Il Piccolo Principe: la delicatezza della colonna sonora
Dopo la presentazione fuori concorso a Cannes, Il Piccolo Principe si prepara ad arrivare nelle sale italiane proprio il primo giorno del 2016. La colonna sonora è stata realizzata da Richard Harvey e Hans Zimmer, da tempo amici e colleghi, con la collaborazione della cantautrice francese Camille, che ha prestato la sua voce per i brani originali composti per il film.
La colonna sonora si rivela subito essere un accompagnamento, capace di tessere l’atmosfera di ogni scena, come un tappeto che si srotola lungo le sequenze del film. All’inizio resta per lo più un sottofondo, quasi asettico dal punto di vista del commento musicale, ma piacevole e dolce, come un continuum sonoro. In alcuni momenti si fa più viva ed attiva, punteggiando più che altro attimi di suspense, mistero o ilarità.
La colonna sonora de Il Piccolo Principe: delicatezza, innocenza, sensazioni
Da quando inizia la storia del Piccolo Principe, la musica sembra davvero impregnarsi di magia, per incantare un racconto eterno.
Uno sprizzo di vivacità accompagna l’arrivo della bambina dall’Aviatore, che sta ascoltando “Boum!…” di Charles Trenet, uno dei più importanti chansonniers francesi del Novecento; più avanti si sentirà anche “Hop! Hop!”. Queste canzoni danno un’inconfondibile sapore francese, spensierato e dolce, che troveremo anche nei brani originali composti per il film ed eseguiti da Camille (voce che sentite anche in Ratatouille), che iniziamo a trovare intorno alla prima metà del film: “Turnaround” accompagna la sequenza che mostra la nascita dell’amicizia – o dell’’addomesticamento’ – tra il Piccolo Principe e la volpe, e tra la bambina e il vecchio Aviatore, mentre “Le tour de France en diligence” sottolinea la gaia spensieratezza e il divertimento della gita in auto. “Equation” fa da sottofondo allo studio della bambina, costretta dalla madre a prepararsi per l’ammissione all’Accademia.
Dopo un momento davvero emozionante sottolineato dalla dolcezza del pianoforte, quando la bambina vede l’ambulanza che porta via l’Aviatore e si precipita in ospedale, dalla seconda metà del film la colonna sonora inizia a seguire maggiormente l’azione, che si fa rocambolesca.
La fuga e il ritrovamento della Rosa sull’asteroide del Piccolo Principe danno spazio a una musica che assume un aspetto più epico, ma sempre delicato e magico, per poi chiudere il film con “Growing Up”:
La colonna sonora de Il Piccolo Principe non è, probabilmente, una di quelle musiche da film memorabili, che si fissano nella mente dello spettatore (né durante il film, né dopo); lo stesso disco non offre un ascolto significativo (come invece può essere quello del film), poiché le tracce non sono ordinate in ordine cronologico – vanno però menzionate le bellissime “Recovery”, “Escape” e “Finding the Rose”, insieme a “Draw me a Sheep” e la strana “The Absurd Waltz”. La maggior parte della musica composta acquista un ruolo di sottofondo, più che di accompagnamento attivo (come fa invece durante l’azione verso la fine del film e in qualche scena pregnante); questo non è un male, perché le sonorità sfumate, le melodie, la palette orchestrale sanno creare un’atmosfera adatta, semplice, come se fosse la musica che un bambino può immaginare mentre legge una storia. Data la grandezza di questo classico, si sarebbe potuta realizzare una colonna sonora molto più impegnativa, grandiosa, ricca, epica: ma non avremmo ottenuto questo risultato intimo, delicato, quasi innocente ed ingenuo.