I ragazzi del Cinema America
Il Cinema America di Trastevere chiude nel 1999 e qualche anno più tardi quella sala, storica e importante negli anni ’50, viene occupata da un gruppo di ragazzi. È il settembre del 2012. Inizia così la rivoluzione culturale de I ragazzi del Cinema America. Una lotta contro la speculazione edilizia, a favore del recupero dei cinema e dei teatri abbandonati di Roma, i luoghi della cultura.
Dopo una breve parentesi nell’ex forno, avuto in comodato d’uso e attrezzato con schermo e proiettore, divenuto “il Piccolo America”, arriva il momento di invadere la città. Verso il riscatto culturale e la conquista degli spazi da destinare ai giovani e al confronto. Nascono così gli Schermi Pirata che hanno accompagnato, insieme all’Arena di San Cosimato, l’estate romana tra proiezioni di classici o in anteprima e incontri con personaggi illustri del cinema italiano. Dal Cinema America Occupato, dal Piccolo America, dall’Arena di San Cosimato, dagli Schermi Pirata… Sono passati tra gli altri anche Francesco Bruni, Carlo Verdone, Gabriele Muccino, Giuseppe Tornatore, Bernardo Bertolucci, Paolo Sorrentino, Nanni Moretti e Marco Tullio Giordana. Ma chi sono I ragazzi del Cinema America e qual è il loro vero intento? Lo racconta Valerio Carocci, che tanti ormai conoscono come “leader” del gruppo.
Come è nata l’avventura de I ragazzi del Cinema America?
Più o meno quattro anni fa uscivamo dal liceo, i più grandi del gruppo. Questa avventura nasce dall’esigenza di costruire degli spazi che potessero accogliere giovani che frequentano il centro storico – I Municipio di Roma – ma che fondamentalmente provengono dai quartieri periferici della città. Con la riforma Gelmini le scuole hanno iniziato a chiudere il pomeriggio e non c’era più possibilità di usufruire degli spazi… Il cinema in particolare è stato scelto tra una serie di spazi che abbiamo individuato tramite il programma Roma Abbandonata. Era l’emblema degli spazi abbandonati e del tentativo di riconversione in appartamenti e parcheggi.
Quali problemi avete riscontrato con gli Schermi Pirata?
I problemi ci sono stati su tutte le attività che ci sono state, tranne sull’Arena a San Cosimanto, che prima occupavamo. La maggior parte sono state iniziative senza autorizzazione. Gli Schermi Pirata, oltre l’occupazione del Cinema America, sono stati l’altro momento conflittuale in quanto ‘abbiamo invaso’ Castel Sant’Angelo, il Giardino degli Aranci, la banchina del Lungo Tevere con prima 800, poi 1000, 2000, 5000 persone. Sono arrivate anche delle denunce.
Quale è il vostro obiettivo?
Ricreare un pubblico e un’attenzione verso tutti gli spazi culturali. In particolare ci siamo occupati di cinema ma il tentativo è quello di bloccare le speculazioni e le riconversioni edilizie di cinema e teatro.
Io amo la mia città e prediligo tutti i film che la raccontano
Chi è Valerio Carocci?
Un ragazzo normale. Sono in teoria uno studente della facoltà di Scienze della Comunicazione della Sapienza, però non frequento e do un esame l’anno. Vengo dal quartiere di Colli Aniene – Roma Est –, ho frequentato il Liceo Cavour di Colosseo e insieme agli altri ragazzi faccio attivazione politica sin dai diciassette anni.
Il tuo film preferito?
Brutti, sporchi e cattivi di Ettore Scola. Io amo la mia città e prediligo tutti i film che la raccontano e Scola in quella città ha dato uno spaccato fortissimo e ha fatto vedere da uno estremo all’altro quello che succedeva in quegli anni. Mi ha colpito particolarmente, sarà anche la mi affezione a lui… È il mio film preferito, lo vedrei infinite volte.
E adesso una nuova avventura. Una nuova location da animare con la magia del cinema: l’ex carcere minorile di Trastevere. L’Istituto Apostolico di San Michele riapre al pubblico dal 2 al 4 dicembre 2015. Ogni sera un evento diverso per il festival itinerante Roma è il Cinematografo che rientra nel progetto Cityfest, in collaborazione con la Fondazione Cinema per Roma.