Speciale Miyazaki – La collina dei papaveri: recensione
Il ciclo del venerdì dedicato a Miyazaki oggi si concentra su un lungometraggio firmato dal maestro, ma realizzato dal figlio Goro Miyazaki, La collina dei Papaveri.
Una storia delicata e romantica priva della magia intesa come sovrannaturale, tipica dei film del maestro Miyazaki, ma intrisa di un altro tipo di magia: quella dell’amore, dei paesaggi e delle atmosfere che coinvolgono lo spettatore.
Anche in questo film lo spettatore diventa partecipe della storia e ne respira i sapori del cibo e i profumi della città in cui il film è ambientato.
La protagonista è Umi e vive in Okohama nel 1963, una ragazza doviziosa e diligente che si divide tra la gestione della casa e la scuola dove partecipa attivamente anche ai movimenti scolastici. Quando a scuola il maggior sponsor dell’istituto decide di far demolire il Quarter Latin, un edificio pericolante dove sono presenti i maggiori club studenteschi e altre attività extra scolastiche, gli studenti manifestano tutto il loro disappunto protestando. Nel corso di queste agitazioni studentesche Umi conosce Shun, un ragazzo molto simile a lei, piuttosto timido e silenzioso. Nonostante il primo incontro tra loro non sia positivo, i due presto riusciranno ad instaurare un forte legame.
Umi ogni mattina issa le bandiere di saluto ai navigatori che passano per il porto, in memoria del padre, un marinaio morto quando lei era molto piccola durante la guerra in Korea e Shun che arriva ogni giorno al porto sul rimorchiatore del padre adottivo rimane molto colpito da queste bandiere tanto da scriverne una poesia in onore.
I due ragazzi scoprono ben presto di essere più legati di quanto credono: entrambi possiedono una foto di un marinaio, che è il padre di Umi. Shun crede che il padre di Umi sia anche il suo vero padre biologico e che quindi ci sia la possibilità che possano essere fratello e sorella.
Questa scoperta sconvolge profondamente Umi e influisce sulla sua vita a scuola e a casa; il cibo che prepara alla famiglia risente del suo malessere e anche i suoi rapporti con Shun di colpo si freddano.
Quando la madre di Umi torna dagli Stati uniti dove lavora come insegnante universitaria, le spiega la verità, ovvero che hanno fatto credere che il padre di Umi fosse anche il padre di Shun, ma in realtà i due non sono fratello e sorella.
I due ragazzi sono comunque legati dal fatto che i genitori sono stati entrambi dei marinai ed erano uniti da una grande amicizia. Alla fine del film Umi e Shun riescono a salvare il Quartier Latin insieme agli altri studenti e incontrano un marinaio molto amico dei loro genitori che dona loro un importante racconto sulle loro origini e il loro legame con il porto e con il mare.
Questo film firmato da Hayao Miyazaki insieme al figlio Goro, racconta di una storia di amore e dedizione, tutto rappresentato dalla protagonista, una ragazza diligente e responsabile con una vita piuttosto monotona senza accadimenti improvvisi. L’incontro con Shun sembra dare alla vita di Umi delle nuove emozioni, dal coraggio di manifestare in qualcosa di importante in cui lei crede, al recuperare la storia passata di suo padre e il legame con la marina.
Anche se in questo lungometraggio non è presente la magia sovrannaturale, si respira comunque un’atmosfera magica creata dalla quotidianità della vita e dall’incontro con una persona che la vita è capace di sconvolgerla.
Umi è una ragazza forte, diligente e caparbia in tutto quello a cui si dedica, Shun è molto simile a lei e i due da subito sembrano coinvolti l’uno con l’altra. Sembrano vivere in una sfera magica, ma in questo caso si tratta di una magia prodotta dall’amore: l’amore per un’altra persona, l’amore per il proprio padre che si è perso in guerra e l’amore per una lotta studentesca in cui si crede molto.
La collina dei papaveri, titolo tratto dal luogo in cui vive Umi, è un film che insegna a vivere, vivere amando ogni giorno quello che si fa e le persone importanti che ci stanno attorno.
Questo film di Goro Miyazaki firmato anche dal maestro è diverso da quelli trattati in questo ciclo, ma lascia la stessa sensazione degli altri, ovvero quella di un amore profondo per la vita e per la sua quotidianità.
Ci diamo appuntamento la prossima settimana con un altro film ricco di amore e di magia, rimanete sintonizzati per scoprire quale sarà.