Sabrina Ferilli e Margherita Buy: intervista al cast di Io e Lei
Dopo l’anteprima di Io e Lei presso il cinema Fiamma di Roma, abbiamo incontrato il cast del film diretto da Maria Sole Tognazzi con Sabrina Ferilli e Margherita Buy. Io e Lei, prodotto da Indigo Film e Lucky Red con Rai Cinema, è la storia di Federica (Margherita Buy) e Marina (Sabrina Ferilli), due donne che vivono insieme da diversi anni. La loro storia d’amore è ad un punto di svolta ma, proprio quando Marina pensa che si possano considerare una coppia stabile, Federica entra in crisi…Una classica commedia sentimentale in cui la parola normalità diviene la cifra del film. Ma quanto c’è di politico in Io e Lei?
Maria Sole Tognazzi: Pur non essendo un film di denuncia ma una storia d’amore, il messaggio che volevo arrivasse era quello di non raccontare una storia diversa da tutte le altre. E questo perché anche i diritti dovrebbero essere uguali per tutte le coppie. In questo senso è un film politico.
Margherita Buy: è un periodo ancora complicato della situazione italiana. Portare questa storia sullo schermo, con tutte le problematiche che una coppia attraversa, è importante perché credo che ci sia un forte egoismo da parte delle persone e una volontà di sminuire il problema solo perché è un problema degli altri.
Sabrina Ferilli: noi abbiamo solo fatto un film, quindi non possiamo prenderci meriti e responsabilità dell’idea della regista, benché abbia trovato in noi disponibilità. Da 25 anni faccio questo lavoro e sono sempre attenta alle problematiche dell’Italia. Maria Sole (Tognazzi) ha voluto fare questo film di denuncia in modo differente rispetto agli altri, tralasciando la carnalità che ha caratterizzato film come La vita di Adele. Questo paese lascia per strada tutti, figuriamoci quelli che fanno parte della minoranza o vengono reputati “non regolari”. Se in un paese bigotto come il nostro togliessimo la parola “sesso” tutto sarebbe più semplice. Io in questi giorni sono andata su internet e ho esaminato i commenti: alcuni sostenevano che non si può lasciare spazio a ogni desiderio, rapportando l’omosessualità ad altri temi, fino ad arrivare alla pedofilia: questo è un chiaro segno di ignoranza. Detto ciò, venendo da una famiglia che mi ha insegnato a lottare, posso dire che mio padre si è commosso guardando il film.
Sabrina Ferilli: se in un paese bigotto come il nostro togliessimo la parola “sesso” tutto sarebbe più semplice. Parliamo allora di coppia omosentimentale.
Francesca Marciano (sceneggiatrice): Non è il primo film che parla di omosessualità ma solitamente o si punta sul drastico o si raccontano questi personaggi in maniera comica. Invece, per noi, era importante dar loro una tridimensionalità e costruire una storia che raccontasse tutto dal basso e da vicino. Inoltre è importante ricordare che molte volte noi cittadini siamo “più avanti” di chi ci governa. La scommessa di questo film era proprio quella di fare in modo che tutti facessero il tifo per loro, tralasciando il fatto che fossero due donne.
Margherita Buy-Sabrina Ferilli è una coppia inedita. Che cosa via è piaciuto l’una dell’altra?
Margherita Buy: avevo voglia di fare un film con Sabrina e conoscerla. Siamo due persone molto serie e attente sul lavoro. Lei è una persona presente, conosce quello che fa, sa dove si trova e come muoversi.
Sabrina Ferilli: questo film è stata un’occasione. Io credo che Margherita sia la migliore attrice italiana, un connubio perfetto tra talento e tecnica, ha una capacità felina di stare davanti alla camera. E siamo entrambe “psicotiche”, anche se in modo diverso: io ho tutte le medicine e non mi ammalo mai, lei sta sempre male e non si porta dietro niente; io difficilmente ho fame ma ho sempre qualcosa da mangiare, lei mangia “come una depravata” e non ha neanche un pacchetto di cracker o una di quelle cose che metti in borsa quando esci alle 6 e torni alle 21,00… Si può dire che tra di noi ci sia stato un interessante intreccio tra necessità e bisogni.
Com’è nata l’idea di un film con la coppia Buy-Ferilli?
Tognazzi: l’anno scorso ero a Cannes per la presentazione del film “Viaggio Sola” e, rivedendo Margherita, le ho manifestato la mia volontà di lavorare con lei di nuovo. Nello stesso festival ho incontrato Sabrina, con cui ho lavorato da giovane quando facevo l’aiuto regista, e ho pensato di avere un gran desiderio di lavorare anche con lei. Tornando a casa, facendo zapping, ho rivisto una scena de Il Vizietto e l’ho letto come un consiglio per poter realizzare una storia d’amore tra due donne. Inoltre ho considerato che sarebbe stato uno dei primi film italiani a trattare il tema dell’omosessualità femminile.
Perché il cinema tratta con più reticenza l’omosessualità femminile rispetto a quella maschile?
Ivan Cotroneo (sceneggiatore): questo non lo so, comunque di solito si parla di omosessualità tra giovani, invece in questo caso si parla di una storia adulta. Per uno sceneggiatore è importante e crea una situazione nuova.
Come si è preparata al personaggio di Federica?
Margherita Buy: mi sono divertita. Noi con questo film stiamo facendo qualcosa, stiamo dicendo la nostra, quindi volevo raccontarlo bene. Il mio personaggio è molto bello e complesso, perché Federica è stata sposata e ha già avuto un figlio e adesso sta cercando un’altra via di felicità. Lei è quella che non riesce ad accettarsi in pieno, fatica a definirsi lesbica, a differenza di Marina che vive la sua sessualità in maniera del tutto libera e consapevole. Tutto quello che ho fatto è stato prepararmi per questo tipo di complessità del personaggio.
Non ha mai nascosto le sue inclinazioni politiche. Come vede il fatto che il Partito Democratico si dimostri reticente rispetto a questo tema?
Sabrina Ferilli: non è giusto riporre tutto nelle mani dei politici, perché anche noi cittadini abbiamo facoltà di manifestare e decidere. I politici, infatti, se non vengono controllati da noi, che valore hanno?
Francesca (Margherita Buy) e Marina (Sabrina Ferilli) vi aspettano al cinema con Io e Lei da giovedì 1 ottobre. Nel frattempo non perdetevi la nostra recensione in anteprima.