Intervista a Vishakha Singh: da Bollywood a Sorrentino?

Una bellissima attrice indiana, Vishakha Singh, ci accompagna in un viaggio che parte da Bollywood e arriva con forza e determinazione alle problematiche sociali, che la vedono protagonista di battaglie contro razzismo e discriminazione di genere. Ma quanto sappiamo del cinema di Bollywood? Approfondiamo la nostra conoscenza con quest’intervista gentilmente concessaci da Vishakha Singh. L’attrice si trova in Italia a coprire le vesti di giudice al Molise Cinema 2015.

Clicca QUI per l’intervista in inglese

Sei una delle più promettenti attrici di Bollywood, ti va di raccontarci come funziona il cinema indiano e cosa lo differenzia da Hollywood e dal cinema occidentale in genere?

È un momento molto felice per il cinema indiano. Ho avuto la fortuna di trovarmi nel mondo del cinema in un momento in cui sta diventando un cinema mondiale. Le modalità di lavoro tra i due mondi del cinema sono simili; la differenza fondamentale è che noi ci concentriamo su un pubblico indiano. Inoltre a Hollywood dispongono di effetti speciali molto superiori ma devo dire che in India di recente è stato fatto un film che si chiama Bahubali in cui gli effetti speciali sono stati prodotti al 100% in India e sono andati oltre ogni aspettativa, veramente straordinario.
Un’altra differenza con il cinema occidentale è che in quest’ultimo c’è più lavoro di pre-produzione, quindi c’è più professionalità nel processo di realizzazione cinematografica: nel cinema indiano, fino a poco tempo fa, non c’era nemmeno un copione vero e proprio e i dialoghi venivano cambiati direttamente sul set.

 

Che tipo di giudice sei stata a Molise Cinema? 

Il giudice è buono o cattivo a seconda dei film che vengono proposti. Ho visto dei bellissimi film ed  è stato molto difficile giudicare quale potesse essere il vincitore però sono stata abbastanza comprensiva.

Vishakha Singh al Molise Cinema 2015

Vishakha Singh al Molise Cinema 2015


Sei stata lanciata dal regista Pritilata Waddedar nel film Khelein Hum Jee Jaan Sey, dopo di che hai ottenuto un successo dopo l’altro. Quali sono i tuoi progetti per il futuro come attrice e come produttrice?

Sto girando due film, sto aspettando che due vengano distribuiti e sto lavorando ad altre due pre-produzioni. Il numero 2 sembra essere il mio numero fortunato.

 

Una bellissima campagna contro il razzismo, l’impegno a favore degli omosessuali e delle donne. Tutto questo ti rende un’eroina nella lotta contro l’ingiustizia e le discriminazioni che vanno a ledere i più deboli. In che modo il cinema può cambiare questa mentalità retrograda, purtroppo ancora diffusissima?

Una piccola precisazione: quando si tratta di sostenere questo tipo di cause io non mi sento un’eroina. Nel dare sostegno a cause come queste, semplicemente mi comporto come un cittadino responsabile nel mondo perché se noi riusciamo a rendere più forti le persone più deboli riusciremo anche noi stessi a vivere in un mondo migliore. Ed è molto facile parlare di cause sociali quando siamo seduti a casa nostra, con l’aria condizionata…Ci sono degli attivisti veri che fanno veramente tantissimo proprio sul terreno per portare avanti queste cause, e fanno molto più di me. Loro sono le eroine. Io sono soltanto un bel viso che viene prestato a questo movimento.
Per quanto riguarda il cinema, penso che possa contribuire a cambiare la mentalità e credo che sia compito di chiunque operi nel settore cinematografico fare qualcosa per restituire alla società quanto gli viene dato.

 

Ti piacerebbe lavorare con un regista italiano e (se si) con chi?

Si, mi piacerebbe lavorare con un regista italiano. In India lavoro anche in altre lingue, molto difficili. Penso che lavorare in italiano sarebbe più facile che lavorare in altre lingue presenti in India; potrei anche impararlo. Non conosco molto la cinematografia italiana, non ho visto molti film ma conosco quelli di Paolo Sorrentino e mi piacerebbe lavorare con lui.

 

Il cinema indiano è molto ricco di colonne sonore. Qual è la tua colonna sonora preferita?

È molto difficile sceglierne una ma c’è una canzone in particolare che mi infonde pace nell’anima: si intitola Khwaja Mere Khwaja ed è tratta dal film Jodha Akbar di Ashutosh Gowariker.

Nel nostro sito abbiamo una sezione dedicata al cibo. Qual è il tuo cibo preferito? Sei brava ai fornelli?

È stupendo che abbiate messo insieme una sezione di cibo con il cinema; mi piace molto mangiare, cucinare e mi piace il cibo in generale. Trovo che cucinare sia terapeutico anche se il mio fidanzato si spaventa quando mi metto in cucina perché è lui che deve lavare i vari piatti. Mi piacciono molti cibi ma in questo momento ho scoperto la mozzarella di bufala: buonissima!