Scream the tv series – season one: recensione
L’estate è giunta al termine. Settembre è arrivato, assieme alle prime piogge e il rientro dalle ferie, e così si concludono anche le serie che ci hanno tenuto compagnia durante questo periodo estivo. Scream the tv series, serie tratta dall’omonima saga horror slasher fine anni novanta firmata da Wes Craven – tristemente scomparso pochissimi giorni fa e padre del famigerato Freddy Kruger (protagonista della saga Nightmare) – e Kevin Williamson (So cosa hai fatto, The vampire diares), è tra queste appena concluse.
Scream, trasmesso dall’internazionale emittente televisiva MTV, è una serie partita senza troppe pretese. Un budget piuttosto ridotto ed un cast parzialmente sconosciuto. La trama stessa, per i primissimi episodi fedele alla lettera a quelle che sono le linee principali che hanno mosso la saga di Ghostface per ben quattro capitoli, non spiccava certo di originalità. La carta vincente di Scream the series è stata proprio questa sua semplicità e poca aspettativa da parte dello spettatore, saputa gestire anche a suo vantaggio.
I primi punti di forza risiedono non solo nel voler comunque essere una serie semplice, di quelle che guardi senza troppo impegno ma che, come la patatine, un episodio tira l’altro, è anche saper sfruttare quelle che sono le mode e le ossessioni della generazione adolescente contemporanea.
Scream, infatti, oltre a riprendere quel filone stesso lanciato dall’omonimo film, dove veniva ridicolizzata e insanguinata, con più splatter che altro, la tipica commedia da adolescente americano, aggiunge elementi di modernità che giocano un ruolo fondamentale per tutte le dieci puntate della prima stagione.
Gli anni novanta non sono mai stati così vicini, e se anche il sangue inizialmente viene usato con molta parsimonia, garantisco che scene splatter da vero classico del genere non verranno a mancare. Omicidi quasi banali, ma pur sempre efficaci, dal doppio effetto: suspense e ilarità.
Hello, Emma!
Questa prima stagione riprende il mito e lo reinventa. Si, sicuramente i fanatici della saga avranno avuto da ridire su moltissimi punti, specialmente quello della maschera, differente da quella originale; eppure, la volontà di cambiare volto al killer risiede nello stesso intento di dare una interpretazione differente ed attuale del famoso cult fine anni novanta. Non parliamo di un capolavoro, assolutamente, abbiamo serie decisamente ben più complesse ed esteticamente girate meglio; eppure, Scream ha quella giusta dose di horror adolescenziale e ironia drammatica alla quale è difficile resistere, anche solo per rilassarsi in solitudine davanti alla tv e provare qualche brividino o farsi due risate con qualche amico.
Elementi di mistery tengono alta la tensione, anche solo con piccolissimi avvenimenti durante il corso di ogni episodio. Le carte vengono spesso rimescolate nel mazzo. Non si fa in tempo a farsi una vera teoria che poco dopo un nuovo elemento torna a far crollare tutto da capo, come un leggero soffio di vento su di una torre di carte. Eppure, tra tutti i personaggi, ce n’è uno che regge le file del gioco dall’inizio alla fine, capovolgendo alcuni dei capisaldi del genere. Chi sarà?
Passati nascosti, identità segrete e peccati inconfessati, si annidano tra i protagonisti della vicenda, rendendoli tutti potenziali serial killer.
Social Network come Instagram e Facebook, podcast, virus e malware capaci di diffondere per la rete informazioni personali e spiare ventiquattrore su ventiquattro il malcapitato della situazione, sono i veri protagonisti di questa vicenda, che trasuda vendetta e rancore più di quanto si potesse immaginare dal pilot. Tutto è costantemente monitorato e visibile agli occhi di tutti. Il concetto della privacy stesso viene messo in discussione nel senso più stretto del termine, e dubitare del proprio vicino diventa più che legittimo.
Gli stessi hashtag “#” di uso comune nei Social di adesso, vengono usati non solo per dare nome all’episodio, ma durante questo stesso cambiano in base all’andamento della puntata, come se stessimo vedendo il live twitting del killer.
E se fosse davvero così? Se tutto facesse parte di un unico reality grottesco messo in scena dal killer o da più killer?
Una mescolanza di generi, dall’horror al thriller al grottesco, fanno di Scream un teen drama con forti caratteristiche di metatelevisione allo stesso modo di come i film presentano peculiarità da metacinema; esempio, sono i continui rimandi a serie televisive molto in voga adesso a tema horror/crime come Hannibal, The Walking Dead, American Horror Story o le regole stesse (citando il film) che si ripercorrono in una sorta di schema fisso in ogni horror, a partire dagli stessi stereotipi di popolarità, “nerdaggine” ed etichette a loro attribuite.
Scream the tv series, soprattutto in questo ultimo episodio, rimescola ancora una volta le sue carte e cambia le regole del gioco. Rompe la tradizione di moltissimi horror, a partire dalla sua origine cinematografica. Piccole sorprese, alcune prevedibili e altre meno, lasceranno pienamente soddisfatto lo spettatore della serie.
Chi si salverà? Chi morirà? Quando finirà?
La risposta sul finale sembra essere piuttosto ovvia, ma gli ultimi secondi faranno sgretolare come neve al sole le nuove risposte appena ricevute e tanto sudate.
Pronti a trattenere nuovamente il fiato e restare sospesi sul filo del rasoio delle ultime ipotesi? Scream the tv series vi aspetta per la seconda sanguinolente stagione nel 2016. Staremo a vedere!