The Fighter: recensione del film di David O. Russell

The Fighter è la storia di un combattente dentro e fuori dal ring che soffre ancora l'emarginazione, ma sfida la società con determinazione ed orgoglio.

The Fighter (2011) è uno di quei film che paga il prezzo di inserirsi in un filone con precedenti troppo illustri. Da Toro scatenato, a Cindarella Man, a Million dollar baby, i film sulla boxe sono una vera risorsa per il cinema americano. Un investimento sicuro per una trama che appassiona e coinvolge. Diretto da David O. Russell, il film non ha niente a che vedere con i film citati, ma non ha neanche troppo da invidiare.

Micky (Mark Wahlberg) è un giovane pugile sfortunato che lotta per conseguire il titolo di WBU di pesi welter leggeri e soprattutto per emergere dall’oscurità in cui il mito del suo fratellastro Dicky (Christian Bale) lo ha confinato. Dicky è infatti una leggenda per la provinciale cittadina di Lowell, nel Massachusetts: ha avuto il merito di battere niente meno che Sugar Ray Leonard. Poco importa che questo sia stato il suo unico successo, un colpo di fortuna, si può dire. L’HBO sta girando un documentario sulla sua vita, l’unico problema è che la sua vita è attualmente un disastro. Ben lontano da essere un vero campione ed un modello per Micky, lui che aveva tutte le carte in regola, è piuttosto un tossicodipendente e il suo unico, disperato legame con la boxe è il ruolo come allenatore di Micky. Quest’ultimo è però stanco delle pressioni cui è sottoposto dal fratellastro e dalla madre Alice (Melissa Leo) che chiama per nome e che sembra più interessata al suo ruolo di manager e a quello di allenatore di Dicky che al successo di Micky, il quale va incontro ad una sconfitta dopo l’altra fino a che non incontra Charlene (Amy Adams).

The Fighter

Amy Adams e Mark Wahlberg in una scena del film

Pur avendo due protagonisti, il film è un efficace racconto corale, supportato da una solida sceneggiatura per quanto poco originale ed in certi dialoghi esasperata fino a diventare monotona e stancante e da una colonna sonora scoppiettante tra Rolling Stones e Red Hot Chili Peppers. Vero punto a favore del film è che la vicenda privata di Micky è una storia di aspirazioni tradite, incertezze ed emancipazione, condivisa da tutti gli altri personaggi. Charlene, una “ragazzetta da bar”è insoddisfatta del suo stile di vita, consapevole di bere molto e di non avere niente da raccontare di se stessa, ma è dotata della grinta necessaria per sfondare. In più occasioni si mostra assolutamente in grado di difendersi dalle accuse della mamma e dalle numerose sorelle di Micky iperprotettive, al limite della sopportazione, che la definivano una poco di buono, con una perifrasi piena di insinuazioni: “una ragazza da MTV. È un po’ spiazzante, in un primo momento, trovare Amy Adams in questa parte. L’eleganza naturale dell’attrice potrebbe sembrare poco adatta per il ruolo di una barista sexy e un po’ volgare, ma avremo modo di ricrederci quando la Adams dimostra tutto il meglio del suo talento in un furioso dialogo con Christian Bale.

The Fighter: un affresco minuzioso della provincia americana con le sue aspirazioni ed esigenze

Vale la pena assumersi la responsabilità di usare un superlativo per descrivere la performance di Christian Bale: eccezionale. Disinvolto in un corpo non suo, ormai esperto delle trasformazioni fisiche (si pensi a ­L’uomo senza sonno), Bale ci consegna un personaggio magnifico nella sua fragile umanità. Dicky ha probabilmente sofferto l’eccessiva disciplina che l’agonismo gli imponeva. Lo sguardo esaltato e assente tradisce un certo disagio: chi è adesso, dopo essere stato un pugile per tutta la vita? Resta solo Dicky con la sua urgenza di trasgressione, il crack, un fratello che non lo ascolta più, una famiglia invadente e i giornalisti dell’HBO alle calcagna. La sua forza di volontà è troppo debole per tentare un cambiamento che possa anche essere solo uscire dal carcere. Christian Bale è commovente.

The Fighter

Christian Bale e Melissa Leo, entrambi vincitori del premio Oscar

Melissa Leo è perfetta nell’interpretare una madre con eccessive manie di controllo e una personalità particolarmente forte, tanto che il padre non ha praticamente voce in capitolo nelle decisioni riguardanti i figli. Nervosa e ostile, ma anche affettuosa e premurosa, un personaggio più difficile di quanto sembri.

Nel film non mancano situazioni grottesche ed esilaranti, elemento di continuità della filmografia di David O. Russel che qui non si esibisce in virtuosismi registici realizzando delle ottime sequenze. Al di là di queste, una regia ordinaria sembra adattarsi al meglio alla trama semplice.

The Fighter è la storia di un combattente dentro e fuori dal ring,  parabola della working class statunitense, vero protagonista del film, che soffre ancora l’emarginazione, ma sfida la società con determinazione ed orgoglio.

Testo di Francesca Menna

Giudizio Cinematographe

Regia - 3
Sceneggiatura - 2
Fotografia - 3
Recitazione - 4
Sonoro - 3.5
Emozione - 3

3.1

Voto Finale