglio, un grosso coltello conficcato nel petto.
Quentin, talvolta, ha optato anche per un diverso tipo di cereali, come i Fruit Brute, che, in Pulp Fiction, lo spacciatore Lance (Eric Stoltz) sgranocchia guardando la tv quando riceve la telefonata di Vincent (John Travolta), in preda al panico per l’overdose di Mia (Uma Thurman).

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2) Big Kahuna Burger – catena di fast food hawaiana

“Il Big Kahuna Burger, dove gli hawaiani fanno gli hamburger!” è la mitica esclamazione con la quale Jules (Samuel L. Jackson) commenta la scelta del malcapitato Brett (Frank Whaley) di acquistare la colazione (perché, non dimentichiamolo, è mattina presto!) presso il suddetto fast food. Quella in Pulp Fiction è senz’altro l’apparizione più celebre del logo disegnato da Jerry Martinez, ma non è affatto l’unica!
Nell’episodio di Four Rooms diretto da Tarantino, due bicchieri e due buste del Big Kahuna Burger appaiono nella suite di Chester Rush, interpretato dal regista stesso.
In Grindhouse – A prova di morte, Stuntman Mike (Kurt Russell) confessa a Jungle Julia (Sydney Tamiia Poitier) che davanti al Big Kahuna Burger c’è un cartellone che ritrae la bella Dj.
Infine, nel western horror Dal tramonto all’alba, di cui Tarantino firma la sceneggiatura ed è protagonista, Seth Gecko (George Clooney) torna al motel dove si è rifugiato col fratello Richard (Quentin, appunto) con una busta di hamburger del Big Kahuna Burger.

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1) Jack Rabbit Slim – ristorante a tema anni Cinquanta

Come non regalare il primo posto della classifica al locale in cui tutti vorremmo trascorrere una serata folle, con tanto di gara di twist? Ordinare, comodamente seduti a un tavolo-macchina, un frappé da cinque dollari o una bistecca alla Douglas Sirk ‘grondante sangue’, serviti da camerieri sosia di Buddy Holly o di Marilyn Monroe… che esperienza! Probabilmente tutti noi, se un posto del genere fosse reale, assumeremmo, una volta entrati, la stessa espressione basita e incredula di Vincent Vega in Pulp Fiction! Al momento delle riprese, l’edificio scelto per il Jack Rabbit Slim era un bowling aperto da poco. Oggi la proprietà, che si trova nei pressi del principale aeroporto di Los Angeles (1435 Flower Street), fa parte del Business Center della Walt Disney Company. Gli interni, invece, furono costruiti in un magazzino a Culver City.

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