…E tu vivrai nel terrore! L’aldilà (The Beyond): recensione
«Se vi dicessimo che questo film contiene delle sequenze agghiaccianti potreste pensare alle solite invenzioni pubblicitarie. Noi vi diciamo soltanto: ENTRATE SE AVETE IL CORAGGIO!»
1981, il secondo capitolo della trilogia della morte ad un anno da Paura nella città dei morti viventi è pronto ad uscire al cinema. Gli slogan promozionali dell’epoca, come quello citato qui sopra, lo descrivono come agghiacciante, estremo e disturbante e non è assolutamente una trovata pubblicitaria. …E tu vivrai nel terrore! L’aldilà (The Beyond) è considerato il film più visionario ed estremo di Fulci, ed è divenuto un cult movie tra gli amanti del genere splatter. Fu riedito nel 1987 e nel 1988, entrambe le volte con il titolo L’aldilà.
Louisiana, 1927: il pittore Zweick, sospettato di stregoneria, viene crocifisso e ricoperto di calce all’interno dell’hotel Seven Doors. Nel 1981 Liza Merril, una giovane ragazza newyorkese, eredita l’hotel, che adesso versa in pessime condizioni. Durante le opere di ristrutturazioni avvengono morti violente e accadono fatti inspiegabili, ma la realtà dietro a questi misteri sarà ancora più terrificante…
Il secondo capitolo della Gates of Hell Trilogy diretta dal Maestro Lucio Fulci è un concentrato onirico di paura, sangue, splatter e incubi. Catriona MacColl, ormai attrice feticcio del regista per questa trilogia della morte, porta in scena un personaggio che potrebbe tranquillamente rappresentare la naturale evoluzione di quello presente in Paura nella città dei morti viventi; determinata a risolvere i misteri presenti nel Seven Doors Hotel affiancata da David Warbeck che porta in scena il personaggio del dottor John McCabe, un misto tra Indiana Jones e Robert Langdon condito in salsa horror. Il personaggio di Emily, interpretato da Cinzia Monreale è diventato iconico per L’aldilà (The Beyond) e per il mondo creato da Fulci (la scena dell’autostrada è e rimarrà impressa per sempre nella mente non solo degli amanti del Maestro ma anche dei cinefili in cerca di poesia trasmessa attraverso le immagini).
La fotografia è sempre curata dallo storico collaboratore di Fulci, Sergio Salvati, che in L’aldilà (The Beyond) crea la giusta atmosfera onirica aiutato dalla nebbia tanto cara al regista romano; i toni si discostano leggermente dal capitolo precedente andando ad abbracciare (se così si può dire) le tinte utilizzate in Zombie Flesh Eaters, altro capolavoro di Fulci. Gli effetti speciali di Giannetto De Rossi trovano la massima valorizzazione ed espressione in questo capitolo, in particolare nella scena dell’obitorio, sequenza iconica per ogni amante del cinema horror d’autore e dello splatter; da segnalare anche la scena delle tarantole, voluta principalmente da De Rossi che ha costruito per l’occasione alcuni aracnidi radiocomandati (per l’anno in cui è stata prodotta la pellicola era decisamente avanguardia) e due tipi di bocche: una a grandezza naturale e una tre volte più grande per le riprese dall’interno. Torna anche Fabio Frizzi che compone musiche d’atmosfera accompagnate da cori inquietanti che arricchiscono così un’opera d’arte per ogni amante del cinema d’autore.
…e tu vivrai nel terrore! L’aldilà (The Beyond) è probabilmente la punta di diamante dell’intera trilogia e della carriera del regista; osannato in tutto il mondo e continuamente omaggiato, tanto che il regista Quentin Tarantino ha distribuito la pellicola rimasterizzata nel 1998 per la prima volta negli Stati Uniti in versione integrale. Sicuramente un film non per palati fini, ma per amanti degli Zombie Movie, del mistero e degli incubi un film da vedere, rivedere ed apprezzare sempre di più ad ogni visione.