Heroes Reborn: 1×01-1×02 recensione
Gli eroi sono tornati. Lo scorso giovedì l’emittente NBC ha trasmesso i primi due episodi della prima stagione di Heroes Reborn, l’atteso sequel di Heroes che ha definitivamente chiuso i battenti nel 2010. Lo show è ambientato cinque anni dopo la fine della serie originale e ripropone, accanto a nuovi protagonisti e nuove avventure, alcuni dei vecchi personaggi di Heroes che vedremo nel corso delle puntate.
La serie si apre con un evento tragico che sconvolge la vita di tutti gli “umani evoluti” presenti sulla terra. La città di Odessa in Texas viene infatti colpita da un violento attacco terroristico di cui vengono ritenuti responsabili proprio gli EVO. Ad un anno di distanza, vediamo tutti gli uomini dotati di poteri sovrumani costretti a nascondersi e a fuggire. Fra loro iniziamo a conoscere i primi eroi protagonisti del drama fantascientifico. Viene introdotto Tommy, un adolescente un po’ imbranato in grado di far sparire gli oggetti ma che non sa ancora controllare perfettamente il suo potere. Poi c’è Miko, una ragazza giapponese che può catapultarsi nella dimensione di un videogame grazie alla sua katana. Infine abbiamo Carlos, un ex soldato il cui potere non è ancora stato svelato ma che indaga sulla morte di Oscar, eroe mascherato noto come El Vengador. Appena accennata è invece la storyline di Malina le cui capacità pare siano grandiose. Oltre a loro conosciamo anche Luke e Joanne, coniugi assetati di vendetta che vogliono sterminare gli umani evoluti perché considerati colpevoli della morte del loro figlio. Nel frattempo uno dei vecchi volti dei fan di Heroes, Noah Bennet, padre di Claire, inizia ad indagare sui fatti accaduti nella città di Odessa cominciando a comprendere che le cose non siano andate come i media raccontano.
Sono quindi queste le storie dei nuovi eroi della serie che impareremo a conoscere nel corso delle puntate. Storie che forse non hanno convinto completamente. Dando un primo giudizio sommario sembra infatti che i protagonisti dello show non abbiano niente di particolarmente innovativo e che scadano nei cliché di personaggi già visti più e più volte in moltissimi altri show televisivi. Tommy, per esempio, è un po’ il tipico teenager che ispira una certa tenerezza e che ha una cotta per una ragazza che (ovviamente) è fidanzata col bulletto della scuola. Non può mancare il figo della situazione impersonato dal soldato Carlos, che come ogni eroe che si rispetti ha la missione di non deludere un ragazzino che lo ritiene un punto di riferimento. Incomprensibile, almeno per ora, è invece il personaggio e la storia di Miko, una Black Mamba in versione asiatica che inizialmente non ricorda nemmeno di essere dotata di poteri ma che sa di dover salvare il padre rapito e imprigionato in un videogioco. Non aiutano poi i numerosi salti temporali dei primi minuti della prima puntata che confondono lo spettatore quasi inutilmente.
Nota positiva, si deve ammettere che nonostante in apparenza la serie non abbia portato chissà quale valore aggiunto rispetto allo show originale, la prima ora e mezza di Heroes Reborn fila liscia senza provocare sbadigli nello spettatore, cosa invece accaduta durante il debutto dello spin-off di un’altra serie cult, The Walking Dead.
Non possiamo quindi far altro che continuare nella visione di Heroes Reborn sperando che le storyline possano evolversi in maniera interessante ed avvincente apportando il coinvolgimento che fu proprio della prima stagione di Heroes.