L’Angelo della morte: recensione DVD in anteprima
La maschera di Frankenstein, Dracula il Vampiro, La Mummia, Peter Cushing e Christopher Lee: cosa hanno in comune questi elementi? Una casa di produzione inglese: La Hammer!
Fondata nel 1934, la casa è famosa per la serie di film horror prodotti dalla fine degli anni cinquanta fino agli anni settanta. La Hammer ha prodotto anche thriller, commedie, film di fantascienza e, negli ultimi anni, serie tv. Durante gli anni sessanta-settanta, grazie all’utilizzo della “formula Hammer”, la casa riuscì a rendere famoso l’horror in tutto il mondo. La casa cinematografica ha cessato la produzione di film negli anni ottanta, ripresa solamente nel 2008, in seguito a un cambio di proprietà.
La Hammer è tornata al cinema nel 2012 con The Woman in Black, con protagonista Daniel Radcliffe. Il film ha incassato ben 127.700.000 milioni di dollari in tutto il mondo, superando di gran lunga le aspettative e diventando l’horror britannico di maggior successo degli ultimi 20 anni. Nell’aprile del 2012 è stato annunciato il seguito dal titolo: The Woman in Black: l’Angelo della morte.
Durante la Seconda Guerra Mondiale, Londra è sottoposta a continui bombardamenti tedeschi. Due insegnanti, Eve e Jean, per mettere in salvo le loro classi riescono a trovare ospitalità a Eel Marsh House, un luogo sinistro ma apparentemente sicuro nella sperduta campagna inglese. Presto Eve si accorgerà che la casa non è il posto tranquillo tanto desiderato: i bambini, infatti, cominciano misteriosamente a scomparire…
l’Angelo della morte non perdona mai…
La regia di Tom Harper (Misfits, This is England) è in pieno stile Hammer e si fa riconoscere: ha uno stile datato, totalmente adatto per una vecchia storia di fantasmi tanto cara al popolo britannico. La scelta di Harper è stata fatta per dirigere non solo un sequel che espande la storia del film originale, ma principalmente per ampliare la storia legata alla pièce teatrale della “donna in nero”. L’Angelo della morte presenta movimenti di camera molto lenti, finte soggettive e un utilizzo di vedo/non vedo che funzionano di più rispetto ai classici jump scare hollywoodiani fatti di suoni sparati a mille (anche se qualche libertà commerciale è presente all’interno della pellicola), rientrando in uno stile molto più “nobiliare”.
Nonostante siano passati 40 anni dal precedente capitolo, la Eel Marsh House de L’Angelo della morte risulta notevolmente cambiata anche negli interni e nella luce presente all’interno degli ambienti fatiscenti: se nel primo capitolo le candele la facevano da padrone, la fotografia di George Steel rende ancora più cupa la sinistra dimora in questo secondo capitolo, nonostante sia presente nella maggior parte degli ambienti l’energia elettrica.
La scelta di rendere le scene estremamente cupe e poco illuminate unita alla scelta registica di non mostrare praticamente nulla e lasciare il tutto alle sensazioni dello spettatore, rendono l’esperienza visiva ancora più inquietante.
La recitazione è a buoni livelli anche se la vera sorpresa (e il perno su cui ruota l’inquietante vicenda) sono i bambini, portando la storia ad un livello superiore ed espandendo ciò che era già presente nel primo capitolo.
La voglia di espandere la storia e arrivare quasi a toccare le radici della donna in nero per il suo sequel l’Angelo della morte è da attribuire all’autrice Susan Hill, colei che ha scritto il racconto originale da cui poi è stato tratto il primo capitolo.
La sceneggiatura scritta da Jon Crocker insieme alla Hill in realtà tocca temi cari al romanzo originale ma a tratti è da considerarsi, più che un sequel, una storia totalmente diversa che verte a scavare in profondità per scoprire le vere origini legate alla rabbia della presenza che dimora nelle stanze superiori di Eel Marsh House.
L’Angelo della morte non è un film per tutti; non tanto per scene gore e splatter quanto per la lentezza votata ai vecchi film Hammer di cui è l’erede. Se decidete di guardare questa pellicola dovete sapere dall’inizio che il viaggio che vi attende è paragonabile allo stare vicino ad un camino all’interno di una vecchia casa scricchiolante fuori Londra, mentre qualcuno sorseggiando del whisky e ricordando vecchie storie vi narrerà di una leggenda legata ad una donna in nero.
Edizione DVD: il prodotto è stato visionato in anteprima grazie al DVD edito da Videa in uscita per il mercato italiano il 28/10/2015. Il video non presenta quasi rumore seppur le scene siano ambientate prevalentemente in ambienti con poca illuminazione e l’audio è a livelli buoni, rendendo il prodotto sul fronte audio/video vicino agli standard bluray a cui ormai siamo abituati. Completa il pacchetto un documentario della durata di 14 minuti intitolato “Dietro il velo” che snocciola abbastanza bene tutti gli aspetti legati al dietro le quinte della realizzazione de l’Angelo della morte.
Piccola curiosità: di seguito è presente un motion comic (no spoiler) che esplora le origini della donna in nero.