WAX: We Are the X-recensione dell’opera prima di Lorenzo Corvino

Nei Paesi occidentali, tutti i nati tra la fine degli anni ’60 ed i primi anni ’80 appartengono a quella che viene comunemente definita Generazione X. Una generazione priva di punti di riferimento e senza alcuna certezza per il futuro, fatta di persone ribattezzate in alcuni Paesi “Sacrificabili”: malleabili come la cera (in inglese WAX) ma al tempo stesso destinate ad indurirsi.

Wax: We are The X, opera prima di Lorenzo Corvino, inquadra con tratto originale e suggestivo questo gruppo sociale, sottolineandone, a partire dal titolo, la natura suo malgrado arrendevole, abituata ormai a rinunciare ai propri sogni per adattarsi ad una contingenza che col tempo, tuttavia, indurisce ed inaridisce.
Un gruppo del quale lo stesso regista si sente parte, avendo accuratamente evitato, come dichiarato durante la conferenza stampa di Roma per la presentazione del film, di fare un film anche solo vagamente autoreferenziale: WAX parla di un noi, di tre ragazzi nei quali molti possano identificarsi, alle prese con la gestione del sottile equilibrio che intercorre fra realizzazione e fallimento, fra non arrendersi e perdere.

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Una scena del film

WAX: We Are the X – una generazione di Sacrificabili in cerca di riscatto

Sì perché, a quanto pare, la nostra non è più la generazione per la quale il lavoro può essere sognato, desiderato e cercato a seconda delle proprie inclinazioni. Ci troviamo invece in una realtà paradossale in cui anche gli anni di studio sono un optional, un qualcosa su cui difficilmente si può osare investire e che, nella maggioranza dei casi, finiscono per essere una parentesi di soddisfazione personale in una vita in cui si è destinati ad accontentarsi di fare tutt’altro per tirare avanti. Ecco quindi il proliferare dei Sacrificabili, gente che ha rinunciato ai propri obiettivi per adattarsi ad una società cinica ed ignorante. Una società che sta stupidamente crescendo zombies nutriti di mortificazioni, invece che forza lavoro motivata e, di conseguenza, molto più efficiente.

WAX: We Are the X porta in scena questo dramma con la leggerezza della commedia, mostrando i passaggi del riscatto dei tre protagonisti attraverso una tecnica registica innovativa ed avvincente che strizza l’occhio a grandi del cinema quali Truffaut, Bertolucci, Cuarón e Lars Von Trier. Un modo di fare cinema che dimostra una solida cultura e preparazione di base ma che riesce ad essere del tutto originale, giocando con colori e immagini vorticose in grado di mettere lo spettatore  al centro di questo romantico road -movie che, grazie alla scelta di percorrere la difficile strada dell’indipendenza, ha fatto dell’assenza di alcun compromesso la sua forza principale.

Due giovani italiani ed una ragazza francese vengono inviati a Monte Carlo, in Costa Azzurra, per le riprese di uno spot, un lavoro sudato e finalmente conquistato. I tre hanno a disposizione una settimana per portare a termine il loro compito, sette giorni durante i quali avranno occasione di conoscersi e scambiarsi visioni del mondo, esperienze, effusioni ed aspirazioni per il futuro, mentre il destino mette a dura prova la loro capacità di vedere una luce in  fondo al tunnel e riscattarsi da un’ esistenza fatta di ingiustizie.

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Lorenzo Corvino compie l’audace scelta di girare WAX: We Are the X interamente in soggettiva: l’utilizzo della macchina da presa si fonde e completa con l’ausilio dello smartphone, creando un nuovo modello di linguaggio cinematografico che è contemporaneamente storia e diario di bordo, in una sorta di “Self(ie)-Movie” in grado di raggiungere e toccare le corte più intime dello spettatore. Un film vicino al reale in cui, finalmente, non viene usato nessun pretesto passato per parlare del presente. La situazione attuale viene letteralmente sbattuta in faccia, insieme alla voglia di vivere ed emergere di chi non ha ancora avuto la possibilità di trovare un suo posto nel mondo.

WAX: We Are the X è un film fatto di esordi, in cui il debutto nel mondo del lavoro non è solo quello dei protagonisti ma riguarda, contemporanemente, il regista, gli attori, il produttore, lo scenografo, il musicista, il casting director e molti altri membri della troupe. Una prova a 360 gradi di come questi giovani Sacrificabili siano in realtà pieni di risorse, capacità e consapevolezza riguardo a dove vogliono arrivare, laddove l’unico ostacolo alla loro realizzazione è chi non ha ancora capito che l’unione fa la forza ed il riscatto è in mano alla capacità di essere uniti contro chi mette i bastoni fra le ruote al proprio futuro.

Lo stesso “ménage a trois” che vediamo nel film, è qui un punto di forza e non un antefatto all’autodistruzione. In WAX: we Are the X Il fulcro dell’attenzione si sposta dalla possessività alla condivisione, a voler sottolineare la forza magica che può nascere solo dal fare le cose insieme, in pieno spirito “uno per tutti, tutti per uno”.
Un’opera emozionante e rassicurante, in grado di intrattenere e far riflettere sull’importanza di prendere in mano la propria vita, “no matter what”.

WAX: We Are the X arriverà nelle sale cinematografiche il 31 marzo in circa 30  copie, grazie a Distribuzione Indipendente. Nel cast Jacopo Maria Bicocchi, Gwendolyn Gourvenec, Davide Paganini, Andrea Renzi, Andrea Sartoretti e con la partecipazione straordinaria di Rutger Hauer e Jean-Marc Barr.

Regia - 3.5
Sceneggiatura - 3.5
Fotografia - 3.5
Recitazione - 3
Sonoro - 3.5
Emozione - 4

3.5