Venezia72 – Black Mass – L’ultimo gangster: recensione
Continua il filone bostoniano alla mostra del cinema di Venezia, dopo il sorprendete Spotlight ecco arrivare in laguna Black Mass, senza ombra di dubbio il più atteso dei film in programma soprattutto per l’enorme e altisonante cast che possiede. Non sempre è facile gestire personaggi e personalità così diverse e variopinte ma su questo va ammesso che il regista Scott Cooper è riuscito a modellare a sua immagine un cast ricco e decisamente ben performante. Da Johnny Depp a Joel Edgerton passando per Benedict Cumberbatch e Kevin Bacon fino alla bellissima Dakota Johnson, reduce dalla fortuna intavolata con il popolare Cinquanta Sfumature di Grigio. Tipicamente ispirato alla tradizione classica del suo genere, Black Mass può essere inserito decisamente tra i gangster movie, dove la componente biografica è permeante e il racconto in flashback da personaggi che hanno vissuto direttamente o meno le vicende di James Bulger appare chiaro e coinvolgente fin dalle prime battute. Lo splatter non è invasivo e la mancanza di un tono eccessivamente barocco nelle morti dà al film un’aura altamente classica e poco moderna.
Black Mass – un gangster al potere di Boston
Difficile per non dire impossibile raccontare in 120 minuti la storia e le opere criminali di James “Whitey” Bulger (Depp), il gangster numero 1 di Boston, fratello di un potente politico del Massachussets (Billy Bulger è interpretato da Cumberbatch), asceso lentamente e inesorabilmente al potere della criminalità organizzata. Dopo aver scontato diversi anni di prigione nel carcere di Alcatraz, Bulger viene scagionato e a metà degli anni settanta, dopo una serie di delitti e barbarie efferate arriva alla leadership della gang criminale della zona conosciuta come Winter Hill Gang. Ma come sappiamo, la fame di potere logora e nel tempo si fa avida e prepotente. Diventa, nel corso degli anni, informatore dell’FBI tramite il detective James Connelly (Edgerton), suo amico d’infanzia, con il solo e unico scopo di riuscire a togliere di mezzo una banda avversaria che controllava mercati e attività dell’interesse dello stesso Bulger. Arriveranno una pioggia d’arresti, mafiosi, corrotti: tutti tranne Bulger. La sua escalation al potere sembra inarrestabile, il suo essere psicopatico e instabile lo rendono un vero e proprio incubo per i nemici. La sua gang, nel giro di qualche anno, diventa la proprietaria ufficiale del mercato malavitoso della città di Boston. Riuscirà la giustizia a compiere il suo corso? Ma soprattutto riusciranno gli uomini dell’FBI a catturare il fuggitivo Whitey?
Lungo è filone della tradizione alla quale il film si rifà, basti pensare ai classici del genere come Il Padrino di Fracis Ford Coppola o tutte le serie tv sia di tradizione italiana che americana, dove al centro dell’attenzione vengono poste le tematiche gangsteriste e criminali. Solo il tempo potrà dirci se questo film sarà all’altezza di essere paragonato a Il Padrino di Coppola dove la componente caratteriale dei personaggi la fa nettamente da padrone. Johnny Depp come Marlon Brando? Non è un paragone azzardato, la carriera di Depp è sempre stata ricca di personaggi e a volte caricature istrioniche al limite della fabula atellana, ma nel suo carisma e nelle sue corde riesce a donare una maschera di Bulger davvero con i fiocchi. Il resto del carrozzone funziona a meraviglia, non c’è da stupirsi più della bravura di Cumberbatch e del veterano Bacon ma i fari sono tutti puntati su Joel Edgerton, il faraone di Exodus è un detective che per amore della carriera getta alle ortiche un matrimonio e la sua vita da cittadino libero. L’interpretazione è una delle migliori dell’intero cast e dimostra di essere perfettamente calato nei panni della sua opera malavitosa, sentendo lentamente scivolare sotto di se il terreno fervido e sicuro che si era creato nel tempo. La colonna sonora è affidata a Junkie XL che rende perfettamente l’idea di cosa voglia dire una soundtrack criminale. Black Mass compierà il percorso degno di un buon vino, crescerà, invecchierà e probabilmente continuerà a splendere di luce propria venendo apprezzato dagli intenditori e dai “consumatori occasionali”.
Black Mass è stato presentato fuori concorso durante la 72esima Mostra Internazionale del Cinema di Venezia.