Veloce come il vento: intervista al regista e al cast
Veloce come il vento (qui la nostra recensione in anteprima) arriverà nelle sale la prossima settimana. All’anteprima romana cast, regista e produttore hanno piacevolmente risposto alle nostre domande. Per capire meglio com’è partita la produzione del nuovo film di Matteo Rovere con Stefano Accorsi e Matilda De Angelis, Domenico Procacci della Fandango ci ha spiegato la genesi del suo lavoro insieme al giovane e talentuoso regista:
Dopo l’esperienza di Gli Sfiorati, che non riuscì ad accaparrarsi la fetta di pubblico che gli spettava, io e Matteo abbiamo deciso insieme di impegnarci alla produzione di un nuovo film; essendo io convinto delle sue qualità di regista e sceneggiatore. Fu lui a propormi una storia ambientata nel mondo delle corse ed io ne sono stato subito entusiasta. Il copione è stato molto bello sin dalla prima stesura, cosa che non capita spesso. A me non interessa produrre film di genere, la TV ci pensa già abbastanza; diverso è il discorso se il genere è coniugato ad un’autorialità ed un’originalità non indifferenti. Poi è stato fatto un arduo lavoro di casting e devo dire che è bellissimo essere produttore di un film col quale Matilda debutta al cinema: ha fatto un provino straordinario! Pochi di voi, invece, sapranno che se Stefano non fosse un attore, farebbe sicuramente il pilota e sapevo che sarebbe stata la persona giusta alla quale proporre il ruolo.
Veloce come il vento ci ricatapulta in una cinematografia che aveva fatto la fortuna del nostro paese
In questo film affronti il genere dal punto di vista dell’intrattenimento: inseguimenti, montaggio serrato. Quali modelli cinematografici hai seguito?
Matteo: Il cinema americano ci colpisce con forza con l’utilizzo della computer grafica, ma esiste una cinematografia tutta europea (Ronin, tanto per citarne uno) che ho sentito molto più vicina. I più giovani non lo sapranno ma in Italia negli anni ’70 le sequenze action dal vivo hanno fatto la fortuna della nostra cinematografia. Ho cercato di rielaborare quella scuola per il mondo contemporaneo, raccontando un storia familiare, di affetti e di avventura.
Cosa vi è rimasto del mondo nel quale vi siete immersi durante le riprese?
Matilda: Siamo stati accolti da vari team come parte della loro grande famiglia. La cosa che più mi ha colpito è che nel mondo del GT ci si rende conto di non essere valorizzati come quelli, più famosi, della formula 1; ma dal migliore dei piloti all’ultimo dei meccanici, hanno tutti una passione fortissima, un amore profondo verso ciò che fanno e riescono a trasmettertela irreversibilmente. Io che non ero particolarmente appassionata al mondo del motor sport sono stata assolutamente investita dalla loro passione.
Stefano: I media non si occupano tanto di questo mondo. Quello che non si vede dietro la maschera dell’altissima tecnica e lavoro dietro la costruzione e la manutenzione di una macchina sono i legami familiari che continuano a stringersi attorno alla loro immensa passione. Abbiamo avuto la fortuna di poter raccontare anche questo tipo di amore… che non è altro che amore per la vita. La voglia di velocità è voglia di vita!
In breve tempo Matilda ha esordito sia al cinema che in televisione. Qual è il mondo che le è piaciuto di più?
Io sono arrivata al cinema quasi per caso. Quando ho deciso di buttarmi mi sono anche innamorata del mestiere. Anche perché in entrambe le esperienze ho lavorato con attori fantastici sotto ogni aspetto, che mi hanno fatto amare ciò che faccio. Sono state due esperienze diverse e neanche comparabili. Veloce come il vento è stata la mia “prima volta” e si sa che non si scorda mai. Contemporaneamente girare Tutto può succedere è stato molto emozionante, senza contare il fatto che le riprese sono durate davvero tanto.
Curiosando sulla sua pagina facebook abbiamo notato che è anche una bravissima cantante. Cosa sarà da grande Matilda De Angelis: attrice o rockstar?
Non scelgo se camminare o parlare, di solito faccio entrambe le cose allo stesso tempo. Non credo degli interruttori che si spengono e si accendono, credo più nei potenziometri che aumentano o abbassano l’intensità della luce. In certi momenti ci sono delle priorità come ce ne possono essere delle altre.
Matteo: Io alla tua età ero molto più stupido!
Avete avuto modo di conoscere i protagonisti reali delle vicende che hanno ispirato Veloce come il vento?
Stefano: Ci sono personaggi che sono stati di riferimento, ma anche la fantasia è stato un elemento fondamentale. Carlo Capone (l’ex pilota spunto per la scrittura del mio personaggio) è una persona che Matteo ha incontrato, ma non abbiamo voluto imitarlo, è stato solo una fonte di ispirazione. Ogni curva raccontata, ogni rapporto di marcia è vero, non sono parole buttate a caso ed in questo tanti piloti e meccanici ci hanno aiutato tantissimo.
Matteo: Antonio Dentini ci ha raccontato la storia di Carlo Capone e vi assicuro che la realtà supera la fantasia. Noi abbiamo cercato di utilizzare al meglio entrambe le cose. Il suo modo di raccontare in modo epico, vedere questa realtà attraverso i suoi occhi è stato molto emozionante.
Matilda: il mio personaggio è un omaggio a tutte le donne piloti. Io ho conosciuto una di loro (Luli Del Castello) che mi ha raccontato cosa si prova ad essere donna in un mondo molto più maschilista che prettamente maschile. Ma vi assicuro che le donne ci sono, guidano bene e tengono benissimo testa agli uomini!