TFF33 – La conferenza stampa di Roma
«Quest’anno abbiamo una “notte bianca” o meglio dire nera o rossa. Una notte interamente dedicata all’horror.»
Apre con questa dichiarazione la conferenza romana, presso La Casa del Cinema, della 33esima edizione del Torino Film Festival (TFF33), l’esuberante direttrice Emanuela Martini insieme a Davide Oberto e Massimo Causo.
L’intera conferenza è alla volta dell’illustrazione dell’incredibile programma di questa 33esima edizione, ricca di anteprime internazionali davvero eccezionali, eventi e ospiti, ma anche di una doppia serata di apertura e di una notte interamente dedicata al cinema horror e alla sezione Afterhours.
Sono 158 i lungometraggi tra il concorso e il fuori concorsi, scelti su 4.000 film visionati, di cui 47 lungometraggi opere prime e seconde, 50 anteprime mondiali, 20 anteprime internazionali, 8 anteprima europee, 71 anteprime mondiali. Numeri da far girare la testa, ai quali si uniscono 15 mediometraggi e 32 cortometraggi.
TFF33: apre Suffragette di Sarah Gavron
Pre-apertura, il 18 Novembre, del TFF33 sarà Bella e Perduta di Pietro Marcello, protagonista della 30esima edizione del Torino Film Festival, nonché vincitore della suddetta edizione, con La bocca del lupo; mentre film che aprirà la sera del 20 Novembre le nove giornate di Festival sarà l’attesissimo Suffragette, alla presenza della regista Sarah Gavron e sceneggiatrice Abi Morgan.
Un Festival che segue la sua solita linea di attenzione, specifica la Martini, dedicata alle opere prime e seconde, agli autori emergenti e indipendenti; ed infatti, i titoli in selezione sono davvero tra le opere più innovative e richieste sul mercato.
«Nessuno di noi deve spingersi su un film in particolare»
specifica Emanuela Martini mentre continua a illustrare il programma con all’interno ben quattro opere inedite italiane, Colpa del comunismo, unica opera terza di Elisabetta Sgarbi; Mia Madre fa l’attrice, opera seconda di Mario Balsamo; I racconti dell’orso opera prima di Samuele Sestieri e Olmo Amato e, infine, la prima opera di finzione, dopo anni nel documentario, Lo scambio di Salvo Cuccia.
Tra le pellicole straniere più attese presenti al TFF33 troviamo il caso mondiale australiano The Dressmaker, l’americano God bless the child e il canadese The Waiting Room. Altro titolo attesissimo The Lady in the Van di Nicholas Hyter, e ben tre film, uno più diverso dell’altro, del giapponese Sion Sono: Love & Peace, Tag e Shinjuku Swang.
Trovare un filo rosso tra tutti i film è impossibile, per il semplice e solo motivo che la quantità annulla la somiglianza, eppure in sezioni come Onde si è ritrovato prepotente il tema delle radici, intense non solo come identità ma ancora come linguaggio e luogo. Un viaggio nel misterioso ma anche nella ricerca di se stessi.
Sarà presente al Festival, non solo per ritirare il Gran Premio Torino, ma anche per presentare la sua ultima fatica, Sunset Song, uno degli autori europei più originali: Terence Davies; mentre, menzione d’onore va a Francesca Comencini, chiamata a ritirare il Premio Cipputi alla Carriera, premio assegnato dal 1995.
Gli appuntamenti e le sorprese non terminano qui. Guest Director del TFF33 è Julien Templer, assieme al suo nuovo film The Ecstasy of Wilko Johnson, un vero e proprio mashup tra filmati originali con Wilko durante quelli che si pensava essere gli ultimo giorni della sua vita, assieme ad una selezione di classici intramontabili del cinema. Una pellicola che non racconta solo di Wilko ma anche moltissimo di Templer stesso.
E ancora sorpresa appena annunciata e la presentazione d’eccezione del classico horror di uno dei maestri del cinema come Mario Bava, ovvero Terrore nello spazio, ad opera del danese Nicolas Winding Refn, regista di pellicole meravigliose come The Pusher, Drive e Solo Dio Perdona, adesso a lavoro per il suo ultimo film, appunto un horror, Neon Demon.
Dal 20 al 28 Novembre tutto il centro di Torino sarà impregnato di vero cinema, in tutte le sue sfumature e forme. Continuate a seguirci per restare informati su tutte le novità del TFF33 e per seguirlo più da vicino!