Bif&st 2016 – Il traduttore: recensione

Presentato in anteprima nazionale al Bif&st 2016 con il cast composto da Claudia Gerini ed Eva Grimaldi e il regista Massimo Natale a fare gli onori di casa, Il traduttore è un dramma di coproduzione italiana e polacca.
Questa la sinossi del film:

Il Traduttore racconta la storia di Andrei Bina, interpretato da Kamil Kula, uno studente rumeno che grazie a una borsa di studio frequenta un corso di specializzazione in lingue e letterature straniere all’Università. Dato che i soldi della borsa sono pochi, di sera lavora in una pizzeria e di giorno, quando viene chiamato, in questura dove traduce gli interrogatori e le intercettazioni di suoi connazionali. Quel lavoro sporco in questura Andrei, tuttavia, non lo fa per racimolare qualche soldo in più, ma per tenere fede ad una promessa che ha fatto alla sua ragazza moldava Mihaela quando ha lasciato la Romania, e cioè che in qualche maniera le avrebbe procurato il permesso di soggiorno per far venire anche lei in Italia. Il lavoro in pizzeria e in questura distoglie inevitabilmente Andrei dallo studio, cosa che non sfugge alla sua tutor, la quale, animata dal sincero desiderio di valorizzare il suo talento (Andrei, oltre al romeno e all’italiano, parla perfettamente diverse lingue, tra cui il tedesco), lo mette in contatto con una sua amica antiquaria, Anna Ritter, interpretata da Claudia Gerini, che vuole far tradurre il diario del marito tedesco scomparso da poco in circostanze tragiche.

Il Traduttore

Andrei (Kamil Kula), con l’inaspettato l’incontro con Anna (Claudia Gerini), viene catapultato in un mondo del tutto nuovo, affascinante e proibito e l’acceso desiderio lo porta pian piano ad abbandonare la promessa iniziale fatta non solo alla sua compagna, ma anche a quei valori che lo hanno da sempre caratterizzato come un ragazzo volenteroso e dedito al sacrificio. Il film però risulta quasi pretenzioso nel voler raccontare una storia di fervente passione tra il giovane studente e la vedova apatica e malinconica dopo la scomparsa dell’amato marito. L’impianto narrativo, che si muove sui vari binari della vita di Andrei, non riesce mai a convincere lo spettatore che si trova davanti ad un film senza un’anima dichiarata. Davanti a cosa ci troviamo?
La sceneggiatura fin troppo debole gira su se stessa senza creare un vero e proprio intreccio e i dialoghi hanno poca profondità come pure la caratterizzazione dei personaggi di contorno che, appena sfumati, risultano sterili. L’elemento erotico, poi, che certamente vuole avere un certo risalto nel film, cade in una spirale di una velata boriosità. Il Traduttore probabilmente mette troppa carne al fuoco e non riesce a fondarsi su solide basi, lasciando tutto un po’ abbozzato e come a voler imitare altre pellicole di genere senza mai imporsi in un modo del tutto originale.
L’elemento che in un certo qual modo risolleva le sorti de Il Traduttore è una buona manualità fotografica che si focalizza molto spesso sugli sguardi, sui gesti e la fisicità dei protagonisti. La buona fotografia e delle inquadrature eloquenti non bastano però a completare un quadro non finito e che si perde via via in stereotipi cinematografici già triti e ritriti. Il soggetto interessante avrebbe meritato una maggiore audacia ed una scrittura molto più incisiva.

Il Traduttore

Il cast del film comprende anche Marcello Mazzarella e Silvia Delfino. Dall’incontro con il cast e i produttori del film, siamo venuti a conoscenza della data di rilascio della pellicola nelle sale italiane: il 26 Maggio 2016.

Regia - 2.5
Sceneggiatura - 1.5
Fotografia - 2
Recitazione - 2.5
Sonoro - 2
Emozione - 2

2.1