Hunger Games: i look che fanno la moda di Capitol City
Per diventare riconoscibile, per diventare un simbolo, devi prima vestirti come tale: unica, distintiva, e quindi imitabile:- queste le parole con cui lo stilista Cinna convince Katniss Everdeen (Jennifer Lawrence) a mettersi nelle sue mani, a fidarsi della sua sapienza di sarto che le confezionerà uno dopo l’altro, gli abiti che la renderanno l’eroina della ribellione, il suo simbolo, appunto.
Non è un caso però che in Hunger Games gli occhi siano spesso puntati su abiti e trucco, come in altri futuri dispotici raccontati, come in altre dittature passate, sono questi a fare la differenza, a segnare divisioni, e l’autrice Suzanne Collins lo sa bene. E così, ritaglia un ruolo tutto speciale allo stilista, interpretato poi sul grande schermo da Lenny Krevitz, che ci insegna come raggirare le gerarchie, come entrare nel cuore della gente, attraverso confezioni stupefacenti.
In realtà, nel primo capitolo della saga la costumista chiamata a quest’impresa è stata Judianna Makovsky, che aveva già collaborato con il regista Gary Ross in Pleasantville, vincendo per questo un Oscar, dal secondo invece, subentra Trish Summerville che ha saputo dare un’ulteriore marcia in più allo stile del film, vestendo l’intera Capitol City di abiti che richiamano agli anni ’70-’80-’90 in un mix esplosivo e coloratissimo.
Basta guardare Effie, la folle ed effervescente Effie, per la quale si è osato ancora di più, facendola diventare forse ancora più iconica di Katniss. Per il personaggio interpretato da Elizabeth Banks, tutta la vitalità e tutte le sue sfaccettature si sposano con lo stile di Alexander McQueen, capace di creazioni appariscenti e spettacolari.
Hunger Games: i look della ghiandaia imitatrice
Ma è ovviamente su Katniss che più ci si concentra. È innegabile il fatto che più di una volta è riuscita a lasciarci a bocca aperta. Sono 4 gli abiti che davvero hanno fanno la differenza nella saga ormai giunta al termine.
Il primo è sicuramente la sua divisa ufficiale, quella che non ha subito grossi ritocchi: la giacca del padre, gli stivali comodi per andare a caccia, la lunga treccia che tiene assieme i folti capelli, e un piccolo vezzo, di cuore, quella spilla della ghiandaia imitatrice che diventa il suo simbolo, che diventa il simbolo del romanzo prima, del film poi.
Dopo il suo offrirsi volontaria come tributo del dodicesimo distretto, le cose però cambiano, entra in scena Cinna, entrano in scena gli abiti più pirotecnici: nella sua presentazione al mondo di Panem, si vuole lasciare il pubblico senza fiato e senza parole, con l’ardore delle fiamme che avvolgono lei e Peeta, che innalzano il loro ultimo distretto al livello del primo.
Lo stilista continua a lavorare con la sua protetta e non disdegna di renderla elegante, ma riconoscibile anche a un evento importante come il party del Presidente Snow per celebrare i 75 anni dai primi Hunger Games: vestita di nero, Jennifer Lawrence stupisce tutti con quelle spalline che ricordano le piume della ghiandaia imitatrice, rosse di sangue ma capaci di conferirle forza e personalità.
E arriviamo infine all’abito più importante, quello più spettacolare e scenografico, creato con la collaborazione dello stilista Tex Saverio: l’abito da sposa bianco, ricco d’organza e diamanti, portato e mostrato a tutti durante l’intervista a cuore aperto con Caesar Flickerman, che però si trasforma, con un trucco che la stessa Katniss non conosce, facendo di lei il simbolo che tutti acclamano: avvolto in fiamme, tutto quel bianco lascia il posto ad un abito nero dalle lunghe maniche. Quest’ultime stanno a rappresentare le ali della sua ghiandaia, di quello che è ormai il segno della rivolta.
Ora che la rivolta è iniziata, e sta per giungere al termine, non stupisce ritrovarla aggressiva, a suo agio, in una corazza nera in cui quel simbolo non vuole morire, pur essendo osteggiato, pur essendo vietato dallo stesso Presidente Snow, che bandisce trecce, bandisce spille che ricordino quell’eroina ribelle. Clicca qui per leggere la recensione dell’ultimo capitolo di Hunger Games!
Katniss Everdeen, da restia cacciatrice, è diventata la paladina di una ribellione, e nel farlo, ha dato vita ad uno stile unico, distintivo, e quindi imitabile.