RFF2015 – Casual: 1×01-02 recensione

Serie evento della scorsa giornata della Nona Edizione del Roma Fiction Fest, Casual, la dramedy diretta da Jason Reitman (Juno) e scritta da Zander Lehmann.

Composta da dieci episodi da trenta minuti ciascuna, Casual è una cartolina della vita al tempo dei social attraverso la storia di tre personaggi: Alex (Tommy Dewey), Valerie (Michaela Watkins) e Laura (Tara Lynne Barr).

La serie si apre immediatamente in azione. Cinica e schietta, una sequenza che mostra già in tutto e per tutto difetti, pregi e mondo dei suoi protagonisti, quasi estranianti dalla restante parte dell’umanità.
Alex e Valerie sono fratello e sorella, uniti come migliori amici. Il loro legame è qualcosa di viscerale, ma molto fraterno. Non fanno praticamente mai niente senza che l’uno affianchi l’altro, neanche un appuntamento. In seguito al burrascoso divorzio di Valerie, del quale la donna si sta ancora leccando le ferite, i due tornando a vivere insieme come coinquilini. Ad unirsi a questo bizzarro quadretto è la figlia adolescente di Valerie, una sedicenne già molto matura e con una libertà di pensiero e di comportamento molto all’avanguardia.

Casual

Valerie è una donna sicura e molto decisa dal punto di vista lavorativo, ma dall’altra parte della scrivania è un completo disastro. Insicura, debole, incerta. Non sa cosa vuole e non riesce ad andare avanti. La sua vita si è arresta con l’ex marito, nonostante i continui suggerimenti di Alex ad uscire con qualcuno, tornando finalmente sulla piazza. E nei primi due episodi sembrerebbe che Valerie sia davvero decisa a fare il passo, e proprio quando è lì, pronta a raggiungere il suo obiettivo, puntualmente un disastro di Laura, o più spesso di Alex, la distoglie, costretta a correre per raccogliere i cocci.

Alex, invece, è un vortice. Un uragano che non si sa dove porterà chi gli sta vicino e se stesso. È il creatore di un sito di incontri, che sfrutta meschinamente soprattutto per se stesso. Un eterno bambino mai pronto per impegnarsi, che non riesce a fare a meno di estraniarsi dal mondo dando la netta impressione che, sotto tutta quella vitalità, c’è una sconfinata solitudine.

Reitman analizza moltissimo il tema della solitudine all’interno di una società talmente tanto avanti e veloce da rendere impossibile l’integrazione di tutti gli esseri viventi. Alex e Valerie sono due disadattati, quasi incapaci di vivere davvero, ma sopravvivono, sostenendosi a vicenda, sotto gli occhi un po’ alieni di Laura, indubbiamente la più matura del trio.

Casual

Casual: una serie da non perdere

Casual è una serie innovativa, differente. Usa un registro assolutamente sopra le righe, con una linguaggio ironico e tagliente. La battuta è sempre pronta e le situazioni sono talmente familiari all’occhio dello spettatore, perché analizza uno stile di vita all’interno del quale tutti, chi più chi meno, ci si può rispecchiare. Dai problemi coniugali alle situazioni di coppie con età differenti, dal rapporto genitori figli a quello fratello e sorella, dal trovare il proprio posto nel mondo all’accettarsi. Parliamo di un carosello di situazioni in salsa comedy, che quasi riprende moltissimo quelle che sono le dinamiche di sitcom come Modern Family, ma al tempo stesso si fa una serie molto più matura e complessa nella sua struttura. Non ci sono i tempi narrativi di una sitcom, sebbene il modo in cui i personaggi agiscono sia proprio quello. Eppure, l’orizzontalità della serie, che è tipica della lunga serialità e non della sitcom che lavora molto più sulla verticalità di ogni episodio, conferisce a Casual un sapore e un mood molto più maturo. Sembra quasi di guardare un lungo film indipendente, e in questo caso il tocco e lo stile di Jason Reitman sono dominanti.

La stretta collaborazione tra regista e sceneggiatore, fa di Casual un vero progetto totalmente nuovo, nella sua immensa stravaganza. Casual è dinamico, forte, veritiero. Usa degli estremi per parlare di ciò che succede nella vita di tutti giorni, e quindi gioca moltissimo con un registro familiare che agisce molto positivamente sullo spettatore.

Un ottimo cast artistico e tecnico, Casual nasce davvero sotto una buonissima stella e la seconda stagione è già in lavorazione. Il consiglio di Cinematographe è che non potete assolutamente perdere questa serie.
Per i prossimi sviluppi restate con noi!

Giudizio Cinematographe

Regia - 4
Sceneggiatura - 4
Fotografia - 3.5
Recitazione - 4
Sonoro - 3.5
Emozione - 4

3.8

Voto Finale