The Transporter Legacy: recensione

Accattivante, dinamico e sensuale, The Transporter Legacy, diretto da Camille Delamarre e prodotto da Luc Besson (Lucy) e Mark Gao, sa tenere incollati gli spettatori alla poltrona atteggiandosi con movenze alla 007, ma traslitterate in una versione molto più femminile, astuta e vendicativa; se vogliamo anche più soft.

The Transporter Legacy: un thriller adrenalinico e controcorrente

Siamo in Costa Azzurra, tra giri di prostituzione e varie ramificazioni della criminalità organizzata e Frank Martin (interpretato dal giovane attore britannico Ed Skrein, già conosciuto per Il trono di spade) è noto per essere il miglior autista sulla piazza, disposto a fare qualsiasi cosa purché la cifra sia all’altezza delle sue aspettative. La sua regola d’oro? Si può benissimo riassumere nella frase: non vedo, non sento, non parlo. Da ex soldato è abituato a eseguire gli ordini senza porsi troppe domande, ma la sua pacifica missione lavorativa sarà destinata a frantumarsi drasticamente sotto i dettami della giustizia agognata, sognata e inarrestabile, come quella che attanaglia Anna e delle sue tre amiche.

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Anna (Loan Chabanol), venduta dai genitori e costretta a prostituirsi a soli 12 anni, si ritrova quindici anni più tardi ad architettare la sua vendetta insieme alle tre ‘biondissime’ amiche per riprendersi a tutti i costi la libertà. In tutto questo Frank sarà costretto, suo malgrado, ad affrontare faccia a faccia Yuri (Yuri Kolokolnikov): l’uomo col quale non voleva avere nulla a che fare. Nella complicata trama degli eventi trapela anche il rapporto col vecchio padre Frank Sr. (Ray Stevenson), una spia in pensione dall’ironia acuta.
Il loro rapporto, lontanamente simile allo stile Indiana Jones, lascia pattinare sulla lastra di ghiaccio di un passato poco chiaro vecchi rancori, ammorbiditi e subito spenti da forti pennellate di rispetto, stima e amore famigliare.

Camille Delamarre costruisce, con il nuovo Transporter, i pilastri di un film in cui la predominanza è totalmente femminile; in cui la violenza non è voluta ma indispensabile e il trasportatore ha la nonchalance di un agente segreto per ciò che concerne l’elegante abbigliamento in giacca e cravatta (firmato Dior), ma in compenso ha pochi muscoli e molta sostanza. Non porta armi sotto la cinta, poiché sa difendersi con estrema fantasia adoperando sassi, tavolini, cassetti e chiaramente mani e piedi.
Frank sa sempre cosa fare e alla guida della sua Audi super accessoriata (una Batmobile che chiunque, con una cospicua somma di denaro, potrebbe permettersi) sgattaiola nel traffico del Principato di Monaco e sbaraglia gli avversari… quelle misere Renault!
In tutto questo Anna sopraggiunge a scrollargli di dosso l’aplomb inglese che si ritrova cucita addosso; lo scuote con malizia, lo ammalia con un savoir faire ineccepibile e, nonostante tra i due sembri scoccare fin da subito un’intesa passionale e romantica, alla fine la lascia andare senza cedere a smancerie.

The Transporter Legacy

The Transporter Legacy (nuovo capitolo della saga Transporter) risulta essere un thriller adrenalinico e controcorrente. Paragonato ad una delle saghe più amate di tutti i tempi, quella che ha come protagonista James Bond, l’opera di Delamarre riscrive il ruolo della donna all’interno dei film d’azione, conferendole pur sempre quella nota di femme fatale, ma incentivata da una furbizia e una capacità di organizzazione invidiabile, ritoccata finemente da qualche ricamo di cultura, come la frase messa in bocca ad Anna e tratta da I tre moschettieri: “Non tengo abbastanza alla vita da temere la morte”, emblema di un coraggio spicciolo e obbligatorio.

Una pellicola ben fatta, intrisa altresì da valori morali e personali in grado di far scattare la molla dell’empatia. Peccato per quel product placement fin troppo marcato – con inquadrature prolisse e dettagliate, da pubblicità – che sembra voler comunicare una sola cosa: se hai un gioiellino d’Audi tra le mani puoi permetterti di tutto!

The Transporter Legacy, distribuito da Medusa Film e prodotto da Europacorp , TFI Foms production, Fundamental Films, Belga Films e con Canal+, OCS, TF1 e TMC, annovera nel cast anche Gabriella Wright, Tatiana Pajkovic, Wenxia Yu, Rasha Bukvic, Lenn Kudrjawizki, Anatole Taubman, Noemie Lenoir. Lo trovate al cinema a partire dal 24 settembre 2015.

Giudizio Cinematographe

Regia - 3
Sceneggiatura - 2.7
Fotografia - 2.5
Recitazione - 3
Sonoro - 3
Emozione - 4

3

Voto Finale